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Coronavirus e migrazione: l'impatto di una crisi sanitaria mondiale

23/09/2021

Ricerca internazionale pubblicata dalla rivista “Two Homelands”

I cittadini immigrati “per molteplici ragioni sono risultati molto vulnerabili alla crisi da Coronavirus per la loro condizione lavorativa (concentrazione in settori essenziali, lavori manuali e precari), giuridica (status di stranieri), abitativa (spazi limitati e sovraffollati).”
È un passaggio della sintesi della Special Issue "The Coronavirus Crisis and Migration" nella rivista "Two Homelands", con guest editors Francesco Della Puppa e Fabio Perocco dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si tratta di uno dei primi lavori internazionali che esamina a livello globale le conseguenze della pandemia sulle condizioni sanitarie, lavorative, amministrative e abitative di immigrati, migranti e richiedenti asilo. Gli autori presentano la situazione in diversi paesi, tra cui India, Bangladesh, Giappone, Grecia, Macedonia del Nord, Italia, Usa, Brasile.
I migranti – spiega il professor Perocco sul sito dell’Università Ca’ Foscari – “sono stati molto colpiti da disoccupazione, sotto-occupazione, peggioramento delle condizioni di lavoro, impoverimento, a causa di vari fattori: forte presenza in settori colpiti dalla crisi sanitaria (alberghiero, ristorazione, lavoro domestico) e ad alto livello di informalità e irregolarità; concentrazione in mansioni a bassa qualifica; condizione amministrativa spesso instabile, derivante dal legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno; subordinazione dei diritti sociali allo status migratorio.”
La ricerca analizza a livello globale anche le conseguenze del Covid-19 per i richiedenti asilo: “Essi hanno vissuto pesanti conseguenze – sanitarie e sociali – dovute alla loro strutturale fragilità sociale. Talvolta i centri di accoglienza e i campi per rifugiati non sono stati in grado di garantire distanziamento fisico, igiene e sanità pubblica. Oltre al sovraffollamento, spesso i contagiati non sono stati evacuati dalle strutture, diffondendo il virus all’intera struttura. Nella gestione dei positivi più di qualche volta sono state adottate misure difformi e improvvisate.”

Leggi l'intervento-sintesi del professor Perocco dell’Università Ca’ Foscari

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Pubblicato il: Giovedì, 23 Settembre 2021

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