10/09/2010
Il regista afghano Razi Mohebi, assieme alla moglie e il figlio, è rifugiato in ItaliaDomani a Venezia l’anteprima di “Gridami”
Torna a Venezia il cinema prodotto dal Cinformi dell’assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza. Domani (sabato 11 settembre), nell’ambito della 67° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, sarà presentata “Gridami”, la nuova opera di Razi Mohebi. Il regista afghano attualmente si trova, con la moglie e il figlio, nella condizione di rifugiato in Italia.
L’anno scorso il pubblico di Venezia aveva applaudito “Reame del nulla”, il mediometraggio che affrontava il tema della ricerca della casa da parte dei cittadini immigrati. La casa infatti, assieme ai documenti di soggiorno e al lavoro, sono i tre problemi principali che i cittadini stranieri devono affrontare nel loro percorso migratorio. Proprio al lavoro è dedicato il film che verrà proiettato domani mattina al Lido. In particolare, il film verrà proposto nella sessione di proiezioni del Premio “Città di Venezia” della Mostra. Nel pomeriggio “Gridami” verrà proposto anche al Teatro del Centro culturale Candiani di Mestre.
Con la seconda opera di Mohebi proodotta dal Cinformi, si amplia il progetto di comunicazione del Centro informativo per l’immigrazione, uno dei cardini del Piano Convivenza approvato in Trentino dalla Giunta provinciale su proposta dell'assessorato alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza.
Perché un film sul rapporto immigrazione-lavoro
I lavoratori stranieri occupano un ruolo di primo piano nello scenario dell'immigrazione in Trentino come in tutta Italia. Sono una risorsa fondamentale per rispondere ai fabbisogni dell'economia locale e in particolare del lavoro stagionale, soprattutto nei settori agricolo, turistico e alberghiero.
Attraverso il cinema, il Cinformi fa emergere questo tema con la sensibilità artistica di Razi Mohebi. Il regista afghano, perseguitato nel Paese d’origine proprio per il suo cinema e accolto nel progetto per i richiedenti asilo della Provincia autonoma di Trento, propone quindi un contributo d’autore che valorizza il suo stesso talento. Il film raggiunge la comunità con un linguaggio penetrante: quello delle immagini e quello dei sentimenti che caratterizzano le difficoltà dei cittadini stranieri, anche nelle comunità più accoglienti, ad inserirsi nel tessuto sociale di un nuovo Paese.
Sinossi
La storia di una crisi familiare. Ma non solo una storia d’amore. La famiglia viene da lontano: una coppia di immigrati con la propria storia di tentativi d’integrazione, di compromessi con le proprie origini e aspirazioni. Un triangolo d’amore disgregherà la coppia. Il terzo polo è l’oggetto di un desiderio confuso, un obiettivo che non verrà nemmeno veramente cercato ma che sgretolerà definitivamente l’immagine che i protagonisti avevano di sé, della propria collocazione, del proprio ruolo. Nel contesto di una vita di stranieri, lontani dagli appigli alle proprie origini, ai riferimenti ancestrali, il processo di pulsioni e tensioni aprirà al nostro sguardo le porte su di un vortice che risucchierà i personaggi, rappresentanti di nuove identità smarrite che non si incontrano.