31/12/2013
Viaggio fra gli eventi, i fatti e gli interventi che hanno caratterizzato il 2013Immigrazione, un anno di notizie
Dalla difficile fase post emergenza Nord Africa – con la preoccupazione per il futuro delle persone accolte – alla tragedia di Lampedusa (la “tragedia della vergogna”); dal dibattito sulla cittadinanza (con particolare riferimento ai giovani immigrati di “seconda generazione”) agli interventi del governo e dei rappresentanti istituzionali sull'agenda politica in materia di immigrazione e asilo; dal dramma dei rifugiati siriani agli interventi del Papa. Fra le centinaia di notizie pubblicate nel 2013 sul sito www.cinformi.it e sui social network dal Centro informativo per l'immigrazione, ecco una sintesi di alcuni fra i principali eventi, fatti e interventi che hanno caratterizzato l'anno che sta per chiudersi.
NAPOLITANO, INTERVENTO SULLA CITTADINANZA
Il tema della cittadinanza per i figli nati in Italia da cittadini immigrati e l'accoglienza dei migranti nell'ambito dell'emergenza Nord Africa è fra gli argomenti affrontati nel discorso di fine 2012 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Già un anno fa – afferma Napolitano – avevamo 420 mila minori extracomunitari nati in Italia - è concepibile che, dopo essere cresciuti ed essersi formati qui, restino stranieri in Italia? E' concepibile che profughi cui è stato riconosciuto l'asilo vengano abbandonati nelle condizioni che un grande giornale internazionale ha giorni fa - amaramente per noi - documentato e denunciato?”
“ANNO EUROPEO DEI CITTADINI”
Intanto con l'inizio del 2013 la Commissione europea dà il via all'Anno europeo dei cittadini, dedicato a tutti i cittadini europei e ai loro diritti. In preparazione dell'Anno europeo – fa sapere il Dipartimento politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri – la Commissione ha condotto, tra maggio e settembre 2012, un’ampia consultazione pubblica per rilevare i problemi incontrati dai cittadini nell'esercizio dei diritti legati alla cittadinanza europea. Dalle risposte emerge chiaramente l'importanza che i cittadini attribuiscono ai diritti di cui godono nell'Unione europea, specialmente alla libera circolazione e ai diritti politici.
IL RAPPORTO IMMIGRAZIONE IN TRENTINO
In Trentino, nel mese di febbraio, viene presentata la nuova edizione del Rapporto immigrazione del Cinformi. Sono 50.708, all’inizio del 2012, i cittadini stranieri residenti in Trentino. Poco meno di una su dieci, tra le persone che abitano in provincia di Trento, è di nazionalità non italiana. Infatti, l’incidenza degli stranieri sulla popolazione residente è del 9,5%. Oltre un quarto (26,5%) della popolazione immigrata è rappresentato da cittadini comunitari. L’aumento dei residenti immigrati in Trentino rispetto all’anno 2010 è del 4,3%. Si tratta dell’incremento relativo più modesto degli ultimi anni. Dunque anche in Trentino, come nel resto d’Italia, a causa del persistere della crisi economica, la dinamica di crescita del numero di cittadini immigrati è notevolmente rallentata, soprattutto per quanto riguarda i nuovi flussi migratori dall’estero.
LA MANNA: “L'EMERGENZA NORD AFRICA INIZIA ORA”
Il 1° marzo 2013 è terminata la cosiddetta “Emergenza Nord Africa” e P. Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli, così commenta: “Un’emergenza lunga più di due anni è un paradosso. Tra l’altro - prosegue La Manna - se si vuole parlare di emergenza è proprio oggi che per le migliaia di persone coinvolte inizia una condizione di assoluta precarietà, senza alcuna prospettiva per il futuro”. P. Giovanni La Manna conclude: “Una volta per tutte le istituzioni escano da logiche emergenziali. Si inizi al più presto un ripensamento delle misure di accoglienza a livello nazionale - dice La Manna - che dia luogo a un sistema unico, capace di collegare le reti esistenti, affinché tutti i migranti forzati trovino in Italia una risposta tempestiva e qualitativamente soddisfacente ai loro bisogni più immediati. Un sistema efficiente eviterebbe inoltre di dover far fronte ad situazioni non previste e all’inevitabile spreco di risorse che ne consegue. C’è ancora molto da fare prima che l’emergenza possa dirsi definitivamente conclusa”. Intanto in Trentino la Giunta provinciale garantisce la prosecuzione dell'accoglienza alle 117 persone rimaste del progetto Emergenza Nord Africa.
