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Istat, rallenta la crescita degli immigrati in Italia

01/06/2017

Nel 2016 sono diventate cittadini italiani 205mila persone immigrate; la metà ha meno di 30 anni

Al 1° gennaio 2017 i cittadini stranieri in Italia sono poco più di 5 milioni, ovvero l’8,3 per cento dei residenti, con una netta prevalenza al Centro-nord. Rispetto al 1° gennaio 2016, l’incremento è di solo 2.500 persone. Al rallentamento della crescita della popolazione straniera contribuisce soprattutto la rapida crescita delle acquisizioni della cittadinanza italiana: secondo una stima provvisoria, se ne contano 29mila nel 2005, 66mila nel 2010, 178mila nel 2015 e 205mila nel 2016. Circa il 38 per cento delle acquisizioni riguarda minorenni e per metà dei casi giovani con meno di 30 anni di età. Nel 2015 le acquisizioni di cittadinanza hanno riguardato principalmente albanesi (35.134) e marocchini (32.448), che insieme rappresentano oltre il 42 per cento del totale. I dati emergono dal rapporto 2017 dell’Istat sulla situazione del paese.
Al 1° gennaio 2016 il 30 per cento degli stranieri residenti in Italia è cittadino di un paese dell’Unione europea. I più numerosi sono i romeni, che rappresentano il 23% del totale della popolazione straniera; seguono i cittadini albanesi con il 9,3% del totale e quelli marocchini con l’8,7% del totale.
Sfiorano invece i 4 milioni i cittadini non comunitari con un regolare permesso di soggiorno in Italia. Tra il 2015 e il 2016 si registra una sostanziale stabilità delle presenze. In generale, la tenuta del numero complessivo dei permessi di soggiorno validi è sostenuta dai soli permessi di lungo periodo, mentre i permessi con scadenza diminuiscono di oltre 88 mila unità tra il 2015 e il 2016 (-5,6 per cento). Nel 2016 i permessi di lungo periodo ammontano a 2.338.435 (il 59,5 per cento della presenza regolare).
Il contributo dei cittadini stranieri residenti alla dinamicità della popolazione si conferma decisamente positivo. Ad alimentare il numero degli stranieri in Italia concorrono non solo le migrazioni dall’estero (il saldo migratorio nel 2016 si mantiene positivo e ammonta a oltre 200mila stranieri), ma anche i tanti nati da genitori entrambi stranieri, le cosiddette seconde generazioni. Nel 2016 si stimano tra gli stranieri 61mila nati e 6.500 decessi.
Nei recenti flussi migratori si registra un sensibile aumento dei permessi per asilo e motivi umanitari, che rappresentano attualmente quasi il 10 per cento dei permessi con scadenza – esclusi quindi quelli di lungo periodo – in corso di validità, mentre nel 2013 rappresentavano meno del 5 per cento. Per molte cittadinanze gli ingressi per motivi legati all’asilo sono prioritari rispetto alle migrazioni per lavoro o ricongiungimento familiare. In particolare per Mali, Gambia e Afghanistan gli ingressi per asilo hanno un peso pari o superiore al 95 per cento del totale.

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Pubblicato il: Giovedì, 01 Giugno 2017 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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