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Integrazione, le priorità del governo

04/09/2007

Particolare attenzione al problema casa, ai giovani stranieri, alle donne immigrate e alla diffusione della lingua e della cultura italiana...

Particolare attenzione al problema casa, ai giovani stranieri, alle donne immigrate e alla diffusione della lingua e della cultura italiana nella direttiva datata 3 agosto 2007 (già registrata dalla Corte dei Conti) ed elaborata di concerto dal ministero della Solidarietà sociale e dal ministero per i Diritti e le Pari opportunità.

Il documento, in attuazione della Legge finanziaria 2007, riguarda l’utilizzazione del Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati e definisce gli obiettivi e le aree prioritarie di intervento che saranno finanziate con il Fondo per l’anno 2007, per un ammontare complessivo di 50 milioni di euro.

“La società italiana – si afferma nella direttiva – si configura sempre più alla stregua di una società multietnica, all’interno della quale convivono persone provenienti da diverse nazioni, ed il fenomeno migratorio si pone come elemento di pregnante significatività, per dimensioni, crescita e struttura generazionale … Alla luce dell’evoluzione del fenomeno migratorio, si impone la necessità di approntare interventi integrati che, ispirati ad una logica non meramente emergenziale, coinvolgano i diversi aspetti della vita sociale e siano pertanto in grado di favorire i processi di inclusione destinati al migliore inserimento possibile dei cittadini migranti nella società d’accoglienza”.

Nel dettaglio, sono 7 le aree di intervento considerate prioritarie dal ministero della Solidarietà sociale di concerto con il ministero per i Diritti e le Pari opportunità:

  1. Sostegno all’accesso all’alloggio, prevenendo i fenomeni di marginalità abitativa e di discriminazione che precludono o ostacolano l’accesso all’abitazione
  2. Accoglienza degli alunni stranieri, facilitando i percorsi di inserimento ed orientamento scolastico degli alunni stranieri e facilitando il rapporto tra le famiglie e le istituzioni scolastiche
  3. Tutela dei minori stranieri non accompagnati, tutelando ed integrando il minore non accompagnato affinché al compimento della maggiore età sia evitata la condizione di clandestinità
  4. Valorizzazione delle seconde generazioni di stranieri, promuovendo percorsi di inclusione sociale al fine di favorire il riconoscimento delle diverse identità culturali (emergenti e di origine)
  5. Tutela delle donne immigrate a rischio di marginalità sociale, attraverso la prevenzione dei fenomeni di emarginazione sociale, di sfruttamento e di discriminazione multipla
  6. Diffusione della lingua e della cultura italiana, promuovendo la conoscenza della lingua e cultura italiana, nonché dell’educazione civica di base, al fine di agevolare l’inserimento degli immigrati nella società italiana e la partecipazione sociale
  7. Diffusione della conoscenza della Costituzione italiana, dell’ordinamento giuridico nazionale e dei percorsi di inclusone sociale, promuovendo la conoscenza dell’ordinamento italiano per la creazione di un dialogo interculturale e diffondendo le informazioni relative alle opportunità di inclusione sociale.

Ora si attendono la pubblicazione della direttiva sulla Gazzetta Ufficiale e la pubblicazione sul sito internet del ministero dell’avviso relativo alla presentazione dei progetti da finanziare.

Obiettivi e contenuti della direttiva ministeriale presentano particolari affinità con gli ambiti di intervento delle politiche di integrazione definiti per l’anno 2008 dalla Giunta provinciale di Trento. L’esecutivo ha infatti individuato i criteri per l’assegnazione dei contributi per le attività relative all’immigrazione. Il documento della Giunta provinciale presenta particolari affinità con la direttiva ministeriale soprattutto per quanto riguarda gli interventi a favore dei minori, delle seconde generazioni di immigrati, delle donne straniere e della conoscenza della lingua e della cultura italiana:

Donne straniere

- prevedere presso i centri per le famiglie dei momenti dedicati alle donne immigrate, in cui vengano offerte risposte ai problemi di solitudine e di isolamento delle madri, mettendo a disposizione delle stesse un luogo dove sia possibile affidare ad altre i bambini più piccoli, concedendo così qualche ora a se stesse.

Minori

- implementazione dei centri di aggregazione territoriali, aperti ad adolescenti e giovani immigrati ed italiani nell’orario post-scolastico, aventi l’obiettivo di favorire l’integrazione sociale e rafforzare una positiva percezione di sé e della propria identità culturale, in particolare attraverso la proposta di riferimenti positivi appartenenti al mondo dell’immigrazione;

- attività a supporto della scuola con l’obiettivo di evitare il rafforzamento di meccanismi di trasmissione degli svantaggi dalla prima alla seconda generazione.

Generalità dei cittadini

- favorire l’apprendimento della lingua italiana per sviluppare relazioni positive e di reciproca conoscenza nella comunità locale, prevedendo anche momenti di formazione alla cittadinanza, dedicati ai valori costituzionali e alle forme istituzionali e politico-giuridiche nella convivenza societaria italiana, promuovendo così l’apprendimento e discussione comuni relativamente alle basi dei diritti e doveri e alle istituzioni centrali del sistema in cui ci si trova a vivere.

Gli obiettivi della direttiva ministeriale sono sostanzialmente in linea anche con quanto disposto (anche relativamente ai cittadini immigrati) dalla nuova Legge sulle Politiche sociali varata recentemente in Trentino.

In particolare, all’articolo 6, la legge provinciale parla tra l’altro di “ interventi di prevenzione, promozione e inclusione sociale.” Interventi, afferma la legge, finalizzati a:

- evitare l'insorgenza del disagio o di altre forme di emarginazione

- attivare e sviluppare una maggiore attenzione alle problematiche ed ai bisogni sociali

- facilitare relazioni, processi di integrazione operativa, partecipazione e coesione tra le risorse del territorio

- promuovere le progettualità sociali, coordinandole con quelle sanitarie, educative, dell'istruzione e formazione professionale, delle politiche giovanili, del volontariato, del lavoro, abitative, nonché con quelle degli altri settori che concorrono alla promozione del benessere sociale.

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Pubblicato il: Lunedì, 03 Settembre 2007 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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