21/07/2010
La maggior parte degli immigrati dall’Africa vive in Lombardia. I dati in uno studio Caritas/MigrantesGli africani in Italia
Motivazioni, dinamiche, prospettive dell’immigrazione dei cittadini africani, con particolare riferimento al caso italiano, sono al centro di uno studio realizzato da Caritas/Migrantes e presentato recentemnte.
Le migrazioni dei cittadini africani forzate o volontarie secondo la ricerca sono, innanzi tutto, interne al continente. Si scappa da un Paese in conflitto a un altro in grado di offrire rifugio. Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, oggi in Africa vi sono 6 milioni e 340mila sfollati interni, cioè quasi la metà (45%) degli sfollati interni di tutto il mondo.
L’immigrazione africana in italia
Dei quasi 5 milioni di africani nell’Unione europea, circa un quinto si è insediato in Italia. Dagli anni ’90 fino ad oggi, gli africani sono passati da quasi un terzo a poco più di un quinto della presenza straniera totale nel Paese. Si tratta di 871.128 persone (su 3.891.295 cittadini stranieri iscritti in anagrafe), ma almeno 1 milione considerando quelle in attesa di registrazione nei registri anagrafici. Le donne sono il 39,8%, ma con variazioni notevoli tre le diverse collettività. Ogni 10 immigrati africani 7 sono nordafricani (69,6%) e quasi 5 sono marocchini (46,3%). Tra le collettività più numerose si inseriscono la Tunisia con oltre 100mila residenti in Italia, l’Egitto con quasi 75.000, il Senegal con quasi 70.000, la Nigeria e il Ghana con più di 40.000. Gli africani in Italia vivono nei due terzi dei casi (66,3%) in quattro regioni: Lombardia (29%), Emilia Romagna (14,8%), Piemonte (10,2%) e Veneto (12,3%), con netta prevalenza dei nordafricani.
Gli africani nel mercato occupazionale italiano
Circa mezzo milione di persone originarie del continente africano sono inserite come lavoratori dipendenti nel sistema produttivo italiano, costituendo quasi un quinto (17,6%) del totale degli occupati nati all’estero registrati dall’Inail, inclusi quelli che svolgono occupazioni stagionali.
In generale - afferma lo studio - gli africani realizzano una buona presenza nell’industria (nel 41,7% dei casi), il settore che in Italia ha subìto maggiormente gli effetti negativi della crisi mondiale.
La situazione è poi piuttosto dinamica sul piano dell’iniziativa imprenditoriale, che vede gli africani, con 61.323 posizioni su 185.466 titolari d’impresa stranieri censiti a maggio 2009 (Unioncamere/Cna), incidere per un terzo sull’insieme degli imprenditori immigrati.
La dimensione familiare
La presenza africana in Italia – afferma la ricerca – non si esaurisce nella sfera lavorativa, né è composta solo da persone in età da lavoro. La ricomposizione o la costituzione delle famiglie, così come il numero di minori, sono in aumento, attestando il carattere familiare e stabile dell’insediamento, soprattutto tra le collettività a maggiore anzianità migratoria (come la marocchina), seppure non mancano gli adulti soli, per via del susseguirsi di nuovi arrivi.
Percorsi di inserimento e ostacoli in Italia
Secondo lo studio Caritas/Migrantes, “il confronto e lo scambio reciproco con gli italiani non sono sempre positivi e spesso appaiono compromessi da stereotipi, pregiudizi e atteggiamenti discriminatori che fanno leva sul colore diverso della pelle”. Come risulta dalle statistiche dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale, gli africani sono i più esposti a queste dinamiche. È di ostacolo al percorso di integrazione la tendenza, da parte italiana, allo sfruttamento lavorativo.