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Italia, in calo le migrazioni per lavoro

13/10/2017

Sono oltre 3 milioni e mezzo i cittadini non comunitari presenti regolarmente in Italia

Cambiano i flussi migratori in Italia. Da diversi anni ormai si è passati dal periodo delle migrazioni per lavoro e - successivamente - per famiglia a flussi sempre più spesso motivati dalla ricerca di protezione internazionale. Al 1° gennaio 2017 i cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti sono precisamente 3.714.137. Per quanto riguarda la provenienza, le prime dieci cittadinanze coprono il 61,6% delle presenze. La maggior parte dei cittadini non comunitari è originaria del Marocco (454.817), Albania (441.838), Cina (318.975), Ucraina (234.066) e Filippine (162.469).
Una diminuzione delle presenze si riscontra nel caso dei paesi di più antico insediamento, come Marocco e Albania che perdono rispettivamente oltre 55mila e 41mila permessi. Il calo è in gran parte riconducibile al crescente numero di acquisizioni di cittadinanza.
I dati emergono dal rapporto Istat sui cittadini non comunitari 2016/2017. Secondo lo studio, nel 2016 si registrano 184.638 acquisizioni di cittadinanza italiana. I nuovi ingressi in Italia sono stati 226.934 unità, di cui solo 13mila per lavoro e i restanti 78mila per richiesta di protezione internazionale. Le migrazioni per lavoro sono diminuite del 41% rispetto al 2015 e rappresentano solo il 5,7% dei nuovi permessi. Gli ingressi per richiesta di protezione internazionale rappresentano il 34,3% del totale e riguardano migranti provenienti in particolare da Nigeria, Pakistan e Gambia. L'Istat evidenzia che i nuovi flussi non sempre però danno luogo a una presenza destinata a radicarsi sul territorio, in quanto ad esempio tra i migranti giunti in Italia nel 2012 solo il 53,4% è ancora presente al 1° gennaio 2017.

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Pubblicato il: Giovedì, 12 Ottobre 2017 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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