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“Il Parlamento affronti il tema cittadinanza”

22/11/2011

Già la settimana scorsa il Capo dello Stato aveva sottolineato l'importanza della cittadinanza per gli immigrati

Torna con forza sul tema della cittadinanza il Presidente della Repubblica, con particolare riferimento alle seconde generazioni di immigrati. Oggi (22 novembre), in un intervento al Quirinale, Giorgio Napolitano ha auspicato che in Parlamento si possa affrontare la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da cittadini immigrati. Secondo il Capo dello Stato “negarla è un'autentica follia. I bambini – ha aggiunto Napolitano – hanno questa aspirazione”.
L'auspicio - ha detto più precisamente il Presidente della Repubblica - è che il Parlamento possa recepire due proposte di legge di iniziativa popolare - lo ius soli e il voto nelle consultazioni elettorali locali per gli immigrati - entro il termine della legislatura.
Il Capo dello Stato ha quindi ribadito quanto già detto nei giorni scorsi al Quirinale ricevendo i "nuovi cittadini". "Ho messo soprattutto l'accento - ha detto Napolitano - su quella che è un'autentica, non so se definirla follia, assurdità, cioè quella dei bambini di immigrati nati in Italia che non diventano cittadini italiani. Noi abbiamo oramai centinaia di migliaia di bambini immigrati che frequentano le nostre scuole e che, per una quota non trascurabile, sono nati in Italia, ma ad essi non è riconosciuto questo diritto elementare, ed è anche negata la possibilità di soddisfare una loro aspirazione che dovrebbe corrispondere anche a una visione nostra, nazionale, vòlta ad acquisire delle giovani nuove energie ad una società abbastanza largamente invecchiata (se non sclerotizzata). Penso che anche questo possa forse affrontarsi come tema del prossimo futuro in un Parlamento che vorrei fosse pienamente cosciente del fatto che adesso si apre un campo di iniziativa anche maggiore che nel passato. In sostanza oggi c'è una distinzione abbastanza netta per la stessa natura e formazione del nuovo governo, tra il Governo e il Parlamento. Il Parlamento ha dei campi a sé riservati, nei quali il Governo, anche programmaticamente, non si propone di intervenire con proprie decisioni o proposte".

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Pubblicato il: Martedì, 22 Novembre 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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