“AMICIZIA FRA LE FEDI RELIGIOSE”
Dall'appello all'accoglienza del Centro Astalli al tema dell'ecumenismo, fra i primi argomenti affrontati (nel mese di marzo) dal nuovo Pontefice, Papa Francesco, in occasione di un incontro in Vaticano con i rappresentanti di diverse fedi religiose. Il Pontefice ha sottolineato in particolare l'importanza dell'amicizia fra i credenti delle diverse confessioni. “La Chiesa cattolica - ha detto il Papa - è consapevole dell’importanza che ha la promozione dell’amicizia e del rispetto tra uomini e donne di diverse tradizioni religiose. Questo voglio ripeterlo: promozione dell’amicizia e del rispetto tra uomini e donne di diverse tradizioni religiose”.
GRASSO AL SENATO E BOLDRINI ALLA CAMERA
Sempre in marzo vengono elette la seconda e la terza carica della Stato. È Pietro Grasso, già procuratore nazionale antimafia, il nuovo Presidente del Senato. Nel suo discorso di insediamento ricorda anche gli immigrati “che cercano qui una speranza di futuro”. E' invece Laura Boldrini, già portavoce dell'Unhcr, l'Agenzia Onu per i rifugiati, il nuovo Presidente della Camera dei Deputati. Nel primo discorso pronunciato alla Camera, la Presidente Boldrini tocca il tema immigrazione, rivolgendo un pensiero ai “molti, troppi morti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce”. Il riferimento naturalmente è ai migranti che hanno perso la vita sulle cosiddette “carrette del mare”.
“CITTADINANZA, QUESTIONE PRIORITARIA”
Pochi giorni dopo l'elezione a Presidente della Camera, Laura Boldrini interviene sul tema della cittadinanza: “Dobbiamo costruire ponti culturali, dobbiamo capire che nell'era globale le politiche non possono più essere solo nazionali; dobbiamo allargare la lente a livello internazionale. La figura del migrante deve essere rivalutata, è l'espressione umana della globalizzazione. I migranti – dice Boldrini – rappresentano la sfida del futuro; sono persone che hanno conoscenze, saperi che possono arricchire noi nell'ottica che il mondo va verso lo scambio. Il migrante rappresenta l'avanguardia del futuro.” Fra le priorità in campo legislativo, Laura Boldrini pone l'accento sul tema della cittadinanza, con particolare riferimento alle seconde generazioni di immigrati. “I bambini che nascono in Italia non possono non essere italiani; gli amici dei nostri figli non possono non essere italiani, è una questione di civiltà.”
AUMENTANO LE DOMANDE D’ASILO
Proprio l'Unhcr, di cui Laura Boldrini è stata portavoce per l'Italia, diffonde i quei giorni il rapporto Asylum Levels and Trends in Industrialized Countries 2012 - Livelli e tendenze dell'asilo nei Paesi industrializzati 2012. Sono state complessivamente 479.300 le richieste d'asilo registrate nei 44 Paesi presi in esame dallo studio. Secondo il rapporto, si tratta del numero più alto di domande d’asilo presentate nei Paesi industrializzati in un anno dal 2003. Al questo dato hanno contribuito nuovi e vecchi conflitti, tra i quali quelli in Siria, Afghanistan, Iraq e Somalia. L’aumento rispetto all’anno precedente è dell'8%, con l'incremento più deciso registrato tra le domande d'asilo inoltrate da cittadini siriani. A ricevere il maggior numero di domande d’asilo è stata l'Europa: 355.500 in 38 Paesi rispetto alle 327.600 dell'anno precedente. In Italia, il numero di domande di asilo è stato di 15.700 ed è più che dimezzato rispetto all’anno precedente anche a causa del ridotto numero di arrivi via mare.
