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Il dialogo, strumento di pace

12/09/2011

11 settembre, grande partecipazione alle iniziative organizzate dal Cinformi

Un'intera giornata trascorsa insieme per contribuire, anche dal Trentino, alla costruzione di una pace globale. Persone di religioni e culture diverse si sono incontrate e si sono confrontate per ricordare, ma anche per riflettere e alimentare un dialogo sincero fra popoli, religioni. Ed è stata grande la partecipazione ieri, 11 settembre, alle iniziative organizzate dal Cinformi in occasione del decimo anniversario del crollo delle Twin Towers. Tre eventi nella stessa giornata per superare i sentimenti fomentati in quella terribile giornata di dieci anni fa. L'obiettivo di riconoscere, nelle diverse fedi, i valori che ci accomunano e che fanno delle religioni uno strumento di dialogo ieri è stato centrato. Lo si era capito già in mattinata, nel Giro del Sorasass con i nuovi trentini: una camminata alla scoperta del territorio sulla “Fortezza di Trento” organizzata in collaborazione con la SAT – Società degli Alpinisti Tridentini e la partecipazione del Comitato storico. Oltre cento persone, fra trentini, associazioni di nuovi trentini e profughi accolti sul territorio provinciale si sono date appuntamento a Cadine di Trento per alimentare una conoscenza reciproca che qui è già realtà.
E molti tra i partecipanti hanno voluto vivere appieno, insieme, l'intera giornata. Di qui il successo di pubblico anche alla proiezione, nel pomeriggio al Palazzo della Regione, del film “Out of Cordoba”. Un documentario che con la forza delle testimonianze e della ricostruzione storica dimostra come il dialogo fra Cristianesimo e Islam, ma più in generale fra tutte le religioni, non sia un sogno ma un obiettivo possibile.
Un concetto ripreso e approfondito in serata all'affollato dibattito organizzato al Palazzo della Provincia, cui hanno preso parte Lia Giovanazzi Beltrami, Assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza, mons. Felix Anthony Machado, Vescovo di Vasai (India) e membro del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, Izzeddin Elzir, Imam di Firenze e Presidente UCOII (Unione delle Comunità Islamiche d’Italia), Giuseppe Franchetti, Presidente Associazione Keshet, Ebraismo Laico, mons. Luigi Bressan, Arcivescovo di Trento e Aboulkheir Breigheche, Presidente della Comunità Islamica del Trentino-Alto Adige.
“Un occasione – ha detto Alessandro Martinelli, Direttore dell’Ufficio diocesano per il Dialogo Interreligioso, moderatore della serata – per ascoltare voci di diversa provenienza sul tema del cosiddetto “scontro di civiltà” e per interrogarsi sul nostro essere nella comunità, sul nostro stare insieme, in armonia, proprio nel nome della fede.”
“L'11 settembre – ha detto l'assessore Beltrami dopo aver rivolto uno speciale saluto ai tanti profughi presenti in sala – non è stato l'inizio di uno scontro fra civiltà. Il dialogo fra religioni è stato più forte dell'odio fomentato da quei terribili avvenimenti. Le esperienze positive, le buone prassi di confronto e collaborazione, la capacità e la volontà di mettersi in discussione, di aprirsi in un cammino di convivenza hanno scongiurato lo scontro e avviato invece un cammino di pace. In questa giornata di incontro e riflessione il nostro pensiero va alle vittime di quell'11 settembre. E il modo migliore di ricordarle è consegnare alla storia questa data carica di un nuovo significato, di sentimenti di pace.”
“Il terrorismo – ha detto l'Arcivescovo di Trento Bressan – è una delle forme più brutali di violenza. Chi compie questi atti deve capire che non è solo al mondo, che bisogna riconoscere i diritti degli altri. Di fronte alla violenza e all'intolleranza dobbiamo metterci tutti in cammino e per avanzare dobbiamo sostenerci gli uni con gli altri.”
“Se i valori universali di tutte le religioni venissero interpretati fedelmente – ha detto il Presidente della Comunità Islamica Breigheche – tutto il mondo vivrebbe un clima di pacifica convivenza. Nelle torri gemelle c'erano credenti di tutte le religioni, ma l'11 settembre è diventata un'etichetta per i musulmani. Ma noi condanniamo fermamente ogni forma di estremismo e terrorismo. Qui in Trentino, ad esempio, la nostra apertura al percorso di convivenza avviato da assessorato e Cinformi è totale”.
“Lo scontro – ha detto l'Imam di Firenze Izzeddin Elzir – è fra ignoranti e non fra civiltà. I momenti di difficoltà devono essere occasione di dialogo. Bisogna parlare non di terrorismo islamico ma di terrorismo e basta, altrimenti si offende una religione i cui principi non sono certo di violenza ed estremismo.”
“Sono i fondamentalismi il problema principale”, ha detto nel proprio intervento il Presidente dell'Associazione Keshet Giuseppe Franchetti. “La violenza di quell'11 settembre ha scosso la comunità islamica, così come naturalmente ha profondamente turbato il mondo intero. I musulmani non hanno accettato il terrorismo e hanno rifiutato questa violenza.”
“L'11 settembre è un male insopportabile”, ha detto mons. Felix Anthony Machado, Vescovo di Vasai. “Dobbiamo alimentare l'incontro e il confronto per superare questo male. Il dolore per le vittime è grande; questa sera però non siamo qui per piangere, ma per andare avanti con coraggio. L'ultima parola non sarà la guerra, ma la pace, perchè le religioni non insegnano il conflitto ma l'incontro e il perdono. Dobbiamo creare una cultura del dialogo, un rapporto sincero e onesto fra le persone e in questo la fede ha un ruolo fondamentaIe. Quando si parla di violenza e terrorismo la religione non fa parte del problema e rappresenta invece la soluzione.”
In chiusura di serata il pubblico e tutti i partecipanti al dibattito hanno osservato un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime dell'odio, della sopraffazione e dell'intolleranza.

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Pubblicato il: Lunedì, 12 Settembre 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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