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Il profilo dei migranti in Italia

22/09/2016

La maggior parte dei migranti non parte dal proprio paese di origine con il progetto di venire in Europa

Molti dei migranti richiedenti protezione internazionale (il 62%) non sono partiti dal loro paese di origine con il progetto di venire in Europa. Il piano migratorio ha spesso preso forma lungo le varie tappe del viaggio e non pochi sono coloro che volevano andare in Libia a lavorare ma che sono stati costretti alla traversata del Mediterraneo per sfuggire ad abusi e violenze subite in quel paese. E’ quanto emerge dalla ricerca “Study on Migrants’ Profiles, Drivers of Migration, and Migratory Trends”, presentata recentemente a Roma e realizzata dall'OIM in collaborazione con l'Istituto universitario europeo di Fiesole.
Lo studio, basato su oltre mille interviste condotte dai ricercatori dell’EUI a migranti incontrati in numerose strutture di accoglienza e insediamenti informali in Italia, ha raccolto informazioni sulle esperienze lavorative delle persone arrivate in Italia (soprattutto via mare), sul loro livello di educazione, sulle qualifiche professionali e sulle aspirazioni in termini occupazionali.
La ricerca evidenzia che i flussi migratori verso l’Italia sono numericamente in linea con quelli registrati negli ultimi due anni, ma sono cambiate le nazionalità dei migranti: son diminuiti gli arrivi dal Corno d’Africa e dal Medio Oriente, mentre è aumentato il numero di persone originarie dell’Africa occidentale.
Molti sono inoltre coloro che si augurano di poter restare in Italia e che non hanno intenzione di proseguire il loro viaggio in altri paesi europei. Un’inversione di tendenza rispetto a solo qualche anno fa, conseguenza diretta del mutamento delle composizioni dei più recenti flussi migratori. Le interviste hanno evidenziato inoltre come molti dei migranti abbiano avuto esperienze lavorative, a volte anche semi-qualificate, in vari campi, tra i quali il settore della meccanica, dell’edilizia, dell’agricoltura e della pesca.

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Pubblicato il: Venerdì, 23 Settembre 2016 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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