30/12/2014
“Protagonisti”, nel 2014, soprattutto i tanti migranti forzati che hanno dovuto fuggire da guerre, violenze e persecuzioniImmigrazione, un anno di news
Dai “viaggi della speranza” all'accoglienza dei profughi che hanno sfidato il Mediterraneo, dalla fotografia aggiornata dell'immigrazione ai nuovi trend del fenomeno in un percorso lungo dodici mesi, ma riassunto nelle sue tappe fondamentali. Abbiamo cercato di raccontare un anno, il 2014 che sta per concludersi, attraverso una selezione delle principali notizie proposte quotidianamente sul sito www.cinformi.it. Un riassunto di quanto avvenuto in Italia e nel mondo, ma anche di come il Trentino ha vissuto, con riferimento all'immigrazione, l'anno che sta per concludersi attraverso accadimenti, studi scientifici, interventi pubblici, normative e iniziative che hanno coinvolto non solo i principali attori del fenomeno, ma l'intera comunità.
Gennaio
L'anno si apre con l'iniziativa dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), che avanza “10 proposte per il miglioramento della gestione del fenomeno migratorio in Italia, con particolare attenzione alle problematiche e alle controversie che suscita l’immigrazione irregolare”. Le proposte spaziano dall’abrogazione del reato di ingresso e soggiorno illegale alla riduzione dei tempi di trattenimento nei Cie, dall’abolizione della pratica che porta il detenuto straniero a fine pena ad un nuovo periodo di trattenimento e identificazione nei centri di identificazione fino alla promozione dei programmi di rimpatrio volontario assistito o alla stesura di un codice di comportamento nella gestione dei CIE.
L'Istat fa sapere che diminuiscono i migranti che arrivano in Italia. Secondo l’indagine “Migrazioni della popolazione residente”, nel 2012 gli arrivi si sono fermati a 351mila, 35mila unità in meno rispetto al 2011 (-9,1%). Dall'altra parte aumentano le emigrazioni, in particolare quelle di cittadini italiani, ma anche gli stranieri: nel 2012 si contano 106mila cancellazioni per l’estero, con un incremento di 24mila unità rispetto all'anno precedente. L'aumento delle emigrazioni è dovuto principalmente ai cittadini italiani, per i quali le cancellazioni passano da 50mila nel 2011 a 68mila unità nel 2012 (+36%). In aumento anche le cancellazioni di cittadini stranieri residenti, da 32mila a 38mila unità (+18%).
Febbraio
Il mese si apre con l'approvazione della “Carta di Lampedusa”, documento che nelle intenzioni dei promotori intende contribuire ad “abbattere i confini per costruire una nuova geografia delle libertà”. L'approvazione giunge – fa sapere Melting Pot – “dopo un'assemblea partecipata ed intensa, durata un’intera giornata, con oltre cinquanta interventi che hanno espresso l’eterogeneità di un percorso vissuto da realtà di movimento e dell’associazionismo, operatori sociali, giuristi, migranti, studenti del Liceo Majorana di Lampedusa”. Gli autori – aggiunge Melting Pot – hanno dedicato “un'attenzione particolare all’uso del linguaggio, che tenta di non riprodurre le terminologie delle norme e dei codici, ma che propone un immaginario che pone l’essere umano al centro con la sua libertà di muoversi e abitare nel mondo”.
Intanto, da un resoconto alla Commissione migrazione dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, emerge che sono state quasi 26mila le domande di asilo esaminate in Italia nel 2013. Di queste, le Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale ne hanno rigettate circa 9.500, delle quali circa 2.500 a causa dell’irreperibilità dei richiedenti. Sono stati riconosciuti invece oltre 3mila status di rifugiato, oltre 5.600 protezioni sussidiarie e a 7.450 persone sono stati concessi permessi di soggiorno per motivi umanitari.
Febbraio è il mese in cui vede la luce il governo Renzi. Al ministero dell'Interno, competente in materia di immigrazione, viene assegnato Angelino Alfano. A fine maggio arriverà l'attribuzione al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (ministro Giuliano Poletti) della delega di funzioni, oltre che in materia di politiche giovanili, servizio civile nazionale e famiglia, anche in materia di integrazione.
Proprio al ministero del Lavoro viene ratificato il nuovo contratto collettivo nazionale che disciplina il rapporto di lavoro domestico. Il contratto, già in vigore dall’1 luglio 2013, scadrà il 31 dicembre 2016. Nel testo rinnovato vengono disciplinate, fra l'altro, le modalità per il godimento del riposo settimanale per i lavoratori conviventi e per quelli ad ore, avendo riguardo anche per quei lavoratori che dovessero “professare una fede religiosa che preveda la solennizzazione in giorno diverso dalla domenica”. Inoltre è rivolta particolare attenzione all’assistenza alle persone non autosufficienti.
Rallentamento e stabilizzazione sono invece le due parole chiave entro le quali inquadrare le presenze straniere in Trentino, nello scenario di una crisi cui gli immigrati e le loro famiglie continuano a essere sovraesposti. Il quadro emerge dal Rapporto sull'Immigrazione in Trentino del Cinformi, presentato a fine febbraio a Trento. Alla fine del 2012 la popolazione straniera residente in Trentino ammonta a 48.710 persone, secondo le rilevazioni anagrafiche dell’Istat riviste sulla base dei risultati del Censimento 2011. Si tratta di una quota di cittadini stranieri pari al 9,2% della popolazione residente: un valore superiore alla media nazionale (7,4%), ma inferiore a quelli delle regioni vicine, nonché all’incidenza dei residenti stranieri sul comune capoluogo in particolare (11% circa).
Marzo
In marzo entrano in vigore le nuove misure relative alla tratta di esseri umani. Previste norme minime a livello UE sia relative alla definizione dei reati e delle sanzioni in materia di tratta di esseri umani, sia per quanto riguarda le misure che mirano a rafforzare la prevenzione del fenomeno e la protezione delle vittime. In particolare, il decreto legislativo prevede misure repressive volte al rafforzamento della tutela penalistica dei reati di riduzione e mantenimento in schiavitù o in servitù e di tratta di persone, accanto a misure di protezione delle vittime.
Cresce l'attenzione sul tema della protezione internazionale, alimentata da un lato dagli arrivi dall'Africa sulle coste italiane e dall'altro da nuovi dati che mostrano la portata del fenomeno. L'Unhcr, l'Agenzia Onu per i rifugiati, fa sapere che sono aumentate del 28% le domande di asilo registrate nel 2013 nei Paesi industrializzati. Secondo il rapporto, il forte aumento di domande di asilo nei 44 Paesi analizzati è determinato principalmente dalla crisi in Siria. La regione che ha visto il più elevato aumento di richiedenti asilo nel 2013 è stata l’Europa, i cui 38 Paesi hanno complessivamente ricevuto 484.600 richieste, segnando un aumento di un terzo rispetto al 2012.
Pietro Grasso, presidente del Senato, interviene sul tema immigrazione. La seconda carica dello Stato non risparmia una critica ai mezzi di comunicazione, che secondo Grasso “tendono talvolta a rappresentare in modo superficiale e distorto il fenomeno”. Il presidente del Senato sottolinea poi il ruolo fondamentale della scuola nella costruzione di una comunità coesa. Scuola che “deve sapere costruire la capacità dei giovani cittadini di conoscere e di apprezzare le differenze”. Grasso inoltre auspica il superamento dell'attuale normativa in materia di cittadinanza (“fra le più severe in Europa”), guardando in particolare alle seconde generazioni di immigrati.
Aprile
Il permesso di soggiorno diventa “unico”. Dal 6 aprile 2014 gli Stati membri dell’Unione europea sono infatti tenuti ad esaminare, con un’unica procedura, le domande di autorizzazione a cittadini stranieri a soggiornare e lavorare nel territorio e a rilasciare, in caso di esito positivo, un’autorizzazione unica al soggiorno e all’esercizio del lavoro subordinato.
In Trentino il mese di aprile vede il discorso del presidente della Provincia, Ugo Rossi, in occasione della presentazione dell'assestamento di bilancio in Consiglio provinciale. Grande attenzione alla sfera sociale, ma anche alla riqualificazione della spesa pubblica e al tessuto produttivo, toccando anche il tema immigrazione. “La Provincia – afferma il presidente – vuole proseguire nel realizzare percorsi di integrazione dei cittadini di Paesi terzi, sia promuovendo azioni di cittadinanza attiva delle seconde generazioni, sia garantendo l'accoglienza dei migranti forzati, nella convinzione che assicurare forme virtuose di convivenza e di integrazione dei nuovi trentini rappresenti una risorsa per lo sviluppo socio-economico dell’intera comunità.”
Maggio
Maggio ci regala la fotografia aggiornata dell'immigrazione nel pianeta. I dati emergono dal rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) 2014. Lo studio fornisce un’analisi approfondita di 140 Paesi in via di sviluppo ed emergenti. Nel 2013, 231,5 milioni di persone vivevano in un Paese diverso da quello di origine. Dal duemila, il numero totale dei migranti è aumentato di 57 milioni. Il 19% di questo incremento è stato registrato negli ultimi 3 anni. Le economie avanzate e l’Unione Europea restano le principali destinazioni, con il 51% delle presenze sul totale dei migranti. Tuttavia, dall’inizio della crisi finanziaria globale è in crescita la migrazione Sud-Sud e negli ultimi anni si sta assistendo anche ad una emigrazione verso i Paesi emergenti di giovani istruiti provenienti dai Paesi avanzati colpiti dalla crisi.
Giugno
In giugno l'Istat fornisce un dato che esprime efficacemente il nuovo trend dell'immigrazione in Italia, che da Paese di arrivi diventa progressivamente territorio di stabilizzazione dei “nuovi cittadini”. E' aumentato infatti del 54% il numero di acquisizioni di cittadinanza italiana nel 2013. Si tratta di acquisizioni e riconoscimenti della cittadinanza per matrimonio, naturalizzazione, trasmissione automatica al minore convivente da parte del genitore straniero divenuto cittadino italiano, per elezione da parte dei 18enni nati in Italia e ivi regolarmente residenti ininterrottamente dalla nascita, per ius sanguinis. L'Istat fa sapere anche che calano gli ingressi dall’estero in Italia. Nel 2013 gli arrivi scendono a quota 307mila, contro gli oltre 350mila del 2012. Aumentano, invece, le emigrazioni, che sono circa 126mila, 20mila in più rispetto all’anno precedente.
Dai migranti per “scelta” ai migranti forzati: per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra mondiale il numero di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni in tutto il mondo ha superato il livello di 50 milioni di persone. Alla fine del 2013 si contavano 51,2 milioni di migranti forzati, ben sei milioni in più rispetto ai 45,2 milioni del 2012. I dati sono riportati nel rapporto annuale dell'Unhcr, l'Agenzia Onu per i rifugiati.
Sbarchi, flussi migratori e politiche internazionali. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi interviene a inizio giugno al Festival dell'Economia di Trento alimentando il dibattito, sempre più presente nella comunità e nei media, sui richiedenti protezione internazionale. C'è bisogno – afferma il premier sul tema sbarchi – di maggiore forza nei Paesi d'origine. Ci vuole un ruolo delle organizzazioni internazionali degno di questo nome, non è solo una responsabilità dell'Europa. La politica estera comune dell'Unione Europea – aggiunge poi Renzi – deve essere più incisiva; l'Europa deve gestire meglio le frontiere “ricentrando” e “ritarando” l'attività di Frontex sul Mediterraneo.
Sul tema “sbarchi” interviene anche il ministro dell'Interno Alfano, con la prima dichiarazione che lascia intravedere la fine – arrivata pochi mesi dopo – dell'operazione “Mare Nostrum”. A pesare sulle scelte programmatiche del Viminale il fatto, afferma Alfano, che “l'Europa non dà quelle risposte che ci aspettiamo”. “Su 'Mare Nostrum' – spiega il ministro – servono risorse e soldi. L'operazione deve concludersi; certo non domattina, ma dobbiamo individuare una via d'uscita, perché questa operazione non può continuare in eterno.”
Ma il tema “profughi” presenta, accanto alle tragedie del mare e a un dibattito interistituzionale sempre più acceso, anche un'altra faccia. Quella di chi “ce l'ha fatta”, di chi non solo è riuscito a superare i terribili “viaggi della speranza” sulle cosiddette carrette del mare, ma ha potuto anche costruirsi un futuro. Il Cinformi in giugno racconta la storia di Soma e Boubakary, arrivati sulle coste di Lampedusa nel 2011 dopo la fuga dalla guerra in Libia. In Trentino, con l’aiuto della rete dei soggetti impegnati nell'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, riescono ad affrontare gli adempimenti burocratici e ad imparare la lingua italiana, usufruendo dei corsi e degli sportelli informativi, fino ad aprire un'attività commerciale nel centro del capoluogo.
Nel frattempo, il Trentino accoglie i profughi soccorsi nel Mediterraneo nell'ambito dell'operazione “Mare Nostrum”. Le strutture utilizzate sul territorio sono il Campo della Protezione Civile di Marco di Rovereto per la prima accoglienza e poi l'Ostello “Madonna della Neve” di Castelfondo in alta Val di Non (in seguito si aggiungerà la Residenza Brennero a Trento). Sin da subito si moltiplicano le occasioni di incontro tra i profughi e la comunità locale. In giugno, nella chiesa parrocchiale di San Nicolò a Castelfondo, le note di “Oh Happy Day” interpretate dai migranti riuniscono durante la messa la comunità locale e i profughi accolti all'Ostello. E' la prima tappa di un dialogo che si svilupperà attraverso incontri con i giovani, con gli anziani e con l'intera comunità; percorso che culminerà, nel mese di luglio, con l'“abbraccio” ai profughi da parte degli azzurri della nazionale di basket al Palatrento in occasione della “Trentino Basket Cup”.
Il 20 giugno, “Giornata mondiale del rifugiato”, l'assessora alla Salute e Solidarietà sociale della Provincia autonoma di Trento, Donata Borgonovo Re, incontra i profughi al Campo della Protezione Civile di Marco. “La cosa più importante – afferma l'assessora – è aver colto in questi ragazzi il desiderio di costruirsi un futuro di dignità e lavoro, il desiderio di imparare l'italiano, di esercitare una professione e aver sentito la loro gratitudine per come sono stati accolti in Trentino. Ma fra queste persone c'è anche tanta preoccupazione per le proprie famiglie, rimaste nel Paese d'origine.”
Luglio
A inizio luglio il governo italiano annuncia che l'immigrazione è una delle priorità del programma del semestre italiano di presidenza del Consiglio dell’UE, che si concluderà il 31 dicembre 2014. L'Italia intende invitare l’Unione Europea a concentrare la propria attenzione sul coordinamento delle azioni intraprese dagli Stati membri. Si vuole inoltre sostenere pienamente gli sforzi di “Frontex” per concludere accordi di cooperazione operativa con i Paesi terzi in materia di controllo delle frontiere e di lotta contro l’immigrazione irregolare.
Intanto il nuovo presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, invita a trovare forme di collaborazione per evitare che si ripetano situazioni come quella di Lampedusa con una solida politica comune in materia di asilo, eliminando le divergenze a livello nazionale. Juncker auspica anche una nuova politica europea sulla migrazione legale, che intende contribuire a ovviare alla mancanza di competenze specifiche e ad attrarre talenti per gestire meglio le sfide demografiche dell'Unione Europea.
L'Ocse “boccia” l'Italia nel campo dell'integrazione dei migranti. L'Italia – afferma l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – dovrebbe intensificare gli sforzi per aiutare i cittadini immigrati e i loro figli a integrarsi nella società e apprendere le competenze necessarie per migliorare le loro prospettive di lavoro e guadagno. Tra gli interventi necessari, vi sarebbero la riduzione della burocrazia e il miglioramento del coordinamento nell'offerta di formazione linguistica. Una sfida importante a lungo termine – aggiunge l'Ocse – è l'integrazione dei figli dei migranti nel sistema educativo e nel mondo del lavoro.
Agosto
Nuova tragedia nel Mediterraneo. Il 24 agosto 18 corpi vengono recuperati dalla Marina Militare impegnata nel soccorso di 73 persone a bordo di un gommone nell'ambito dell'operazione militare e umanitaria “Mare Nostrum”. I migranti, come tante altre vittime dei “viaggi della speranza”, erano partiti dal Nordafrica cercando un futuro di libertà e serenità in Europa. Il bilancio della tragedia appare in seguito molto più pesante. Si sarebbero imbarcate infatti molte più persone di quante recuperate dal mare e la stima parla di circa 250 vittime che, purtroppo, non saranno le ultime di un drammatico bollettino alimentato da nuovi naufragi nelle settimane seguenti.
