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Infortuni sul lavoro, immigrati più a rischio

07/01/2009

Il fenomeno degli infortuni sul lavoro colpisce i cittadini immigrati in misura maggiore rispetto agli italiani. Sono circa 88mila i cittadini non italiani infortunati...

Il fenomeno degli infortuni sul lavoro colpisce i cittadini immigrati in misura maggiore rispetto agli italiani. I cittadini non italiani che dichiarano di aver subito un infortunio sono infatti circa 88mila, pari al 5,4% della popolazione straniera, percentuale più alta rispetto a quella della componente italiana, pari al 3,6%. Le caratteristiche degli infortunati stranieri – afferma l’Istat – si discostano da quelle della popolazione italiana su più fronti: la componente maschile sale all’81,9%, mentre circa tre quarti degli infortunati si concentrano fra le fasce di età centrali (il 35,7% ha un età compresa fra 25 e 34 anni e il 38,8% fra 35 e 44 anni). Il 66,1% degli infortunati non italiani risiede al Nord e il 29,2% al Centro; solo il restante 4,8% risiede nel Mezzogiorno. Tali caratteristiche, secondo l’Istat, sono spiegate dalla peculiare struttura demografica degli stranieri in Italia, dal loro insediamento geografico e dal loro prevalente impiego in lavori di tipo manuale. Nel secondo trimestre 2007 oltre il 70% dei cittadini non italiani risultavano impiegati con la qualifica di operaio o svolgevano lavori non qualificati. La loro presenza nei settori manifatturieri e delle costruzioni è, in proporzione, più alta di quella italiana.

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Pubblicato il: Giovedì, 02 Luglio 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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