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Corridoi umanitari, mostra a Trento

25/05/2016

Anche il Trentino ha aperto le braccia ai profughi siriani entrati col corridoio umanitario

La straordinaria esperienza dei corridoi umanitari per l'arrivo in sicurezza dei profughi in Italia è al centro della mostra che verrà inaugurata‪ a Trento il 27 maggio 2016, alle ore 10, a Palazzo Thun in Via Belenzani 19. Si tratta di un'esposizione fotografica curata da Alessio Romenzi, Augusto Goio e Mattia Civico che potrà essere visitata sino al 15 giugno 2016.
L'iniziativa dei corridoi umanitari per l'ingresso dei profughi siriani si svolge sotto l'egida del Governo italiano ed è resa possibile dall’intesa siglata il 15 dicembre 2015 fra Governo, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche in Italia, Papa Giovanni XXIII, Tavola valdese e corpi civili di Pace dell’Operazione Colomba. Nell'ambito di questa iniziativa, pionieristica nel campo della richiesta di protezione internazionale, una trentina di cittadini siriani è ospitata in Trentino in una struttura messa a disposizione dall'Arcidiocesi. L'accoglienza, coordinata dal Cinformi della Provincia autonoma di Trento, vede impegnati nella struttura (Villa San Nicolò, nei pressi di Ravina, un tempo residenza estiva dell’Arcivescovo) gli operatori di Fondazione Comunità Solidale.
Le modalità di assistenza sono analoghe a quelle previste per la generalità dei richiedenti protezione internazionale assegnati dallo Stato al Trentino. In sintesi, i servizi che vengono offerti sono vitto e alloggio, beni di prima necessità, sostegno psico-socio-sanitario, mediazione linguistico-culturale, orientamento giuridico sulla protezione, corsi di lingua e cultura italiana, percorsi di facilitazione alla vita comunitaria, corsi di formazione al lavoro e al volontariato.

L'impegno del Trentino
Con un Ordine del giorno approvato con maggioranza trasversale, il Consiglio provinciale ha impegnato la Giunta provinciale a sostenere il progetto di apertura del canale umanitario con il Libano al fine di mettere in protezione un gruppo di 7 famiglie. Si tratta di 29 persone che presentano vulnerabilità (a cominciare dalle loro condizioni di salute) e che sono imparentate tra loro (undici adulti e diciotto bambini, quattordici dei quali sotto i sette anni).
Prima di arrivare in Italia, queste famiglie siriane hanno vissuto per quattro anni in un piccolo campo profughi a nord del Libano, nella regione dell'Akkar, a quattro chilometri dal confine siriano. Si tratta di persone scappate insieme da Homs, città al di là del confine rasa al suolo dalla guerra. Nel corso del conflitto le case di queste famiglie sono andate distrutte. I 29 siriani accolti in Trentino hanno ottenuto un visto umanitario a territorialità limitata rilasciato dall’ambasciata italiana in Libano.

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Pubblicato il: Martedì, 24 Maggio 2016 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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