Dopo il dato sulle acquisizioni di cittadinanza fornito nei mesi precedenti dall'Istat, in agosto la Fondazione Leone Moressa aggiunge un'altra tessera al mosaico che fotografa la stabilizzazione del fenomeno migratorio in Italia. I ricongiungimenti familiari sono stati, nel 2013, il primo motivo di ingresso dei cittadini di origine straniera. Il saldo migratorio italiano, quindi, rimane in attivo non più grazie all’immigrazione per lavoro, bensì grazie ai ricongiungimenti familiari (aumentati del 21,7% dal 2007).
L'Ismu rileva che l'immigrazione irregolare è in “caduta libera” rispetto agli anni nei quali l'Italia cominciava ad essere meta di significativi flussi migratori. “La drastica diminuzione si spiega negli ultimi anni – afferma l'Ismu – dapprima con i decreti flussi che hanno agito da 'sanatorie mascherate' e poi con la 'sanatoria per colf e badanti' (2009), i 'click days' (2011) e il provvedimento di 'emersione dal lavoro nero' (2012).”
Il Cinformi racconta la storia di Cornelius, giovane nigeriano entrato a far parte della squadra di calcio dell'Alense, in Trentino, dopo il “viaggio della speranza” nel Mediterraneo come altre migliaia di profughi partiti dall'Africa e finiti su un barcone in mano ai “trafficanti di morte”. Nella migliore tradizione di solidarietà della comunità trentina, Cornelius è stato accolto nel team biancoceleste che milita nel campionato di Eccellenza. E il giovane nigeriano ha saputo entrare non solo nel cuore dei tifosi, ma anche in quello degli abitanti di Ala. Comunque vada sul campo di gioco, il suo presente, grazie alla rete dell'accoglienza e alla disponibilità della sua nuova squadra di calcio, è di serenità e speranza.
Settembre
Nuova bocciatura per l'Italia nel campo immigrazione, stavolta per quanto riguarda la tratta di esseri umani. In Italia vi sarebbe “insufficiente attenzione” al fenomeno. Lo afferma un rapporto sul tema a cura del Consiglio d’Europa. Secondo lo studio, tra il 2011 e il 2013 sono state assistite ufficialmente 4.530 persone e dal 1999 ad oggi è stata offerta assistenza a 29mila vittime di tratta; tra il 2009 e il 2012 migliaia di presunti “mercanti di schiavi” sono andati sotto processo, ma ci sono state solo 14 condanne nel 2010 e 9 nel 2011. Gli autori del rapporto invitano le autorità italiane a proseguire i loro sforzi per scoraggiare la richiesta come causa principale della tratta di esseri umani ai fini di sfruttamento sessuale, tenendo presente che tali misure dovrebbero essere equilibrate e non portare alla criminalizzazione delle vittime della tratta.
L’Ufficio europeo di sostegno all'asilo – Easo fa sapere che sono aumentate del 28% le domande d’asilo presentate nell'Unione Europea nei primi 8 mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013, anno nel quale c'è stato un incremento complessivo di istanze del 30% rispetto al 2012. I richiedenti asilo negli stati membri dell'Unione Europea più Norvegia e Svizzera provengono principalmente dalla Siria, da 6 Paesi dei Balcani occidentali e dall'Eritrea. Uno su 5 richiedenti asilo è siriano e infatti la Siria è tra i primi 3 Paesi d'origine dei richiedenti in 19 Paesi UE. Secondo i dati dell’Easo, significativo è anche l'aumento di richieste di asilo nell'Unione Europea da parte di cittadini eritrei e, da marzo del 2014, anche ucraini. In forte diminuzione sono, invece, le domande presentate da cittadini della Federazione Russa.
Settembre si chiude con il drammatico report dell'Organizzazione mondiale per le migrazioni. Sono quasi 40mila i migranti morti dal Duemila nel mondo secondo le stime presentate nel rapporto “Fatal Journeys: Tracking lives lost during Migration”. Lo studio rappresenta una raccolta di dati relativi ai decessi nei percorsi migratori per terra e per mare. L’Europa è la destinazione più pericolosa al mondo per i migranti “irregolari”. I dati riportati in “Fatal Journeys” riferiscono come il bilancio delle vittime in Europa sia salito a quasi 4mila decessi dall’inizio del 2013 e ammonti a più di 22mila morti dal Duemila. Sempre dal Duemila sono avvenuti quasi 6mila decessi lungo il confine tra Stati Uniti e Messico e altri 3mila decessi sono stati registrati in altre aree, come Africa Sub-Sahariana e nelle acque dell’Oceano Indiano.
Ottobre
A Trento, e in contemporanea in tutta Italia, viene presentato il Dossier nazionale immigrazione Idos. Dallo studio emerge che in Italia i cittadini stranieri residenti alla fine del 2013 sono oltre 4.900mila, su una popolazione di quasi 61 milioni di unità, con un’incidenza dell’8,1%. Le donne sono il 52,7% e i minori oltre 1 milione, mentre sono oltre 800mila gli iscritti a scuola nell’anno scolastico 2013/2014 (incidenza del 9% sulla popolazione scolastica complessiva). Il livello di istruzione è notevole: il 10,3% ha una laurea e il 32,4% un diploma (dati del Censimento 2011). Nel 2013 i residenti sono aumentati di circa 164mila unità al netto delle revisioni censuarie. Secondo la stima del Centro studi e ricerche Idos, la presenza complessiva dei cittadini immigrati in posizione regolare è però più alta e ammonta a 5.364mila persone.
L'annoso dibattito sui costi per lo Stato e sui benefici economici dell'immigrazione in Italia trova finalmente una risposta. Ed è un responso scientifico che arriva dalla Fondazione Leone Moressa. Uno specifico studio della Fondazione ha preso in esame l'anno 2012. Emerge che le uscite riconducibili in quell'anno all’immigrazione ammontano a 12,6 miliardi di euro fra sanità, scuola, servizi sociali, casa, giustizia, ministero degli Interni e trasferimenti economici. Le entrate ammontano invece a 16,5 miliardi di euro fra gettito fiscale (irpef, imposta sui consumi, imposta sui carburanti, Lotto e lotterie, tasse sui permessi di soggiorno e cittadinanza) e contributi previdenziali. Come è facile calcolare, l'anno 2012 presenta quindi un saldo positivo di 3,9 miliardi di euro.
In tema di richiedenti protezione internazionale ottobre vede fra l'altro le forti dichiarazioni del Commissario europeo per gli Affari interni, Cecilia Malmström, in occasione del primo anniversario della tragedia in mare a poche miglia dal porto di Lampedusa, dove morirono 368 persone. Malmström parla di “vergognosa chiusura di alcuni stati verso i rifugiati”. “L'Europa – afferma – deve essere aperta a coloro che cercano protezione. Per chi fugge da dittatura e oppressione, conflitti e guerre, l'Europa deve essere un rifugio dove trovare la sicurezza.” L'esortazione del Commissario è in linea con i ripetuti appelli del governo italiano a considerare i “viaggi della speranza” come tentativi di approdo in Europa e non specificamente in Italia che, pur rappresentando il primo ingresso, non sarebbe, di fatto, la reale meta di molti percorsi migratori.
Ottobre è anche l'ultimo mese di attività dell'operazione “Mare Nostrum”, nonostante l'appello a proseguire da parte di Amnesty International, Asgi e Medici senza frontiere pubblicato con una lettera aperta sul quotidiano “la Repubblica”. L'Operazione era stata disposta dal governo italiano il 18 ottobre 2013, dopo l'incremento del fenomeno migratorio registrato dalla seconda metà del 2013 e dopo i tragici naufragi del 3 e 11 ottobre 2013 che si sono verificati al largo di Lampedusa. Dopo un anno di attività, condotta 24 ore su 24, i migranti assistiti dai mezzi impegnati nell'operazione sono stati oltre 150mila tra uomini, donne e bambini. Più di 94mila i migranti recuperati dalle navi della Marina Militare; 330 i trafficanti di esseri umani assicurati alla giustizia, grazie anche alla cooperazione con le Procure interessate; cinque le “navi madre” sequestrate.
