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Comunità albanese, “integrazione riuscita”

02/10/2008

“Uno studio serio e meticoloso, rigorosamente basato sui numeri – afferma una nota di Caritas italiana

“Uno studio serio e meticoloso, rigorosamente basato sui numeri – afferma una nota di Caritas italiana - dimostra che la percezione di una collettività dipende in larga parte da fattori soggettivi e contesti temporali. E' il caso ad esempio – continua la nota – degli immigrati albanesi che negli anni ’90 erano percepiti come una presenza “cattiva e indesiderabile” e da un po’ di anni a questa parte appaiono agli italiani come una comunità normale: lo si rileva dai dati sull’occupazione, sulle famiglie, sulle presenze a scuola, sugli stessi addebiti penali.” Caritas italiana prende spunto da una ricerca presentata nel corso di un seminario di studi organizzato presso la sede del Cnel dai redattori del Dossier Statistico Immigrazione in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università di Bari e con le sedi centrali di Caritas e Migrantes. Nella ricerca si scoprono o si approfondiscono i più diversi aspetti dell’inserimento albanese in Italia. Un inserimento – è stato affermato nel seminario – che risulta soddisfacente sotto diversi aspetti, tra i quali anche quello religioso. Secondo la stima del Dossier Caritas-Migrantes, alla fine del 2007 gli albanesi in Italia hanno superato quota 400mila. “L’Italia – ha affermato al seminario la ricercatrice albanese Xoana Nokaj – è un Paese che gli albanesi desiderano in modo naturale”.

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Pubblicato il: Martedì, 21 Ottobre 2008 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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