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Immigrati sempre più "bancarizzati"

06/07/2009

Cresce la “bancarizzazione” degli immigrati e le loro esigenze finanziarie si fanno sempre più complesse: non solo richieste di apertura di conti corrente e libretti di risparmio ma anche domande di prestiti e mutui.

È quanto emerge dalla ricerca realizzata dal Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei Paesi emergenti) sulle buone pratiche delle banche per migranti e rifugiati. Lo studio ha coinvolto rappresentanti di istituti di credito, direttori di agenzie e immigrati già clienti di banche. Dalla ricerca emerge che il 61% degli intervistati è titolare di un conto corrente e secondo le stime è probabile che nel 2015 ci saranno in Italia oltre 3 milioni di conti correnti intestati a immigrati, circa il 10% di quelli presenti nel Paese. Il 72% degli intervistati invia rimesse nel Paese di origine utilizzando in maggioranza agenzie specializzate e trasferimenti informali. Solo il 12% si rivolge agli istituti bancari e il 10% alle Poste. Lo studio sottolinea inoltre che alcuni gruppi bancari hanno sviluppato prodotti mirati per i migranti e lavorato per una migliore strategia di accoglienza. Restano però – secondo la ricerca – ancora diversi ostacoli che rendono difficile l’accesso al credito soprattutto per quei migranti che intendono avviare o consolidare le proprie imprese e che segnalano, infatti, molte difficoltà ad ottenere prestiti bancari.

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Pubblicato il: Lunedì, 17 Agosto 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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