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Ingressi in Italia, ricongiungimenti in vetta

20/08/2014

Analisi della Fondazione Leone Moressa sui flussi migratori e tassi di occupazione in Italia e in Europa

I flussi migratori in Italia sembrano andare nella direzione di una sostanziale stabilizzazione. I ricongiungimenti familiari infatti sono stati, nel 2013, il primo motivo di ingresso dei cittadini di origine straniera in Italia. Il dato arriva dalla Fondazione Leone Moressa, che ha analizzato i flussi migratori in relazione ai tassi di occupazione in Italia e in Europa.
Il caso italiano appare uno dei più singolari nel panorama europeo: pur registrando forti cali nel tasso di occupazione, il saldo migratorio rimane positivo. Una delle ragioni può ritrovarsi, secondo la Fondazione Leone Moressa, nell’aumento dei ricongiungimenti familiari: infatti, se nel 2007 i permessi per motivi di lavoro rappresentavano la maggioranza assoluta dei permessi (56,1%), nel 2013 raggiungono appena il 33,1%, con un calo del 43,7% in termini assoluti. Dunque, il saldo migratorio italiano rimane in attivo non più grazie all’immigrazione per lavoro, bensì grazie ai ricongiungimenti familiari (aumentati del 21,7% dal 2007). Questa categoria rappresenta nel 2013 la prima voce di immigrazione in Italia (41,2%).
Ampliando lo sguardo e osservando i flussi migratori in Europa, il vecchio continente appare ancora diviso in due tra paesi di immigrazione e paesi di emigrazione. La crisi ha giocato sicuramente un ruolo sulle dinamiche migratorie, modificando sensibilmente la demografia di alcuni stati. Nel 2013 i cittadini stranieri residenti nei paesi UE sono 34 milioni, pari al 6,7% della popolazione totale. Fra i primi 15 paesi per presenza straniera, l’incidenza più alta si registra in Lettonia (15,6%), Austria e Irlanda (11,8%).

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Pubblicato il: Mercoledì, 20 Agosto 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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