Vai menu di sezione

Immigrati in agricoltura

23/09/2011

Secondo la Coldiretti, i lavoratori non italiani sono indispensabili per l’agricoltura italiana

Quasi un lavoratore su dieci impegnato nelle campagne italiane è immigrato. La presenza dei lavoratori non italiani è diventata, infatti, indispensabile per le grandi produzioni di qualità del Made in Italy, come la raccolta delle mele in Trentino, delle uve del prosecco in Veneto e la mungitura del latte per il grana padano.
Lo afferma la Coldiretti, commentando i dati Istat sulla presenza degli immigrati in Italia. La Confederazione degli agricoltori italiani sottolinea che questi lavoratori sono impegnati soprattutto nello svolgimento della generalità delle lavorazioni stagionali e nelle grandi campagne di raccolta delle principali produzioni Made in Italy: dalla frutta alla verdura, dai fiori al vino, ma anche negli allevamenti.
Le nazionalità di cittadini non comunitari più presenti in agricoltura italiana sono Albania, Marocco e India. La vendemmia 2011 in Italia è ad esempio salva - ricorda la Coldiretti - anche grazie all’impegno di 30mila lavoratori stranieri che garantiscono la raccolta delle uve destinate ai vini più pregiati.
Per quanto riguarda la raccolta delle mele in Trentino, quest’anno a seguito dell’iniziativa denominata “Aeneas Lamiwa - migrazione per lavoro in Africa occidentale”, coordinata da Oim, ministero del Lavoro italiano e ministero del Lavoro ghanese, con finanziamento dell'Unione europea, sono arrivati anche dei lavoratori ghanesi oltre a quelli di altre nazionalità previsti dal decreto flussi stagionale. L'iniziativa è partita sperimentalmente con il Ghana grazie all'impegno della Coldiretti e dell'assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza.

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Venerdì, 23 Settembre 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto