Vai menu di sezione

Immigrazione, sostegno demografico

25/06/2013

Per quanto riguarda le nascite si conferma la recente tendenza alla loro diminuzione

Al 31 dicembre 2012 risiedevano in Italia 59.685.227 persone, delle quali più di 4 milioni e 300mila, ovvero il 7,4%, di cittadinanza straniera, 6,8 stranieri ogni 100 residenti. L’incremento rispetto al 31 dicembre dell’anno precedente è di 291.020 abitanti, pari allo 0,5%. Secondo il bilancio demografico nazionale dell’Istat, pubblicato recentemente, l’aumento della popolazione è dovuto in parte alla revisione post censuaria delle anagrafi e, in parte, alle migrazioni dall’estero, che compensano il calo di popolazione dovuto al saldo naturale negativo.
Le cancellazioni dalle anagrafi di persone residenti in Italia trasferitesi all’estero ammontano a 106.300 unità. Tra i cancellati per l’estero prevalgono gli italiani (circa il 64% del totale). La differenza potrebbe riferirsi alle cancellazioni di stranieri per mancato rinnovo della dimora abituale o per la scadenza del permesso di soggiorno.
Le migrazioni interne sono dovute anche agli stranieri residenti in Italia, che seguono una direttrice simile a quella delle migrazioni degli italiani ma presentano una maggior propensione alla mobilità. Infatti, i cittadini stranieri, pur rappresentando il 7,4% della popolazione, contribuiscono al movimento interno per circa il 18%.
Per quanto riguarda le nascite, a livello nazionale si conferma la recente tendenza alla loro diminuzione. L’incremento registrato negli anni precedenti era dovuto principalmente all’apporto alla natalità dato dalle donne di origine immigrata. Infatti, di pari passo con l’aumento di stranieri che vivono in Italia, anche l’incidenza delle nascite di bambini stranieri sul totale dei nati ha avuto un notevole incremento, passando dal 4,8% del 2000 al 14,9% del 2012; in valori assoluti, da quasi 30mila nati nel 2000 a quasi 80mila nel 2012. Tuttavia, l’incremento che le donne straniere danno alla natalità non compensa la diminuzione dovuta a quello delle donne italiane. Inoltre – afferma l'Istat – nonostante l’assenza di relazioni dirette di causa-effetto, non si può escludere che la crisi economica abbia prodotto qualche effetto negativo anche sulla natalità, come peraltro potrebbe essere avvenuto per la concomitante diminuzione dei matrimoni, registrata proprio negli ultimi tre anni.

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Martedì, 25 Giugno 2013 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto