01/12/2010
Al Centro Culturale di Locca, alle 20.30, lo spettacolo teatrale “La mano che non mordi”“Gli altri siamo noi”
Affrontare il tema della società di oggi fornendo nozioni sul fenomeno migratorio, discutendo di pregiudizio, stereotipo, razzismo, diritti umani e sviluppando una riflessione critica sui processi di interdipendenza che legano le dinamiche locali a quelle globali. Era questo lo scopo del progetto interistituzionale “Gli altri siamo noi”, promosso dal Cinformi dell’assessorato alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza della Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Ledro (assessorato alla cultura), dall’Istituto Comprensivo della Valle di Ledro e dalla Cooperativa sociale Arcobaleno. Il progetto è stato illustrato stamane a Riva del Garda nella sede della Cooperativa.
Alla conferenza stampa hanno preso parte il dirigente dell’Istituto Comprensivo Valle di Ledro Maurizio Caproni, l’assessore all’Istruzione del Comune di Ledro Alessandro Fedrigotti, il presidente della Cooperativa Arcobaleno Mauro Stanga e la responsabile di Area della Cooperativa Chiara Dossi. Con il progetto “Gli altri siamo noi” è stato avviato un percorso di sensibilizzazione sia degli alunni delle scuole medie inferiori, sia dell’intera comunità. Inoltre, è stata offerta l’occasione ai cittadini immigrati di partecipare a dei corsi per approfondire la conoscenza della lingua e della cultura italiana. L’iniziativa rappresenta un progetto pilota che consentirà di sviluppare ulteriori buone prassi in questo campo.
Sabato 4 dicembre, presso il Centro Culturale di Locca, in Val di Ledro, alle 20.30, è in programma lo spettacolo teatrale “La mano che non mordi” (ingresso libero), con la Compagnia “La Quarta Parete”.
Lo spettacolo, che chiude il progetto interistituzionale, si ispira al mondo dell’immigrazione. “La mano che non mordi” è la trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo edito da Einaudi dell’autrice e amica di Tirana Ornela Vorpsi. Lo spettacolo prende il via da un progetto che coinvolge emotivamente gli artisti. Il riferimento non è solo alla nostra immigrazione, ma all’immigrazione in genere. Partiti alla volta dell’Occidente nei primi anni Novanta, i tre compagni dell’Accademia di Belle Arti di Tirana affrontano il viaggio drammatico verso l’Europa dei sogni e delle possibilità. Un viaggio che nella speranza abbraccia la solitudine di ritrovarsi “stranieri” nella terra promessa. Autentico leitmotiv del melodramma, i cassetti dei ricordi, sapori e odori che sanno di casa, di Oriente, si rincorrono nella mente della protagonista, perennemente in bilico fra ricordi e speranze, passato e futuro. Un viaggio sia interiore sia fisico, per un confronto intimo, prima che interpersonale. Un viaggio virtuale, un passo dopo l’altro in direzione del proprio io, perdutamente diviso fra i binari del passato e quelli che parlano la lingua dell’Occidente.
Tra le altre azioni del progetto interistituzionale in fase di conclusione vi sono i corsi di italiano, che si concluderanno entro l’anno. Vi hanno preso parte 25 cittadini immigrati. L’intervento era finalizzato alla diffusione della conoscenza della lingua italiana per cittadini stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno. Si è cercato principalmente di fornire strumenti linguistici essenziali per affrontare le situazioni quotidiane di comunicazione e di inserimento nella realtà italiana (ambiti professionali, culturali, normativi, di relazione interpersonale).
Grande entusiasmo è stato dimostrato in particolare dagli studenti di seconda e terza media dell’Istituto Comprensivo della Valle di Ledro, destinatari della proposta per la scuola. Lo scopo era avvicinare i ragazzi alla conoscenza e al rispetto dell’altro e alla scoperta di culture diverse. Una prima azione mirava a far conoscere agli studenti il fenomeno migratorio in generale, ma anche con particolare riferimento alla realtà trentina. Grande attenzione è stata riservata al tema delle seconde generazioni di immigrati, che vivono in perenne equilibrio tra due culture. Gli incontri organizzati con i giovani hanno riguardato poi il tema dei rifugiati, anche attraverso la viva testimonianza di chi ha provato sulla propria pelle l’esperienza della fuga dal proprio Paese. Ha chiuso la proposta la proiezione di un film legato al tema immigrazione, cui è seguito un vivace dibattito.