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Il lavoro dei migranti vale l'8,7% del PIL italiano

30/06/2016

“Senza l’apporto di lavoro straniero il PIL sarebbe di 124 miliardi più basso”

Sull’immigrazione i dati mettono in luce in Italia una realtà spesso diversa dall’opinione comune. Lo afferma Confindustria, che ha elaborato un proprio rapporto sulla presenza dei “nuovi italiani” e sul loro apporto al “sistema Italia”. Solo il 14% degli italiani – afferma Confindustria – ha una visione positiva dell'immigrazione ma senza l’apporto di lavoro straniero il PIL sarebbe di 124 miliardi più basso e sarebbe caduto di più durante la crisi.
Ma quanti sono gli immigrati in Italia? Il 9% della popolazione, contro il 26% percepito dalla maggioranza degli italiani e la loro crescita può ridurre gli squilibri demografici e dare impulso alla popolazione in età lavorativa.
Più della metà degli italiani – prosegue Confindustria – pensa che a causa degli immigrati sia più difficile trovare un lavoro; in realtà gli stranieri fanno lavori che gli autoctoni non sarebbero comunque disponibili a svolgere e in alcuni settori il loro apporto è cruciale. Due italiani su tre ritengono che l’immigrazione sia un costo per il Paese, però tutti gli studi indicano che l’impatto dell’immigrazione sulla finanza pubblica italiana è positivo.
Confindustria ha firmato con il ministero dell'Interno un protocollo d'intesa per avviare iniziative comuni per l’inserimento al lavoro dei rifugiati, partendo da tirocini presso le imprese associate.

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Pubblicato il: Giovedì, 30 Giugno 2016 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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