In Trentino la rete dell'accoglienza dei profughi attiva un percorso formativo sui temi della legalità e del rispetto delle regole. Lo scopo è rendere consapevoli i profughi ospitati presso la Residenza Brennero di Trento dei loro diritti e dei loro doveri di cittadini, sensibilizzandoli sul tema della violazione delle norme e sul sistema sanzionatorio; tutto ciò a favore di un positivo ingresso nella comunità. Il percorso rivolto ai migranti prevede anche una formazione sul mercato del lavoro, dalle modalità di ricerca occupazione ai diritti e doveri del lavoratore, fino alle diverse tipologie di contratto che più spesso vengono applicate oggi in Italia. L'iniziativa è organizzata in particolare dal Cinformi in collaborazione con la Questura, con il Servizio Lavoro e l'Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento.
Novembre
L'1 novembre prende il via “Triton”, che la Commissaria UE per gli Affari interni Cecilia Malmström definisce “la più grande operazione marittima mai coordinata da Frontex”. “Triton – aggiunge Malmström – verrà attuata nel pieno rispetto degli obblighi internazionali e dell’UE per quanto riguarda la salvaguardia dei diritti dei migranti e il principio di non respingimento, che non consente il rinvio di migranti.” Ma la Commissaria aggiunge: “Appare chiaro che l’operazione Triton non può e non intende sostituirsi a Mare Nostrum. Triton non incide in alcun modo sulla responsabilità dell’Italia di controllare la propria parte delle frontiere esterne dell’UE, nonché sui suoi obblighi in materia di ricerca e salvataggio delle persone bisognose di soccorso. Confido nel fatto che l’Italia continuerà ad assolvere tali obblighi”.
Un rapporto di Anci, Caritas, Cittalia, Migrantes, Sprar e Unhcr mostra nel frattempo che nel 2013 nel mondo sono state oltre 51 milioni le persone costrette alla migrazione per fuggire da guerre, conflitti e violazioni dei diritti umani. Si tratta dei valori più elevati di migrazione forzata dai primi anni ’90. Il numero dei rifugiati in Europa resta stabile, per un totale di circa 1,8 milioni di persone, mentre aumenta considerevolmente il numero delle domande di asilo presentate nei 28 Paesi membri dell’Unione Europea.
Novembre vede anche la nascita di un manifesto sul tema “2G” (seconde generazioni di immigrati) elaborato da una rete di oltre 30 associazioni di giovani di seconda generazione attive su tutto il territorio. L’iniziativa è stata avviata in seguito a una call pubblica lanciata dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sul portale “Integrazione Migranti”. Tutte le realtà associative che hanno preso parte all’elaborazione del manifesto condividono il contenuto della campagna “L’Italia sono anch’io”, il cui scopo, fra gli altri, è quello di promuovere una riforma del diritto di cittadinanza.
Oltreoceano il presidente USA, Barack Obama, presenta alla nazione il decreto con il quale intende consentire a circa 5 milioni di immigrati irregolari in America di “uscire dall'ombra”. Una maxi regolarizzazione che – sottolinea Obama – “non è un'amnistia di massa, ma una misura di buon senso”. “Siamo sempre stati – aggiunge il presidente USA – e continueremo ad essere un Paese di immigrati. Anche noi eravamo stranieri una volta, e ciò che ci rende americani è la nostra adesione a un comune ideale, quello che tutti siamo stati creati uguali.” Salvo imprevisti, a partire dalla primavera 2015 milioni di migranti negli Stati Uniti potranno regolarizzare la propria posizione e soggiornare e lavorare alla luce del sole. Linea dura invece, nelle parole di Obama, per chi ha commesso reati e per chi minaccia la sicurezza nazionale; previsto inoltre un inasprimento dei controlli alle frontiere.
Dicembre
L'Italia aderisce ufficialmente alla Convenzione Onu sulla riduzione dell'apolidia. Un apposito disegno di legge viene infatti approvato dal Consiglio dei ministri. La Convenzione Onu affonda le radici a New York il 30 agosto 1961. Nel comunicato stampa del governo italiano si legge che “l’Italia ha ratificato la Convenzione relativa allo status degli apolidi del 1954, ma solo ora apre la strada all’adesione alla Convenzione sulla riduzione dell’apolidia del 1961, per rafforzare le tutele esistenti e rendere più trasparenti le procedure in materia di prevenzione dell’apolidia, tenuto conto che la legislazione italiana in materia è già pienamente garantista dei diritti sanciti dalla Convenzione”.
