Vai menu di sezione

Covid, migranti resilienti

21/10/2021

Anticipazioni del Dossier IDOS; presentazione il 28 ottobre 2021 in tutta Italia

Gli effetti della pandemia hanno reso molto più precarie e difficili le condizioni sociali, economiche e lavorative di molta popolazione che vive in Italia, colpendo particolarmente le categorie già fragili ed emarginate, tra le quali i cittadini immigrati. Lo afferma IDOS, anticipando alcuni contenuti del 31° Dossier Statistico Immigrazione realizzato in collaborazione con Confronti e Istituto di Studi Politici “S. Pio V”.
Nel 2020, gli stranieri in condizioni di povertà assoluta sono arrivati a 1,5 milioni, il 29,3% dei 5 milioni complessivi che risiedono in Italia (un’incidenza circa quattro volte superiore al 7,5% rilevato tra gli italiani) e il 26,8% dei 5,6 milioni di poveri assoluti nel Paese.
Si è cronicizzato – afferma IDOS – il modello lavorativo che da decenni tiene i migranti ai margini del mercato occupazionale, inchiodati ai lavori meno qualificati, più precari, meno retribuiti, più pesanti e spesso anche più rischiosi per la salute, in cui vengono impiegati poco e male: rispetto ai lavoratori italiani, sono più sovraistruiti, cioè svolgono mansioni di livello più basso rispetto ai titoli di formazione posseduti (lo è il 33,9% a fronte del 24,3% tra gli italiani), più sottoccupati, cioè impiegati per meno ore di quante sarebbero disposti a lavorare (nel 13,7% dei casi rispetto all’8,7% degli italiani) e hanno retribuzioni medie mensili inferiori di un quarto (1.083 euro contro 1.418 degli italiani).
Eppure, si afferma nel Dossier Statistico Immigrazione 2021, gli immigrati hanno dimostrato una grande capacità di resistenza e determinazione per reagire positivamente a questa fase critica. Non solo – prosegue IDOS – continuano ad assicurare all’erario pubblico importanti entrate finanziarie in tasse, contributi e imposte sulle pratiche burocratiche legate ai permessi di soggiorno e alle acquisizioni di cittadinanza (29,25 miliardi di euro, ancora una volta più di quanto lo Stato spende per loro in servizi e prestazioni), ma con i loro risparmi sostengono le famiglie rimaste all’estero con un flusso di rimesse (6,7 miliardi di euro nel 2020) persino aumentato nonostante la crisi (era di 6 miliardi nel 2019). Inoltre, pur di continuare a mantenere se stessi e la propria famiglia anche quando perdono il lavoro, gli stranieri più spesso degli italiani tentano la via del lavoro in proprio, aprendo un’attività autonoma (+2,5% nel 2020, in linea con una crescita ininterrotta almeno dal 2011).
Infine – conclude IDOS – nell’anno in cui l’Italia ha registrato il numero più basso di nati dall’Unità d’Italia (404.000) e un numero di morti paragonabile a quello del Dopoguerra (746.000), sebbene anche gli stranieri abbiano conosciuto un calo di nascite (-5,6%) e un aumento di decessi (+25,5%), hanno comunque contribuito per il 14,7% alle nuove nascite del Paese, attenuando in parte il cronico declino demografico.

Il Dossier Statistico Immigrazione 2021 verrà presentato in tutta Italia giovedì 28 ottobre 2021. A Trento la presentazione si terrà alle ore 17.30 presso il Centro per la Cooperazione Internazionale in Vicolo San Marco 1.

Leggi anche: Covid e crisi, donne migranti più colpite

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Giovedì, 21 Ottobre 2021 - Ultima modifica: Martedì, 26 Ottobre 2021

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto