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Imprese di migranti in crescita

17/09/2014

Le imprese individuali dei “nuovi italiani” rappresentano il 9,96% delle ditte individuali operanti in Italia

Aumenta nel secondo trimestre del 2014 il numero delle imprese di cittadini di origine immigrata in Italia. Dopo un biennio in lieve diminuzione, il saldo tra iscrizioni e cessazioni sale ancora superando le 7mila unità, il 44% del saldo complessivo delle imprese individuali nel periodo aprile-giugno. Le imprese individuali dei “nuovi italiani” rappresentano il 9,96% dello stock di tutte le imprese individuali operanti in Italia e il loro peso sul saldo trimestrale ne fa capire l'importanza per garantire il necessario ricambio alla base imprenditoriale del Paese.
Questo, in sintesi, il quadro aggiornato alla fine di giugno sulla base di Movimprese dell'imprenditoria dei cittadini immigrati provenienti da paesi non UE. L'indagine trimestrale è stata condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio.
Secondo lo studio, oltre all’aumento delle imprese dei cittadini non comunitari, la crescita positiva del saldo del secondo trimestre 2014 si spiega anche grazie al rientro in scena delle imprese individuali condotte da italiani. Dopo un calo nel 2013, tra aprile e giugno di quest'anno si è registrato infatti un aumento di 8.160 unità, pari al 50,7% del saldo complessivo.
Riguardo invece la provenienza dei titolari immigrati di imprese individuali in Italia, oltre 62mila sono originari del Marocco e rappresentano il 19,3% di tutti gli imprenditori individuali immigrati operanti alla fine di giugno 2014. Seguono più staccate la Cina (circa 46mila, il 14,2% del totale), l'Albania (30mila, il 9,4%) e il Bangladesh (23mila, il 7,1%). In particolare, gli imprenditori originari del Marocco sono leader nel commercio e nei trasporti, dove rappresentano rispettivamente il 31,9 e il 15,8% delle imprese con titolare immigrato. I cittadini di origine cinese seguono in particolare tre settori: attività manifatturiere (57,9%), alloggio e ristorazione (31,3%) e altre attività di servizi (27,1%), mentre i cittadini di origine albanese prevalgono nel settore delle costruzioni (31,6%). I nati in Bangladesh, infine, sono gli imprenditori immigrati più presenti nelle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (il 24,1% delle imprese di cittadini immigrati nel settore) e nei servizi di informazione e comunicazione (16,6%).

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Pubblicato il: Mercoledì, 17 Settembre 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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