NAPOLITANO E I “NUOVI ITALIANI”
Il mese di aprile vede la rielezione del Capo dello Stato nella persona di Giorgio Napolitano. Nel primo mandato al Quirinale il tema immigrazione è stato più volte all'attenzione del Presidente della Repubblica. Fra i tanti interventi, nel novembre 2011, incontrando i nuovi cittadini italiani al Quirinale nell'ambito del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, Napolitano afferma: “Sono convinto che i bambini e i ragazzi venuti con l'immigrazione facciano parte integrante dell'Italia di oggi e di domani, e rappresentino una grande fonte di speranza. Si tratta di una presenza che concorre ad alimentare quell'energia vitale di cui oggi l'Italia ha estremo bisogno. All'interno dei vari progetti di riforma delle norme sulla cittadinanza, la principale questione aperta rimane oggi quella dei bambini e dei ragazzi. Molti di loro non possono considerarsi formalmente nostri concittadini perché la normativa italiana non lo consente, ma lo sono nella vita quotidiana, nei sentimenti, nella percezione della propria identità”.
TRATTA, IL QUADRO EUROPEO
Aumentano i casi, calano le condanne. E' questa la sintesi della prima relazione sulla tratta degli esseri umani in Europa pubblicata dalla Commissione europea e diffusa nel mese di aprile. Le vittime identificate o presunte della tratta nell’Unione europea nel periodo 2008-2010 sono state oltre 23mila. La relazione evidenzia che mentre il numero delle persone oggetto della tratta all'interno e verso l'Unione europea è aumentato del 18% dal 2008 al 2010, quello dei trafficanti che finiscono dietro le sbarre è diminuito, come risulta dal calo delle condanne del 13% nello stesso periodo. Allo stesso tempo, la relazione sottolinea che ad oggi solo 6 dei 27 Stati membri dell'Unione europea hanno pienamente recepito la direttiva anti-tratta dell'Ue nella loro legislazione nazionale, e tre hanno comunicato di avervi provveduto soltanto parzialmente mentre il termine per il recepimento è scaduto il 6 aprile 2013.
CÉCILE KYENGE MINISTRO ALL'INTEGRAZIONE
A fine aprile Cécile Kyenge Kashetu diventa il nuovo ministro all'Integrazione, primo ministro nero della storia della Repubblica italiana. Nata a Kambove, nella Repubblica Democratica del Congo, il 28 agosto 1964, Cécile Kyenge Kashetu è sposata e madre di due figlie. Ha una laurea in medicina e chirurgia, è specializzata in oculistica ed esercita la professione di medico oculista (Fonte: Wikipedia). Fra i primi interventi del neo-ministro all'integrazione del governo Letta c'è un commento sulla normativa in materia di immigrazione. Secondo il ministro è necessario pensare ad un nuovo approccio alle politiche su questa materia. Bisogna, secondo Cécile Kyenge, lavorare per una nuova convivenza, una politica di accoglienza, un nuovo approccio alle politiche di integrazione. Ma è il tema della cittadinanza ad essere considerato prioritario (o almeno fra le priorità) dal neo-ministro all'integrazione. “Chi nasce e cresce in Italia – afferma – è italiano”.
“DIRITTI UMANI PRIMA DELLA SOVRANITÀ”
Giugno si apre con l'intervento della Presidente della Camera al Festival dell'Economia di Trento. Laura Boldrini porta all'ottava edizione del Festival dell'Economia di Trento un messaggio molto forte e diretto: è possibile ed è giusto limitare la sovranità degli Stati, ad esempio per tutelare i diritti dei rifugiati, oppure per impedire che i diritti umani vengano scandalosamente violati dalle dittature o nel corso dei conflitti, anche se intervenire non deve significare automaticamente usare le armi. Ed ancora, è giusto intervenire per tutelare diritti che scavalcano i confini, come quello dei lavoratori ad essere trattati in maniera dignitosa e a non morire a centinaia sotto le macerie della propria fabbrica, come è accaduto recentemente a Dacca. Riguardo all'Europa la presidente Boldrini è altrettanto chiara: “Ci vuole un'Europa politica, un'Europa dei diritti e del welfare, un'Europa unita solidale”.
NUOVO SISTEMA EUROPEO DI ASILO
Pochi giorni dopo l'intervento di Laura Boldrini arriva il via libera del Parlamento europeo al nuovo sistema europeo di asilo: nuove regole che stabiliscono le procedure comuni per la gestione delle domande di asilo e diritti di base per i richiedenti asilo che arrivano nell'UE. Il regime comune bloccherà anche i trasferimenti di richiedenti asilo verso gli Stati membri che non sono in grado di garantire loro condizioni di vita dignitose.
AUMENTANO I RIFUGIATI NEL MONDO
Intanto l'Agenzia Onu per i rifugiati fa sapere che nel 2012 il numero di rifugiati e sfollati interni ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi 18 anni. Mentre alla fine del 2011 le persone coinvolte in tali situazioni nel mondo erano 42,5 milioni, un anno dopo erano ben 45,1 milioni. Di queste 15,4 milioni erano i rifugiati, 937mila i richiedenti asilo e 28,8 milioni gli sfollati, persone cioè costrette ad abbandonare le proprie abitazioni ma che sono rimaste all'interno del proprio Paese. I minori – bambini e adolescenti con meno di 18 anni – costituiscono il 46% di tutti i rifugiati. Le guerre restano la principale causa alla base della fuga. Il 55% di tutti i rifugiati presi in esame dal rapporto proviene infatti da appena 5 Paesi colpiti da conflitti: Afghanistan, Somalia, Iraq, Siria e Sudan. L'81% dei rifugiati di tutto il mondo è ospitato dai Paesi in via di sviluppo. In Italia nel 2012 sono state presentate 17.352 domande d’asilo, circa la metà dell’anno precedente. Alla fine dello scorso anno il numero dei rifugiati in Italia era di 64.779. Si tratta di una cifra che colloca l’Italia al sesto posto tra i Paesi europei, dopo Germania (589,737), Francia (217,865), Regno Unito (149,765), Svezia (92,872), e Olanda (74,598).
LAVORO DOMESTICO, NUOVO CONTRATTO IN VIGORE
Il primo luglio 2013 entra in vigore il nuovo contratto collettivo nazionale che disciplina il rapporto del lavoro domestico. Oltre agli aumenti dei minimi retributivi (che scatteranno in tre rate all’inizio del 2014, del 2015 e del 2016), ci sono diverse novità per colf, “badanti” e babysitter e per tutte le famiglie che si avvalgono del loro lavoro. Nel contratto rinnovato vengono disciplinate, per esempio, le modalità per il godimento del riposo settimanale per i lavoratori conviventi e per quelli ad ore, avendo riguardo anche per quei lavoratori che dovessero “professare una fede religiosa che preveda la solennizzazione in giorno diverso dalla domenica”. Viene meglio precisato come retribuire le festività nazionali ed infrasettimanali (tipo il 2 giugno o il 25 dicembre) in caso di “rapporti ad ore”. Viene previsto, tra l’altro, che “per gravi e documentati motivi” il lavoratore possa richiedere (il datore è libero di accettare o meno tale richiesta) un periodo di sospensione extraferiale, senza maturazione di alcun elemento retributivo, per un massimo di 12 mesi.
INSERIMENTO SOCIALE, TRENTINO IN VETTA
Il Trentino è al primo posto nella classifica stilata dal Cnel relativa all’indice di inserimento sociale dei cittadini immigrati. Tale indice concorre a determinare, assieme all’indice di inserimento occupazionale, la speciale graduatoria generale sul potenziale di integrazione dei territori italiani nel 2011 (dove il Trentino si colloca al 23° posto) pubblicata nel mese di luglio. Tali indici prendono in esame determinati parametri. In particolare, l’indice di inserimento sociale (dove il Trentino eccelle) tiene conto dell'accesso degli immigrati ad alcuni beni e servizi fondamentali di welfare e del grado di radicamento nel tessuto sociale attraverso un’adeguata conoscenza linguistica dell’italiano. Ma a decretare il primo posto in classifica del Trentino – davanti alle province di Biella e Lucca – contribuisce soprattutto il raggiungimento di determinati status giuridici che garantiscono e/o sanciscono un “solido e maturo inserimento nella società di accoglienza dei migranti”: parametri come la continuità dello stato di regolarità degli stranieri che intendono insediarsi stabilmente, l’acquisizione della cittadinanza per naturalizzazione e la ricomposizione in loco del proprio nucleo familiare.
DISCRIMINAZIONI IN AUMENTO IN ITALIA
La fotografia del Trentino scattata dal Cnel va in controtendenza rispetto al quadro nazionale. In agosto l'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, fa sapere che crescono le segnalazioni di casi di discriminazione. Nel 2012 si è registrato un aumento del 61% rispetto al 2011. Ma se da una parte sono in crescita gli episodi di discriminazione, dall'altra cresce la sensibilità di chi assiste a episodi di intolleranza e quindi la propensione a denunciare. Nel 2012 sono stati registrati dall’Unar 659 casi di discriminazione per motivi etnico-razziali, pari al 51,4% del totale dei casi trattati nell'anno. Il 40,9% delle segnalazioni sono state effettuate dalle vittime e il 35,7% da parte di testimoni della discriminazione. Il maggior numero di casi di discriminazione segnalati provengono dalla Lombardia (19,6%) e dal Lazio (14,4%). Seguono l'Emilia Romagna, il Veneto, la Toscana e il Piemonte.
STRANIERI NATI IN ITALIA, CITTADINANZA A 18 ANNI
Le norme che riguardano il procedimento d’acquisto della cittadinanza per i giovani immigrati nati in Italia diventano definitive con la legge di conversione del decreto n. 69/2013, recante “Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia” pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 20 agosto 2013. L’articolo 33, riguardante la cittadinanza, stabilisce che “ai fini di cui all’art. 4, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 91 all’interessato non sono imputabili eventuali inadempimenti riconducibili ai genitori ed agli uffici della Pubblica amministrazione ed egli può dimostrare i requisiti con il possesso di ogni altra documentazione”. Inoltre, lo stesso articolo precisa che “gli ufficiali di stato civile sono tenuti, nel corso dei sei mesi precedenti il compimento del diciottesimo anno di età, a comunicare all'interessato, nella sede di residenza quale risulta all'ufficio, la possibilità di esercitare il diritto di cui al comma 2 del citato articolo 4 della legge n. 91 del 1992 entro il compimento del diciannovesimo anno di età. In mancanza di tale comunicazione, il diritto può essere esercitato anche oltre tale data”.
RIFUGIATI SIRIANI, APPELLO DELL’UNHCR
Settembre si apre con l'appello dell'Agenzia Onu Unhcr: “Il numero di rifugiati siriani ha toccato oggi quota 2 milioni e non sembra che il flusso sia destinato a terminare. Siamo ormai abbondantemente nel terzo anno di guerra e dalla Siria non si arresta il flusso di donne, bambini e uomini che attraversano i confini in uscita dalla Siria spesso portando con sé poco più dei vestiti che indossano. E’ un trend allarmante quello che ha visto fuggire 1.8 milioni di persone in 12 mesi. Esattamente un anno fa i rifugiati registrati o in attesa di registrazione erano 230.671. La Siria è diventata la grande tragedia di questo secolo, una vergognosa calamità umanitaria con livelli di sofferenza e esodi mai registrati nella storia più recente – affermano i rappresentanti dell’agenzia. L’unico conforto è rappresentato dall’umanità dimostrata dai paesi confinanti nell’accogliere e salvare la vita di così tanti rifugiati.”
