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Il sogno di Cornelius

29/08/2014

Accolto nella squadra di calcio dopo il “viaggio della speranza” nel Mediterraneo con altre migliaia di “profughi”

Un ingresso in squadra ma, soprattutto, un ingresso nella comunità. Da ieri sera (28/8/2014) l'Alense, formazione trentina del Campionato di Eccellenza, ha un nuovo giocatore. Si chiama Cornelius, è originario della Nigeria e alle spalle ha un vissuto comune ai tanti profughi che arrivano sulle coste italiane fuggendo da guerre, violenze e persecuzioni. Anche Cornelius è finito nelle mani dei cosiddetti “trafficanti di morte”, gli scafisti che organizzano i cosiddetti “viaggi della speranza” dal Nordafrica a bordo di barconi fatiscenti e privi di ogni dotazione di sicurezza.
Dopo essere stato soccorso, assieme a tanti compagni di viaggio, dalla Marina Militare nell'ambito dell'operazione “Mare Nostrum”, a Cornelius il destino in Italia ha riservato come meta il Trentino. Prima al Campo della Protezione Civile di Marco di Rovereto e poi all'ostello di Castelfondo, dove alcuni osservatori dell'Alense hanno potuto apprezzare, in una partita amichevole, le sue doti calcistiche.
Ma talento di Cornelius a parte, nella migliore tradizione di solidarietà della comunità trentina è stato anche il desiderio di offrirgli una chance che ha spinto la dirigenza ad accoglierlo nel team biancoceleste. E Cornelius ha saputo entrare non solo nel cuore dei tifosi, ma anche in quello della comunità di Ala. Il suo futuro è tutto da scrivere e dipenderà, soprattutto, dalle decisioni della Commissione che dovrà valutare la sua richiesta di protezione internazionale. Oggi Cornelius sogna un futuro nel calcio, ma il suo sogno più grande lo ha già realizzato. Comunque vada sul campo di gioco, il suo presente, grazie alla rete dell'accoglienza e alla disponibilità della comunità di Ala, è di serenità e speranza.

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Pubblicato il: Venerdì, 29 Agosto 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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