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Comunità migranti allo specchio

04/05/2021

Ecco i rapporti (migranti non UE) del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

Sono online i Rapporti annuali sulle comunità migranti (cittadini non UE) in Italia 2020, curati dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali - Direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di Anpal Servizi. Ne dà notizia il portale interministeriale Integrazione Migranti.
I rapporti illustrano caratteristiche e processi di integrazione di ciascuna delle 16 comunità (non UE) più numerose: albanese, bangladese, cinese, ecuadoriana, egiziana, filippina, indiana, marocchina, moldava, nigeriana, pakistana, peruviana, senegalese, srilankese, tunisina e ucraina.

Leggi i rapporti e le sintesi – Dati al 1° gennaio 2020

I cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia al 1° gennaio 2020 sono 3.615.826, provenienti principalmente da Marocco, Albania, Cina e Ucraina, che coprono quasi il 40% delle presenze. Si registra un equilibrio di genere quasi perfetto (uomini 51%, donne 49%), con significative differenze tra le comunità.
La popolazione non UE in Italia è decisamente più giovane di quella italiana: i minori sono circa 795mila, pari al 22% dei regolarmente soggiornanti, a fronte del 15,6% della popolazione di cittadinanza italiana. I minori risultano più numerosi nelle comunità egiziana (33,8%), marocchina (28,4%) e tunisina (28,4%).
Per la prima volta, dopo anni di sostanziale stabilità delle presenze, si registra un sensibile calo del numero di regolarmente soggiornanti rispetto all'anno precedente: -2,7%; ovvero -101.580 unità. La riduzione riguarda tutte le principali comunità straniere ad eccezione della indiana e della bangladese.
In riferimento alle motivazioni di rilascio dei titoli di soggiorno, continua ad aumentare la quota relativa ai ricongiungimenti familiari che nel 2019 coprono il 56,9% degli ingressi (a fronte del 51% circa del 2018). Si riduce sensibilmente la quota relativa a richiesta o detenzione di una forma di protezione, che nel 2018 ha motivato il 26,8% degli ingressi, mentre nel 2019 rappresenta il 15,6% dei nuovi titoli. In leggero aumento la percentuale relativa ai motivi di studio (11,5% rispetto al 9,1% del 2018) e a motivi di lavoro (6,4% contro il 6% del 2018).
Per quanto riguarda le acquisizioni di cittadinanza, sono 113.979 i cittadini di origine non comunitaria diventati italiani nel corso del 2019, (il 10,1% in più rispetto all'anno precedente), principalmente albanesi e marocchini.

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Pubblicato il: Martedì, 04 Maggio 2021

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