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Il "mistero dei monti"

22/08/2011

L'assessore Beltrami a Madonna di Campiglio all'incontro con il professor Giuliani su "Mosè Guida"

Convivenza e solidarietà possono prendere anche i sentieri di montagna. E la montagna, con le tante suggestioni e i tanti significati che offre all'uomo moderno, può diventare terreno di nuovi incontri, di rinnovate solidarietà, di inedite convivenze. Anche a partire da queste considerazioni può essere letta la partecipazione dell'Assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza della Provincia autonoma di Trento al Festival "Mistero dei monti" che a Madonna di Campiglio, Pinzolo e nella Val Rendena - declinato con il titolo "Passo dopo passo" - rende in queste settimane omaggio ai cento anni di vita del gruppo Guide Alpine di Madonna di Campiglio, ai tanti passi che hanno accompagnato chi si volgeva alla montagna per comprenderne la materia, la bellezza e l'enigma. Nei giorni scorsi una significativa tappa del ricco programma: al Caffè Hofer di Madonna di Campiglio l'incontro con il professor Massimo Giuliani, docente di Pensiero ebraico presso la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Trento. "Mosè Guida" l'argomento della conversazione introdotta da Lia Giovanazzi Beltrami, assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza.
Proprio l'Assessorato, recentemente, era già stato protagonista - con Luciano Rocchetti - in una serata nella quale sono stati presentati i diversi progetti di solidarietà internazionale rivolti proprio a realtà di montagna: dal Sud America all'Asia passando per l'Africa. Nei giorni scorsi, davanti ad un folto pubblico, storia e religione si sono intrecciate attorno alla figura di Mosè, profeta, guida e condottiero del suo popolo. E se il professor Giuliani ha raccontato i monti che hanno segnato il cammino del profeta - Oreb dove avviene la chiamata; Sinai dove riceve le Tavole della Legge; Nebo, dove muore -, l'assessore Beltrami si è affidata anche ad esperienze personali, tutte legate proprio allo stare tra i monti, per tracciare le tante possibilità di un percorso che unisce appunto l'essere amministratore a richiami esistenziali e valoriali che nella montagna trovano nuovi stimoli, nuova linfa.
Non a caso - ha ricordato l'assessore Beltrami - in queste settimane, in collaborazione con la SAT, sta riscuotendo interesse e curiosità la proposta di un percorso di avvicinamento alla montagna rivolto agli immigrati - di ogni parte del mondo - che oggi vivono e lavorano in Trentino. "Molti di loro - ha detto l'assessore - sentono e percepiscono che la montagna è, per i trentini, una dimensione particolare, unica. E questo percorso di avvicinamento diventa così parte di quel più ampio cammino per una convivenza sempre più piena, sempre più condivisa".
Nel racconto di esperienze personali vissute proprio a contatto con i monti e alla presenza di rappresentanti delle tre grandi fedi (la cristiana, l'ebraica e la musulmana) che hanno proprio nella figura di Mosè un collante imprescindibile, l'assessore Beltrami ha indicato nello "stare in quota", simbolicamente "più vicini al cielo", una delle ragioni che fanno della montagna una dimensione non eludibile di una modernità che voglia ascoltare, prima di tutto, l'uomo.

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Pubblicato il: Lunedì, 22 Agosto 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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