“NO ALLA PAURA DELLE DIFFERENZE”
Non dobbiamo avere paura delle differenze ma interrogarci su come possiamo aiutare chi è in difficoltà. Così Papa Francesco nella visita di settembre al Centro Astalli di Roma, il servizio dei Gesuiti per i rifugiati. Il Pontefice visita la struttura e in particolare la mensa che ogni giorno accoglie centinaia di richiedenti asilo. L'incontro prosegue nella vicina Chiesa del Gesù, dove il Papa ascolta le toccanti testimonianze di Carol, rifugiata siriana e Adam, sudanese del Darfur. Nel proprio discorso il Pontefice esorta la comunità a non aver paura di chi è portatore di diverse culture e religioni e a impegnarsi insieme per la causa del bene comune e della dignità dell'uomo. Ma è alla Chiesa stessa che il Papa rivolge il messaggio più forte: “I conventi vuoti non servono a aprire alberghi e fare soldi: sono per la carne di Cristo, sono per i rifugiati”.
LA TRAGEDIA DELLA VERGOGNA
“Vergogna” dice Papa Francesco. “Vergogna e orrore” aggiunge Giorgio Napolitano per le centinaia di vittime, donne uomini e bambini, inghiottite il 3 ottobre dal Mar Mediterraneo. Migranti che fuggivano dalle guerre, dalle violenze, dalle persecuzioni per trovare un approdo, un appiglio alla sopravvivenza. E qui, ai confini dell'Europa, hanno trovato la fine della loro speranza a circa mezzo miglio da Lampedusa: affogati e piombati in fondo al mare. “Ė un orrore” per il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini che assiste all'arrivo delle barche cariche di cadaveri. Un coro di voci indignate si leva dalle coste meridionali europee che coinvolge il mondo intero: “Siamo vittime della globalizzazione dell'indifferenza” afferma Laura Boldrini; “Una tragedia di tutta l'Ue” dichiara Manuel Jose Barroso; “Ė ora di agire” per Ban Ki-moon. Tre le grandi questioni da risolvere per porre fine alla strage dei migranti forzati. La prima, ovviamente, quella di fermare i conflitti e le violenze nel mondo (ragione per cui si migra in modo disperato). La seconda di consentire la richiesta di asilo in sicurezza già dal paese di partenza (ragione per cui si rischia invece la vita). La terza fornire un vero approdo sicuro nei paesi di accoglienza (ragione per cui si perde invece la vita o si fallisce l'inserimento). Non è un problema solo dell'Italia o dell'Unione europea, ma dell'intera organizzazione mondiale degli esseri umani. E questa è l'ennesima tragedia che scuote nel profondo le coscienze.
IMMIGRAZIONE, LE DECISIONI DEL GOVERNO
Pochi giorni dopo la tragedia di Lampedusa, il Governo dispone la costituzione di un fondo presso il ministero dell’Interno con una dotazione di 190 milioni di euro per l’anno 2013. Viene inoltre incrementato di 20 milioni di euro il Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Viene approvato anche uno schema di decreto legislativo che si pone l’obiettivo di favorire l’integrazione dei titolari di protezione internazionale (rifugiati e titolari di protezione sussidiaria), consentendo che venga loro rilasciato il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo alle medesime condizioni previste per gli altri cittadini stranieri.
