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“Hate speech”, il fenomeno in Italia

21/03/2016

Presentata la ricerca dal titolo “L’odio non è un’opinione. Hate speech, giornalismo e migrazioni”

Sono stati 347 i casi di espressioni razziste sui social nel 2014 in Italia, dei quali 185 su Facebook e gli altri su Twitter e Youtube. Considerando, poi, altri casi i 326 link che le rilanciano, si arriva ad un totale di 700 episodi di intolleranza, con un andamento in crescita per il 2015. Sono questi alcuni dati che emergono dalla ricerca “L’odio non è un’opinione. Hate speech, giornalismo e migrazioni” che attraverso analisi ed interviste affronta e cerca di dare una chiara chiave di lettura al fenomeno hate speech.
Il documento è stato realizzato dall'associazione Cospe nell’ambito del progetto europeo “Bricks – Building Respect on the Internet by Combating hate Speech”. Intervistati per l'occasione direttori, caporedattori, esperti di social media strategy, blogger e organismi pubblici come Oscad e Unar.
Hate speech è il termine inglese che identifica i discorsi d'odio nei confronti del diverso e dello straniero che la diffusione dei social media, ma anche la crescente interattività degli utenti internet con i media, sta amplificando sempre più.

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Pubblicato il: Martedì, 22 Marzo 2016 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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