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Il ministro ferrero a trento

12/01/2007

Prosegue il "Viaggio nell'Italia dell'immigrazione" del ministro alla Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, iniziato il 9 novembre 2006 in Umbria...

Prosegue il "Viaggio nell'Italia dell'immigrazione" del ministro alla Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, iniziato il 9 novembre 2006 in Umbria. Così, dopo una serie di incontri toccherà Trento ospitare mercoledì 17 gennaio 2007 (09.30 - 13.30) il ministro Ferrero e la sottosegrataria De Luca, nella sala Depero della sede della Provincia autonoma di Trento di Piazza Dante. Un ciclo di incontri convocati in ogni regione per ricevere dai rappresentanti degli enti locali e della società civile stimoli e proposte utili per elaborare una nuova legislazione sull'immigrazione. Allo scopo di coordinare gli interventi in vista dell'incontro del 17 gennaio 2007 con il ministro Ferrero e la sottosegrataria De Luca, il Cinformi su incarico dell'assessorato alle politiche sociali della Provincia autonoma di Trento ha organizzato degli incontri preparatori con le parti sociali trentine. Per la cronaca, nell'incontro dell'8 gennaio scorso a Torino del "Viaggio nell'Italia dell'immigrazione" del ministro Ferrero, le autorità e i rappresentati delle parti sociali piemontesi e valdostane hanno segnalato con chiarezza quali sono le questioni che prioritarie: la necessità di riformare il sistema dei permessi di soggiorno, per evitare che stranieri regolarmente sul territorio nazionale ricadano nella clandestinità allo scadere di un contratto di lavoro, il rafforzamento delle competenze degli enti locali, la necessità di aprire una riflessione seria sui centri di accoglienza temporanea con l'obiettivo di accrescerne la trasparenza e garantire il rispetto dei diritti, lo snellimento delle procedure di acquisizione della cittadinanza italiana, l'urgenza di pervenire ad una disciplina organica del diritto di asilo e una maggiore attenzione al fenomeno dei minori stranieri non accompagnati". Nell'incontro di Torino il ministro Ferrero ha annunciato che entro febbraio verrà presentato il disegno di legge per modificare la Bossi-Fini, che ha dimostrato nei fatti la sua inadeguatezza. "L'immigrazione - ha affermato il ministro - è ormai un fatto strutturale con cui dobbiamo convivere: anche per effetto del calo demografico in Italia c'è sempre più bisogno di manodopera straniera e di lavoratori disposti a svolgere mestieri che gli italiani non fanno più. Nel gestire questo fenomeno bisogna quindi passare dall'emergenza alla normalità. Fra le priorità da affrontare ci sono il problema della casa, dell'asilo e dei servizi a domanda individuale, ma anche quello della mediazione culturale e dell'apprendimento della lingua."

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Pubblicato il: Venerdì, 07 Settembre 2007 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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