PARTE L'OPERAZIONE “MARE NOSTRUM”
In ottobre prende il via l'operazione Mare Nostrum dopo la tragedia di Lampedusa e i nuovi sbarchi. “Sarà un'operazione militare ed umanitaria – spiega il ministro della Difesa – che prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare”. Mare Nostrum – fa sapere il Governo – vedrà l’utilizzo per la prima volta di una nave anfibia per il comando e controllo delle operazioni con elicotteri a lungo raggio, capacità ospedaliera, spazi ampi di ricovero per i naufraghi. Saranno impegnate anche altre quattro navi della Marina, due pattugliatori, due fregate e diversi velivoli. L’operazione secondo il Governo “avrà un effetto deterrente molto significativo per chi pensa di fare impunemente traffico di esseri umani, effetto che – assicura il ministro dell'Interno – sarà garantito dall'azione di pattugliamento, con la possibilità di intercettare i mercanti di morte e l'intervento delle procure che già in due circostanze ha portato al sequestro delle navi e all'arresto dell'equipaggio”.
TRENTINO, L'ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE
In ottobre Ugo Rossi, già assessore provinciale alla Salute e Politiche sociali, diventa il nuovo presidente della Provincia autonoma di Trento. Il candidato presidente del centrosinistra autonomista ottiene il 58,12% dei voti espressi nelle elezioni provinciali che si sono svolte il 27 ottobre 2013 in Trentino. Nel discorso di insediamento nell'aula del Consiglio provinciale in occasione dell'avvio della XV legislatura, il presidente Rossi fra l'altro afferma: “Non intendiamo dimenticare neppure le politiche per l'accoglienza dei migranti, proseguendo sulla strada già tracciata della convivenza e dell’integrazione dei nuovi trentini e migliorando il coordinamento delle politiche sull’immigrazione con le politiche sociali e familiari per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e l’efficacia delle azioni … Ma coesione sociale significa anche cultura. Cultura come conoscenza, come stimolo alla riflessione, alla partecipazione, alla convivenza. Cultura come apertura internazionale, ma anche come coscienza civile, senso critico, coesione sociale, spirito di appartenenza, fattore di identità. Infine, cultura come fattore di sviluppo.”
TRENTINO, L'IMMIGRAZIONE A DONATA BORGONOVO RE
In novembre Donata Borgonovo Re, 56 anni, avvocato, già Difensore civico e presidente della Cooperativa di solidarietà sociale “Villa S.Ignazio” di Trento, viene nominata nuovo assessore alla Salute e Solidarietà sociale della Provincia autonoma di Trento, competente anche in materia di immigrazione. Il nuovo presidente della Provincia, Ugo Rossi, firma infatti il decreto di nomina e la ripartizione degli affari fra gli assessori della XV legislatura. Donata Borgonovo Re, eletta nella lista del Partito Democratico nelle elezioni provinciali del 27 ottobre 2013 in Trentino, si occuperà anche di: igiene e sanità, ivi compresa l’assistenza sanitaria e ospedaliera; case di riposo, ivi comprese le residenze sanitarie assistenziali (RSA); assistenza e beneficenza pubblica; vigilanza e tutela sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza; funzioni delegate in materia di previdenza e assistenza integrativa; valorizzazione e riconoscimento del volontariato sociale; disciplina degli interventi volti a prevenire e rimuovere gli stati di emarginazione; tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo.
