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L’Italia cresce grazie agli immigrati

26/01/2011

Secondo gli indicatori demografici dell’Istat, gli immigrati in Italia sono oltre 4 milioni e mezzo

La popolazione in Italia ha superato i 60 milioni 600 mila residenti al 1° gennaio 2011, con un tasso d’incremento del 4,3 per mille. Rispetto all’anno precedente le nascite risultano in calo più dei decessi. La dinamica migratoria è ancora una volta determinante ai fini della crescita demografica. La gran parte dei flussi in ingresso in Italia è costituita da cittadini stranieri. Le iscrizioni dall’estero di persone di nazionalità estera risultano, infatti, pari a 408 mila, mentre i rientri in patria degli italiani sono 37 mila. Per quanto riguarda le cancellazioni, si stima che siano 33 mila cancellati stranieri a fronte di 47 mila cancellati di cittadinanza italiana. Il 56% dei neo-cittadini stranieri sono di genere femminile. La loro destinazione prevalente è rappresentata dalle regioni del Nord (57%), con la sola Lombardia che ne assorbe il 22%. Le regioni del Centro costituiscono il 25% delle destinazioni preferite, mentre solo il 18% dei neo-cittadini stranieri sceglie le regioni del Mezzogiorno.
I cittadini stranieri residenti in Italia all’inizio di quest’anno sono 4 milioni e 563 mila, il 7,5% della popolazione totale. L’aumento rispetto all’inizio dell’anno precedente è di 328 mila unità. A questa stima concorrono 376 mila unità in più per effetto delle migrazioni con l’estero, 73 mila unità in più per effetto della dinamica naturale positiva (78 mila nati stranieri contro appena 5 mila decessi), circa 57 mila unità in meno per effetto delle poste migratorie interne e per altri motivi, infine, 64 mila unità in meno per acquisizioni della cittadinanza italiana. La presenza degli immigrati riequilibra parzialmente dal basso la struttura per età della popolazione. Gli stranieri residenti hanno, infatti, un’età media di soli 31,8 anni e di essi il 22% ha fino a 17 anni di età e il 68,5% meno di 40 anni. Nelle regioni del Nord gli stranieri hanno un profilo per età ancora più giovane: un’età media di 31,1 anni, con una percentuale di minori pari al 23,5%. I minori stranieri incidono per il 9,8% del totale (un minore straniero ogni dieci minori), mentre quelli di età compresa tra i 18 e i 39 anni incidono per il 12,7% (uno straniero ogni otto residenti). La fecondità nazionale è concretamente sostenuta dal contributo delle donne straniere che, nel 2010, hanno procreato mediamente 2,13 figli. E’ più alta nelle regioni del Nord (2,3 figli per donna) e contribuisce in tale area del Paese al più alto livello generale di fecondità.
La comunità straniera più rappresentata, con circa 1 milione di presenze, è quella romena, cui segue la comunità albanese che conta 491 mila persone e quella marocchina con 457 mila persone. Tra i Paesi asiatici la comunità più rappresentata è quella cinese, con 201 mila presenze. Tra i Paesi sub-sahariani la comunità più numerosa è quella senegalese, con 77 mila presenze. Tra i Paesi americani predomina, invece, la comunità peruviana, con 95 mila residenti.

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Pubblicato il: Mercoledì, 26 Gennaio 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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