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“Come equilibristi”

20/09/2013

Sfide e opportunità dei giovani di origine straniera in crescita fra le culture

"Come equilibristi. Sfide e opportunità dei giovani di origine straniera in crescita fra le culture”. Questo il titolo del convegno che si terrà a Trento nei giorni 27 e 28 settembre 2013 nell’Aula Magna del Seminario Maggiore Arcivescovile in Corso 3 Novembre, 46. Il convegno è promosso da Cinformi in collaborazione con l’associazione Jonas Onlus, l’associazione Psicologi per i Popoli in Trentino, l’associazione Transizioni, LED – Laboratorio di Educazione al Dialogo di Villa Sant’Ignazio, lo spazio di ascolto DaOgniDove e l’Ordine degli psicologi di Trento.
Il convegno è valido ai fini dell'aggiornamento del personale insegnante della provincia di Trento. E' stato poi accreditato da parte dell'Ordine degli assistenti sociali del Trentino-Alto Adige e quindi verranno riconosciuti nove crediti agli assistenti sociali che intendono partecipare. Al personale sanitario inoltre verranno rilasciati crediti ECM.
In un Paese – l'Italia – dove l'immigrazione rappresenta un fenomeno ancora relativamente recente, abbiamo la straordinaria opportunità di affrontare le sfide che tale fenomeno ci pone tenendo ben presenti le esperienze – positive e negative – maturate con i diversi approcci adottati dagli altri Stati nel contesto europeo.
Ma accanto alle politiche nazionali, le realtà locali – e tra queste naturalmente i territori di consolidata tradizione di autogoverno – possono fare molto per favorire una reale e positiva convivenza. Impegno che il Trentino ha pienamente assunto nella consapevolezza, tra l'altro, che una efficace risposta all'immigrazione non può prescindere da una visione di prospettiva, con particolare attenzione agli adulti di domani. In tal senso, i giovani immigrati rappresentano forse la sfida più grande, il cui esito potrà determinare il successo – o meno – dell'impegno della comunità nell'accoglienza dei cittadini portatori di diverse culture.
Per questo è fondamentale approfondire il tema delle giovani generazioni di migranti esplorandone le potenzialità nel dialogo interculturale, le esperienze personali, i percorsi di inserimento sociale e scolastico e, naturalmente, il vissuto sul piano psicologico. Ciò tenendo ben presente che il benessere delle seconde generazioni di migranti può tradursi oggi – e domani – in una comunità sempre più coesa, capace di riconoscere ad ogni persona una “cittadinanza sostanziale” e quindi di garantire ad ogni cittadino le stesse opportunità. Di qui l'importanza di questa occasione di formazione e confronto, nuovo passo del percorso avviato in Trentino verso una piena coesione sociale.

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Pubblicato il: Mercoledì, 11 Settembre 2013 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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