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In calo gli infortuni in Italia

11/07/2012

Sono stati 115.661 gli infortuni nel 2011 tra gli immigrati, 3,1% in meno rispetto al 2010

Gli infortuni che hanno interessato i lavoratori stranieri sono passati dai 119.396 del 2010 ai 115.661 del 2011, per un calo del 3,1%. I casi mortali sono in lieve flessione (138 casi contro 141) e confermano il trend decrescente del fenomeno. Nel 2011 sono stati circa 3 milioni i lavoratori stranieri assicurati all'Inail, l'1,3% in più dell'anno precedente e ben il 17,8% in più del 2007: una crescita dovuta non solo a un numero maggiore di assunzioni, ma soprattutto alla regolarizzazione dei contratti di "badanti" e colf. Gli infortuni degli stranieri rappresentano il 15,9% degli infortuni complessivi, quelli dei soli non comunitari, invece, l'11,7%. Il rapporto conferma anche il triste primato degli immigrati rispetto alle morti sul lavoro: il 15% del totale, l’8,8% se si considerano i soli non comunitari. Il 94,3% degli infortuni degli stranieri si verifica nell’industria e servizi, il 5% in agricoltura e lo 0,7% tra i dipendenti conto Stato. Il settore più colpito è quello delle costruzioni con poco più di 13.200 infortuni e 28 decessi. A seguire, l’industria dei metalli e i servizi alle imprese che inglobano anche le attività di pulizia. Per quanto riguarda i casi mortali, oltre alle costruzioni si registra un numero significativo di decessi nei trasporti e in agricoltura, rispettivamente 15 e 14 morti. Romania, Marocco e Albania nell’ordine sono le comunità che ogni anno denunciano il maggior numero di infortuni sul lavoro totalizzandone oltre il 40%. Se si considerano, poi, i casi mortali la percentuale sale al 51,5%, riportandosi ai valori del 2009, quando superava il 50%. Più in dettaglio, nel 2011 la Romania risulta prima nella graduatoria sia per le denunce (oltre 19.000) che per i decessi (43 casi). Il Marocco si colloca al secondo posto con 15.735 denunce e al terzo posto per i casi mortali (7). L’Albania, infine, terza nelle denunce (11.715 casi), è al secondo posto per gli eventi mortali (21 casi).

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Pubblicato il: Mercoledì, 11 Luglio 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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