In dicembre si torna a parlare della questione profughi, dopo un “rallentamento” del dibattito internazionale determinato anche da un calo degli arrivi via mare dall'Africa. La dichiarazione finale approvata all'unanimità a Roma dai rappresentanti di 40 Paesi – di Europa, Corno d’Africa e Africa mediterranea – a margine della Conferenza ministeriale di lancio del “Processo di Khartoum” esprime la volontà di “contrastare il crimine organizzato e la tratta di esseri umani e creare campi profughi in partnership con i Paesi africani che saranno disponibili ad accoglierli”. Il ministro dell'Interno italiano Alfano torna sulla questione pochi giorni dopo tracciando un bilancio del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea. “L'obiettivo adesso – afferma il ministro – è costituire in Africa centri di screening sui migranti per capire chi ha diritto all'asilo, dando un duro colpo anche al traffico di esseri umani. Chi ha diritto deve essere accolto in Europa secondo principio di solidarietà, invece chi non ha diritto resta lì.”
In provincia di Trento sulla questione richiedenti protezione internazionale interviene l'assessora provinciale alla Salute e Solidarietà sociale Donata Borgonovo Re. “Il Trentino – afferma – ha l'esperienza, il cuore e la competenza per accogliere chi, di diverso, ha solo il colore della pelle. Lo Stato ha fatto una precisa scelta di solidarietà nazionale e la Provincia ha responsabilmente risposto con un progetto di accoglienza strutturato secondo standard qualitativi che superano la dimensione emergenziale. Sono certa – conclude l'assessora – che da una diffusa assunzione di responsabilità possa nascere una comunità più coesa e solidale non solo verso chi arriva da terre lontane, ma anche fra tutti coloro che già ne fanno parte.”
Sono quasi raddoppiate nel 2013 rispetto all'anno precedente le notizie riguardanti l'immigrazione sulla stampa italiana. A rivelarlo sono i dati raccolti nel secondo Rapporto dall'associazione “Carta di Roma”, che viene diffuso a fine 2014. Il Rapporto analizza la rappresentazione di migranti e minoranze sulle prime pagine di quattro testate nazionali. Oltre la metà dei temi trattati riguardanti l’immigrazione rientrano nella categoria “legislazione e aministrazione”, il 34% in “flussi migratori” e il 27% in “razzismo”. Viene rilevato per il 2013 un passaggio dall'immagine negativa del “clandestino” a un registro positivo, che tuttavia vede prevalere una raffigurazione “passiva”: i migranti sono descritti per lo più come vittime e come persone che subiscono migrazioni forzate.
Intanto in Trentino i media locali, osservatori e testimoni della vita della comunità, raccontano storie di accoglienza e convivenza in provincia. Dalle porte spalancate da diverse famiglie trentine ai profughi accolti dopo essere fuggiti da guerre, violenze e persecuzioni ai gemellini nati a Trento dopo un difficile viaggio dal Kosovo. Storie diverse, vissuti diversi che concorrono alla crescita di un'unica comunità che, ancora una volta, si dimostra solidale. Le varie attività nel segno dell'accoglienza vengono realizzate attraverso l'impegno di famiglie, realtà dell'associazionismo, parrocchie e istituzioni. Collabora anche una trentina di volontari attivi fra Trento e Rovereto.
Circa 1.300 migranti vengono soccorsi fra Natale e S. Stefano nelle acque del Mediterraneo dai mezzi della Marina Militare. I profughi erano in viaggio verso la Sicilia o, come forse sarebbe tecnicamente più corretto dire, verso l'Europa. Nel giorno di Natale una donna nigeriana soccorsa in mare dà alla luce un bambino. Ma purtroppo il bollettino dei soccorsi fra Natale e S. Stefano riporta anche la morte di un migrante. Il suo corpo è già privo di vita quando i mezzi della Marina traggono in salvo i suoi compagni di viaggio.
Il 2014 si chiude con un piccolo accenno al dramma dei profughi nel discorso di fine anno alla nazione da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato ha toccato l'argomento citando alcuni connazionali che si stanno distinguendo per senso di solidarietà, impegno sociale e spessore morale. “Rendiamo omaggio – ha detto Napolitano – a italiani esemplari ... come Serena Petriucciolo, ufficiale medico della Marina che sulla nave Etna ha aiutato - nella notte di Natale - una profuga nigeriana a dare alla luce la sua bimba".