29/06/2014
“Il Ramadan non è solo digiuno per lo stomaco, ma anche per occhi, orecchie, mani e piedi”E’ iniziato il Ramadan
Il 28 giugno 2014 è iniziato il Ramadan. Un mese di impegno non solo dal punto di visita fisico, ma anche dal punto di vista educativo, perché nel periodo di digiuno le persone di fede musulmana devono avere un particolare autocontrollo nel comportamento e nel parlare. Lo afferma il presidente della Comunità islamica del Trentino-Alto Adige, Aboulkheir Breigheche, all'inizio del mese di Ramadan che ha preso il via anche per le persone di religione islamica che vivono e lavorano in Trentino. “Non è solo una questione di cibo”, precisa il presidente Breigheche. “Durante questo mese c’è un invito a crescere dal punto di vista della solidarietà, perché ogni fedele deve offrire almeno un pasto agli altri e fare delle offerte. E’ inoltre un’occasione per trovarsi insieme tutti i giorni, a Trento, nella palestra di Gardolo, dalle 22 alle 23, per svolgere preghiere specifiche”. “Per quanto riguarda le persone che lavorano in condizioni particolari – aggiunge Breigheche – ognuno deve valutare la condizione in cui si trova e per evitare di arrecare danno a se stesso può eventualmente rompere il digiuno e rifarlo in un altro periodo dell’anno. In Trentino un po’ alla volta anche i datori di lavoro iniziano a permettere ai lavoratori di religione musulmana di praticare il mese del Ramadan”.
Alcune testimonianze raccolte nella sala d’attesa del Cinformi confermano quanto affermato dal presidente della Comunità islamica. Un signore originario della Tunisia, 53 anni, da 26 anni in Italia, dei quali 22 in Trentino, ci racconta che per lui non è mai stato un problema praticare il Ramadan, anche se ha lavorato nell’edilizia fino a qualche mese fa, quando è entrato in disoccupazione. “E’ difficile astenersi dal cibo e dall’acqua tutto il giorno – spiega – però bisogna avere fede e coraggio. Poi in Italia è più fresco e questo aiuta. In Tunisia c’erano 42 gradi l’altro giorno e si pratica ugualmente il Ramadan. Io in Trentino sono sempre riuscito a fare le preghiere durante il giorno, anche quando lavoravo, grazie a datori di lavoro compresivi”. “A Trento non fa così caldo come in Pakistan – ci racconta una signora originaria del Pakistan di 27 anni – e quindi da questo punto di vista è più facile osservare le regole del Ramadan. Tuttavia, adesso che siamo in estate, si deve digiunare fino alle 21.30 circa, mentre nel paese d’origine la giornata di digiuno finiva alle 19.30 e il Ramadan è molto più sentito, c’è un’atmosfera diversa”. “In questo periodo – aggiunge la signora – si sente una forza spirituale maggiore che aiuta nei momenti difficili. Infatti, il Ramadan non è solo digiuno per lo stomaco, ma anche per occhi, orecchie, mani e piedi. Dobbiamo essere più bravi e più buoni, comportarci bene e pensare di più agli altri, invitando gente bisognosa a cena e raccogliendo delle offerte per aiutare i bambini orfani in Pakistan”.
Cos’è il Ramadan
Il Ramadan è, secondo il calendario musulmano, il nono mese dell'anno lunare in cui si celebra la rivelazione del Corano a Maometto. Ha una durata di 29 o 30 giorni. Si tratta, per i musulmani, di un mese caratterizzato dal digiuno, dalla preghiera, dalla riflessione e dal perdono. Nel corso del mese del Ramadan, che è uno dei pilastri dell’Islam, i fedeli musulmani praticanti debbono astenersi - dall'alba al tramonto - dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali. Coloro che sono esentati da questi obblighi sono solo gli anziani, i minorenni, i malati e le donne in stato di gravidanza e di allattamento. Chi è impossibilitato a digiunare (perché malato o in viaggio) può anche essere sollevato dal precetto, ma appena possibile dovrà recuperare i giorni di digiuno successivamente. Il giorno della fine del Ramadan le comunità musulmane celebrano la seconda festa islamica più importante, chiamata Aid El Fitr. L’altra importante festività musulmana è la Festa del Sacrificio.