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“I nuovi cittadini d’Europa”

29/05/2012

3 immigrati su 4 sono o desiderano diventare cittadini nel loro Paese di residenza

I corsi di lingua del paese ospitante e di educazione civica sono ritenuti dai migranti uno strumento fondamentale per rafforzare l’inclusione socio-economica. E’ quanto emerge dalla prima indagine transnazionale sul livello di inclusione sociale dei cittadini stranieri che vivono e lavorano in 15 città di 7 stati europei, tra cui anche l’Italia. L’indagine dal titolo “Immigrant Citizens Survey - l’indagine sui cittadini immigrati” è stata condotta dalla Fondazione Ismu, dal King Baudouin Foundation e dal Migration Policy Group in collaborazione con ReteG2 – Seconde Generazioni. Con questa indagine, realizzata tra ottobre 2011 e gennaio 2012, si è voluto verificare se le politiche di inclusione corrispondono alle speranze e alle esigenze degli immigrati regolari di prima generazione. I risultati a livello europeo evidenziano che 3 su 4 migranti che vivono in Europa vorrebbero avere la cittadinanza del paese di residenza per sentirsi più stabili ed ottenere lavori migliori. Allo stesso tempo gli immigrati valorizzano molto i corsi di lingua e d’inclusione, che per molti significa anche un miglioramento dell'inserimento socio-economico. Sono disponibili al voto o ad aderire a partiti politici e a sindacati. Desiderano inoltre vedere una maggiore diversità in politica e sono favorevoli a votare in tal senso. Le persone immigrate considerano inoltre che il ricongiungimento migliora la vita familiare e aumenta il senso di appartenenza nella società ospite.

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Pubblicato il: Martedì, 29 Maggio 2012 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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