15/06/2011
L'Assessore alla Convivenza della Provincia autonoma di Trento è intervenuta oggi (15/6) sul Corriere del Trentino"Immigrati, in Trentino la teoria è prassi"
“Il tema immigrazione, fenomeno relativamente recente per l'Italia rispetto a molti altri Paesi europei, è stato ancora una volta fra gli argomenti al centro dell'ultima edizione del Festival dell'Economia. Autorevoli relatori hanno approfondito il fenomeno sotto diversi aspetti: il governo dei flussi migratori, i confini dell'Europa, il contributo dei cittadini immigrati all'economia dei Paesi meta di migrazioni. E ancora: l'apporto al mercato del lavoro dei cittadini stranieri altamente qualificati e il traffico di esseri umani. Tutto ciò contribuisce ad alimentare un dibattito che, nel caso italiano, parte da un bagaglio di letteratura scientifica elaborata anche in base all'esperienza sul campo di Paesi di lunga tradizione migratoria, come Francia, Germania e Inghilterra. Conosciamo, per stessa ammissione di alcuni responsabili di governo di quegli stati, gli errori già compiuti di fronte all'immigrazione.
In Italia quindi possiamo rispondere al fenomeno con questa consapevolezza, consci del fallimento di modelli come assimilazionismo e multiculturalismo. Il dibattito scientifico sul tema immigrazione rappresenta però 'solo' una delle prospettive da prendere in considerazione se non si vuole rimanere su un livello squisitamente teorico. Fra gli altri fondamentali aspetti da affrontare vi sono la comunicazione del fenomeno da parte dei mass media, la percezione da parte della comunità autoctona e, non ultimo, la prospettiva del migrante.
I modelli messi in campi sinora in diversi Paesi europei non hanno saputo trovare un punto di equilibrio fra tutte queste prospettive, che vanno certamente studiate e approfondite ma che necessitano anche di risposte concrete. Cosa che in Trentino stiamo facendo da tempo. Da anni infatti, quando ancora l'immigrazione non scatenava la bagarre politica e i cittadini non la percepivano come una 'minaccia', in provincia di Trento, attraverso il Cinformi, seguivamo i movimenti migratori in tutte le loro caratteristiche: dal monitoraggio del fenomeno ai focus specifici, dall'analisi delle ragioni delle migrazioni alla sensibilizzazione della comunità, dalla conoscenza del vissuto di chi lascia la propria terra alla valorizzazione dell'associazionismo dei migranti, dal contributo all'orientamento delle politiche in materia di immigrazione sino, non ultima, ad una risposta a 360 gradi a tutte le incombenze che i cittadini stranieri (ma anche, ad esempio, i datori di lavoro) devono affrontare per l'ingresso e il soggiorno in Italia.
Per quanto riguarda, in particolare, il governo dell'immigrazione la materia, come sappiamo, è di competenza dello stato. Le politiche – e le sinergie – messe in campo in Trentino però hanno consentito, attraverso l'efficienza dei servizi e la collaborazione fra istituzioni, forze dell'ordine, enti, e associazioni di gestire efficacemente il fenomeno nonostante i pesanti limiti della normativa vigente. Tra i tanti esempi concreti ne cito solo uno particolarmente recente: il ricongiungimento della coppia di profughi nigeriani separati a Lampedusa che hanno potuto riabbracciarsi in questi giorni in Trentino grazie all'impegno congiunto della Provincia e della Questura di Trento.
In Trentino, insomma, come è tradizione in questa terra, la risposta data al fenomeno migratorio è ancora una volta l'espressione della capacità di questa comunità di essere lungimirante, intraprendente e, non da ultimo, aperta e solidale. La sintesi di questa risposta, nero su bianco, è il Piano Convivenza approvato dalla Giunta provinciale. Naturalmente non esiste – di fronte all'immigrazione come per tutti i fenomeni di particolare rilevanza sociale – una modalità di approccio infallibile e 'senza data di scadenza'. Ben vengano quindi i contributi degli studiosi dell'immigrazione per aiutarci a comprenderne meglio le dinamiche e le prospettive. Lo stesso Piano Convivenza annovera l'attività di studio e ricerca fra i punti principali del documento programmatico come fondamentale strumento per orientare le politiche in materia di immigrazione e raggiungere quella coesione sociale che ha reso il Trentino un punto di riferimento anche in questo settore.
Il pubblico più attento del Festival dell'Economia avrà quindi notato con soddisfazione che le problematiche, le opportunità e le prospettive emerse nei giorni della rassegna hanno già trovato qui, in Trentino, una risposta. Certamente il cammino per arrivare a una piena coesione sociale sarà ancora lungo. Abbiamo davanti molte 'sfide', prima fra tutte il tema delle seconde generazioni di immigrati. Ma sono certa che se proseguiremo sulla strada intrapresa il Trentino potrà continuare ad essere, come è già tuttora, un modello di convivenza.”
Lia Giovanazzi Beltrami
Assessore alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza della Provincia autonoma di Trento