10/10/2008
Una struttura d’eccellenza. Così viene definito il Cinformi su “Metropoli – giornale dell’Italia multietnica”Cinformi, “struttura d'eccellenza"
Una struttura d’eccellenza. Così viene definito il Cinformi su “Metropoli – giornale dell’Italia multietnica”, supplemento del quotidiano “la Repubblica”. Nell’articolo, pubblicato domenica 5 ottobre, vengono illustrate struttura e finalità del Centro informativo per l’immigrazione della Provincia autonoma di Trento. Dopo aver visitato il centro, il giornalista autore del servizio è rimasto colpito in particolare dall’approccio globale del Cinformi al fenomeno migratorio, affrontato dagli aspetti tecnico-burocratici all’orientamento ai servizi, dal versante della comunicazione a quello della sensibilizzazione. “Vengono fin dalla Scandinavia per visitare il Cinformi della Provincia autonoma di Trento”, scrive tra l’altro il giornalista su Metropoli. “Perché è un modello d’eccellenza quest’ufficio dove passano in media un centinaio di persone al giorno … Un lavoro delicato, quello del Cinformi. Si tratta di rendere “amichevole” l’amministrazione pubblica per gente che arriva da Paesi dove, in alcuni casi, lo Stato è assente”.
Servizio di Metropoli (formato pdf) - pagina uno - pagina due e tre - pagina quattro
Video rassegna stampa del Cinformi
L'ECCELLENZA DEL CINFORMI STUDIATA ANCHE IN SCANDINAVIA di Giorgio Lonardi (Metropoli, 05/10/2008) Vengono fin dalla Scandinavia per visitare il Cinformi (Centro informativo per l'immigrazione) della Provincia autonoma di Trento. Perché è un modello d'eccellenza quest'ufficio dove passano in media un centinaio di persone al giorno. Te ne accorgi già alla reception: tinte color pastello alle pareti, l'angolo giochi per i bambini, un popolo di cittadini del mondo che aspetta seduto il suo turno con il ticket fra le dita. Niente code, dunque, ma solo l'attesa di essere smistati verso gli operatori. "Il nostro mestiere è molto semplice, almeno in apparenza -- spiega Pierluigi La Spada, coordinatore del Cinformi stesso -- . Facciamo da collante: colmiamo il gap fra gli stranieri che non conoscono i meccanismi della nostra amministrazione e i meccanismi stessi". Poi precisa: "Se c'è soltanto un gap di conoscenza forniamo alle persone gli strumenti per cavarsela da sole. Hai un problema? Ti spieghiamo come fare e ti mettiamo in contatto con uno specialista: ad esempio con l'avvocato, il magistrato, il sindacalista. Oppure ti facilitiamo la strada per accedere agli uffici pubblici che fanno al caso tuo. Però non "apriamo fascicoli": nessuna presa d'incarico, nessun accompagnamento. A meno che non ci siano questioni particolarmente gravi che riguardano i rifugiati politici o le vittime della tratta di esseri umani". Un lavoro delicato, quello del Cinformi. Si tratta di rendere "amichevole" l'amministrazione pubblica per gente che arriva da Paesi dove, in alcuni casi, lo Stato è assente. Oppure dove il cittadino, magari a ragione, non si fida delle autorità o ancora, più frequentemente, dove le regole sono solo diverse dalle nostre. Il meccanismo di funzionamento del servizio è flessibile: impiega circa 25 persone fra dipendenti della Provincia autonoma e addetti di sette cooperative del privato sociale che svolgono per conto della Provincia stessa alcuni compiti particolari. Un ruolo importante nella sfida lanciata dalla Provincia per favorire l'integrazione e l'accoglienza degli immigrati lo riveste il sito web www.cinformi.it, ricco di notizie, documenti e approfondimenti e visitato da 1.500 persone al giorno. Anche perché lo stesso sito ha una web tv che trasmette ogni giorno le sue notizie (tutte mirate al pubblico degli stranieri e quindi molto attente alle normative e alle leggi sull'immigrazione) in quattro lingue: italiano, inglese, arabo e romeno. A presentarsi in video, sfruttando un angolo degli uffici per costruire uno studio tv temporaneo, sono gli stessi operatori del Cinformi e delle cooperative collegate. Il nostro