04/11/2014
Gli immigrati “più apprezzati” sono quelli che si conoscono meglio, ovvero che lavorano nelle case degli italianiImmigrazione, stereotipi e pregiudizi
Non tutte le nazionalità dei migranti sono percepite allo stesso modo dall’opinione pubblica italiana. Più apprezzati sono i cittadini stranieri che lavorano in casa. Meno quelli con sovraesposizione mediatica negativa. E’ quanto rileva una recente indagine della fondazione Leone Moressa su un campione di 700 famiglie in tutta Italia. Attraverso questa ricerca, la Fondazione ha inteso valutare l’opinione degli italiani nei confronti delle principali nazionalità di migranti che si trovano in Italia, quindi cittadini romeni, albanesi, marocchini, cinesi, ucraini, filippini e senegalesi. Sono tre le questioni prese in considerazione per analizzare la percezione degli intervistati: “la voglia di lavorare”, “l'onestà” e “la ricchezza”.
L’indagine evidenzia che mediamente le persone più apprezzate sono quelle che più si conoscono e con le quali si hanno rapporti quotidiani, come le nazionalità legate ai servizi domestici (fra gli altri i filippini) o ai servizi di cura alla persona (fra gli altri gli ucraini). Il 78% degli intervistati considera i filippini dei grandi lavoratori. I filippini sono onesti per il 66% degli intervistati e secondo il 62% degli italiani sono ricchi. Gli ucraini sono dei grandi lavoratori per il 65% degli intervistati e per la maggior parte degli italiani sono onesti. Inoltre, per il 55% degli intervistati gli ucraini sono ricchi. I cinesi sono percepiti invece come una minaccia per la loro espansione economica, per esempio con l’apertura di negozi e l’acquisizione di bar e ristoranti. Secondo l’80% degli italiani, i cinesi sono una comunità che ha voglia di lavorare. Per quanto riguarda la percezione dell’onestà, per il 61% degli intervistati i cinesi sono onesti. I cinesi sono poi percepiti come una comunità ricca dal 63% degli italiani.
Le nazionalità meno apprezzate dagli intervistati sono quelle numericamente più presenti, quindi Romania, Albania e Marocco. I cittadini romeni vengono considerati dei buoni lavoratori dal 56% degli intervistati. Secondo quanto emerge dalla ricerca i rumeni non sono percepiti come onesti (65%) e non vengono considerati una comunità ricca dal 73% degli intervistati. Anche sui cittadini albanesi la percezione complessiva, secondo lo studio, non è molto positiva, in nessuna delle tre dimensioni analizzate. Per quanto riguarda la voglia di lavorare, prevalgono risposte negative (53%). Ancora più negativa la percezione dell’onestà: secondo il 67% degli intervistati gli albanesi non sono onesti e secondo il 73% gli albanesi non sono ricchi. La comunità marocchina è probabilmente poco conosciuta dagli italiani, tanto che raccoglie pareri contrastanti: sul lavoro, secondo la ricerca, l’opinione degli italiani si divide a metà, mentre il 57% degli intervistati considera i cittadini marocchini disonesti. Il 65% degli intervistati ritiene infine che i marocchini non siano ricchi. I senegalesi, infine, secondo la ricerca sono percepiti come onesti dal 55% degli italiani e come poveri dal 57% degli intervistati.
“Rispetto alle percezioni negative – osservano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa – la comunicazione può essere un fattore determinante, nel momento in cui enfatizza la nazionalità negli episodi di cronaca; anche la percezione generalizzata dei migranti come persone povere, anche laddove gli stipendi medi siano piuttosto alti, è effetto dello stereotipo diffuso dell’immigrato in fuga dalla miseria e senza alcuna competenza”.