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Immigrati, stipendi più bassi

12/11/2009

Il 90% dei lavoratori immigrati sono operai e guadagnano 238 euro in meno rispetto ai loro colleghi italiani

Mentre un lavoratore italiano ha mediamente uno stipendio di 1.245 euro netti al mese, un lavoratore immigrato arriva appena a 962 euro, quasi il 23% in meno. Il dato emerge da uno studio della Fondazione Leone Moressa, che ha analizzato i livelli retributivi e i relativi differenziali tra i dipendenti italiani e stranieri nel secondo trimestre del 2009 sulla base dei dati Istat relativi alle rilevazioni continue delle forze lavoro. Lo studio evidenzia che la presenza di stranieri nel mercato del lavoro nel periodo considerato rappresenta l’8,3% degli occupati. L’analisi territoriale mostra che le maggiori differenze retributive si evidenziano nelle aree centro-meridionali, mentre nelle aree settentrionali la differenza si fa meno marcata. Riguardo il grado di istruzione, se quello degli italiani ha influenza sulla scelta della tipologia di lavoro e dell’inquadramento professionale, determinando di conseguenza il livello dei redditi percepiti, per i dipendenti di origine immigrata il possesso di un titolo di studio elevato non garantisce automaticamente una retribuzione superiore. Per quanto riguarda le posizioni professionali, quasi il 90% dei dipendenti stranieri ricopre il ruolo di operaio: essi percepiscono una retribuzione media di 934 euro, mostrando un differenziale retributivo di 11,2 punti percentuali in meno rispetto agli operai italiani. Le differenze retributive che intercorrono tra italiani e stranieri per tipologia contrattuale risultano significative se si fa riferimento ai contratti a tempo indeterminato, dove il gap salariale si attesta al 24,2%. Secondo lo studio, i dipendenti stranieri percepiscono una retribuzione maggiore se lavorano nel settore dei trasporti e nella comunicazione, con un salario medio netto mensile pari a 1.227 euro, mostrando un gap reddituale di 10,1 punti percentuali in meno rispetto agli italiani. Le differenze salariali con i lavoratori italiani si fanno più evidenti nei settori dei servizi alle imprese e alla persona, i cui comparti raccolgono oltre il 30% dei dipendenti stranieri. Un sostanziale equilibrio retributivo si registra sia nel settore delle costruzioni che in quello dell’agricoltura e degli alberghi/ristoranti, i cui differenziali non superano i quattro punti percentuali.

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Pubblicato il: Giovedì, 12 Novembre 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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