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Espulsione coattiva immediata

21/06/2011

Il provvedimento, valido anche per i cittadini comunitari, prevede poi un tempo di trattenimento nei Cie fino a 18 mesi

Con un decreto legge approvato recentemente dal Consiglio dei ministri che ha dato attuazione a due direttive europee sono stati stabiliti i criteri per ripristinare l’espulsione coattiva immediata delle persone clandestine. Il ministero dell’interno afferma che il decreto fissa i principi per riprendere ad espellere i clandestini considerati pericolosi per l’ordine pubblico e la sicurezza, che sono a rischio di fuga, che sono stati già espulsi con un provvedimento dell'autorità giudiziaria o che violano le misure di garanzia date dai questori. Il decreto legge introduce inoltre per la prima volta l’allontanamento coattivo anche per i cittadini comunitari. “Ciò – spiega il ministero dell’interno – in coerenza con la direttiva europea n.38 del 2004, che prevede questa possibilità nel caso in cui il cittadino comunitario non rispetti gli obblighi previsti dalla direttiva stessa”.
Il provvedimento approvato dal governo prevede poi il prolungamento del termine di trattenimento nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) da 6 a 18 mesi, con una procedura di garanzia che passa attraverso i Giudici di pace che dovrebbe consentire l’identificazione certa dello straniero o l’effettiva espulsione in accordo con le autorità diplomatiche dei paesi di provenienza.

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Pubblicato il: Martedì, 21 Giugno 2011 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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