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“I migranti del sapere”

21/01/2011

Il contributo dei cittadini immigrati non si limita "solamente" ai lavori a bassa qualifica

In questi giorni l'attenzione di tutti i soggetti interessati a vario titolo al fenomeno migratorio è rivolta al decreto flussi e alla questione del test di italiano necessario per ottenere il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.
Più in generale, spesso il dibattito sull'immigrazione si concentra esclusivamente sul contributo – peraltro fondamentale – dei cittadini immigrati nei cosiddetti “lavori a bassa qualifica”, spesso svolti – tra l'altro – da stranieri con titoli di studio ed esperienze professionali di alto livello.
E' importante sottolineare però che accanto al ruolo determinante per l'economia italiana svolto dai cittadini immigrati in queste mansioni, i “nuovi italiani” contribuiscono allo sviluppo del Paese anche nei settori più avanzati, come la ricerca e l'innovazione. Si tratta di due settori che in Trentino raggiungono picchi di vera e propria eccellenza, grazie al contributo, fra gli altri, della Fondazione Bruno Kessler, dell'Università degli Studi di Trento e della Fondazione Edmund Mach-Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Proprio in queste realtà, all'avanguardia nei rispettivi campi di interesse, molti cittadini immigrati operano quotidianamente portando le loro conoscenze, le loro esperienze e soprattutto il loro talento.
A questo particolare aspetto delle migrazioni – e a tanti altri – il Cinformi ha dedicato, nella stagione televisiva 2005/2006, una video-inchiesta intitolata “I migranti del sapere”. L'approfondimento è disponibile nella sezione “Cinformi TV” di questo sito e direttamente su YouTube nel canale del Centro informativo per l'immigrazione.

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Pubblicato il: Venerdì, 21 Gennaio 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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