L’IMMIGRAZIONE IN ITALIA, I DATI DEL DOSSIER IDOS
In Trentino – e in contemporanea in tutta Italia – in novembre vengono presentati i dati del Dossier statistico nazionale immigrazione elaborato dal Centro studi e ricerche Idos e intitolato “Dalle discriminazioni ai diritti”. Sono circa 4 milioni e 400mila i cittadini immigrati residenti in Italia al 31.12.2012, il 7,4% della popolazione complessiva. L’Italia – afferma il Dossier – si è affermata come area di sbocco per i flussi migratori internazionali specialmente nel corso degli anni Duemila, ma si è determinato un aumento della presenza immigrata anche nel periodo della crisi: da 3,4 milioni di cittadini stranieri residenti nel 2007 a 4.387.721 nel 2012, il 7,4% della popolazione totale. Nello stesso arco di tempo i soggiornanti non comunitari sono passati da 2,6 milioni a 3.764.236 e, secondo la stima del Dossier, la presenza regolare complessiva è passata da 3.982.000 persone a 5.186.000. Le provenienze continentali dei cittadini stranieri regolarmente presenti in Italia vedono prevalere l’Europa con una quota del 50,3%, seguita dall’Africa (22,2%), dall’Asia (19,4%), dall’America (8,0%) e dall’Oceania (0,1%), secondo la stima del Dossier. Tra le aree di residenza prevalgono di gran lunga il Nord (61,8%) e il Centro (24,2%), mentre le province di Milano e di Roma detengono un sesto dei residenti (16,9%).
QUALITÀ DELLA VITA, TRENTINO IN VETTA
Il Trentino è la provincia italiana dove si vive meglio secondo lo studio realizzato ogni anno da Il Sole 24 Ore e diffuso a inizio dicembre. La provincia di Trento è seguita, al secondo posto, da quella di Bolzano. La graduatoria tiene conto di diversi parametri raggruppati in macro settori, come il tenore di vita, la popolazione, gli affari e il lavoro, l'ordine pubblico, il tempo libero, i servizi, l'ambiente e la salute. A decretare il primo e il secondo posto in classifica rispettivamente di Trentino e Alto Adige sono gli ottimi risultati ottenuti soprattutto nei settori affari e lavoro. Le due province si distinguono in particolare per la nascita di nuove imprese e per l'occupazione femminile.
MIGRAZIONI FORZATE, 2013 “RECORD”
Il 2013 è fra gli anni con i più alti livelli di migrazioni forzate mai visti dall’Unhcr, a causa di un numero eccezionale di nuovi rifugiati e sfollati. Il rapporto dell’Onu relativo ai primi sei mesi del 2013 e presentato in dicembre parla di 5,9 milioni di persone costrette a fuggire dalle proprie case nel primo semestre 2013, rispetto ai 7,6 milioni totali del 2012. Il paese che contribuisce maggiormente a questi nuovi esodi è la Siria. Il rapporto, intitolato Mid-Year Trends 2013, si basa principalmente sui dati forniti dai più di 120 uffici nazionali dell’Unhcr e mostra un netto incremento di diversi indicatori importanti. Tra questi il numero di nuovi rifugiati: 1,5 milioni di persone nei primi sei mesi del 2013, rispetto agli 1,1 milioni di persone registrate nell’intero 2012. Un altro indicatore è quello del numero di nuove persone sfollate all’interno dei propri paesi – 4 milioni di persone rispetto ai 6.5 milioni del 2012. Complessivamente le migrazioni forzate – 45,2 milioni alla fine del 2012 – hanno già toccato i livelli più alti dai primi anni ’90, soprattutto a causa della proliferazione di nuovi conflitti.
TRENTINO “AL TOP”, NUOVA CONFERMA
Pochi giorni dopo il primato come provincia con la miglior qualità della vita in Italia sancito da “Il Sole 24 Ore”, anche il quotidiano economico, giuridico e politico “Italia Oggi” conferma che il Trentino è il territorio dove si vive meglio in Italia. Un risultato, sostiene Italia Oggi, frutto di un percorso che anno dopo anno ha portato la provincia all'eccellenza nella classifica realizzata in questo caso dall'Università Sapienza di Roma. Dal 1999 il Trentino è ai vertici di questa graduatoria, primeggiando quest'anno in sei parametri di riferimento su 9: ambiente, popolazione, servizi finanziari e scolastici, affari e lavoro, tempo libero e tasso di criminalità. Alle spalle del Trentino si classifica l'Alto Adige, rispecchiando quindi in questo caso l'esito della graduatoria stilata da Il Sole 24 Ore.