viaggio comincia dalla prima sala dove gli operatori della cooperativa "Città Aperta" forniscono le informazioni di base. Uno degli elementi di forza del Cinformi, quello che lo distingue, è l' "approccio adulto" verso le persone, ben diverso da un atteggiamento "buonista" nei confronti dell'immigrazione. Certo, nella prima sala del centro lavora Aicha Mesrar che parla in arabo, la romena Adela Alecu; quindi Denis Bezbradica, che può rispondere in serbo-croato-bosniaco, e Tefta Brace in albanese. Mentre Monika Swic copre il polacco oltre che l'inglese, Viktoria Voevodenko si esprime in russo e Xuemei Lui in cinese. "Con queste lingue -- osserva La Spada -- copriamo l'80% delle richieste, ma il Cinformi è in grado di rispondere anche in spagnolo in portoghese e tedesco, oltre che in urdu e hindi. Uno dei nostri obiettivi, però, è evitare la ghettizzazione. Ecco perché ogni operatore risponde in italiano alle richieste di tutti gli immigrati. Solo quando ci sono seri problemi di comprensione si ricorre ad un operatore dello stesso gruppo linguistico". Per le questioni più complesse, racconta Michele Larentis dell'Atas (Associazione trentina accoglienza stranieri), è previsto un secondo livello, più specialistico, di assistenza. Fra i temi affrontati la cittadinanza, i servizi sociali, l'accesso alla scuola, la motorizzazione. Ma anche le informazioni per le badanti e le famiglie che intendono assumerle affidate alla cooperativa Promocare. A cominciare da quelle su come si fa un contratto di lavoro. Circa il 30% degli utenti sono italiani: non si tratta solo di famiglie ma anche di datori di lavoro, di uffici pubblici, soprattutto di comuni. Ma non basta. Perché negli ultimi mesi sono cresciute anche le richieste al di fuori del territorio provinciale provenienti un po' da tutta l'Italia. Un discorso a parte merita la consulenza di tipo giuridico. "Le domande cui rispondiamo sono molto diverse - dice Antonio Mutacate, giurista, proveniente dal Mozambico -. Spieghiamo ad esempio come si stipula un contratto di locazione. Oppure i diritti e i doveri in caso di separazione legale. E quindi quali sono le differenze fra il divorzio e la separazione. In genere c'è una forte richiesta d'informazioni per tutto quanto riguarda la tutela della maternità e del nascituro. Alcuni mi chiedono "Quali sono le possibilità di restare in Italia per una donna incinta?". Lo stesso discorso vale per la salute. C'è chi domanda: "Posso andare in ospedale anche senza permesso di soggiorno?"". Quando la consulenza diventa più personale e quando i casi da affrontare sono più delicati la palla passa all'avvocato Giorgio Battisti. E' il caso, abbastanza diffuso, di questioni familiari particolarmente complesse in cui sono coinvolti figli piccoli. Oppure delle difficoltà a rinnovare il permesso di soggiorno o anche a fare il ricongiungimento famigliare. Dice Battisti: "Noi li mettiamo in condizione di cavarsela da soli. Ad esempio creiamo un filo diretto con il consolato italiano nel Paese estero, o un collegamento con il difensore civico. Poi tocca a loro darsi da fare". Insomma, la struttura del Cinformi, che si avvale del contributo di diverse associazioni, ognuna con le sue competenze specifiche, consente di affrontare a 360 gradi i problemi degli immigrati. In questo quadro è di rilievo il ruolo svolto dal Centro Astalli in favore dei rifugiati e sul piano del sostegno legale, psicologico e sociale. Il Centro Astalli non si limita ad informare, ma collabora con la Provincia alla gestione di un progetto speciale per i rifugiati che prevede l'accoglimento temporaneo di 30 rifugiati in dieci alloggi a disposizione per l'edilizia pubblica. Lo scopo è accompagnare i rifugiati nel percorso di inserimento sociale e lavorativo nella realtà locale. All'interno di questa logica è anche l'associazione "Patto casa", che si propone di aiutare le famiglie delle immigrati a trovare un appartamento in affitto superando pregiudizi, timori e diffidenza. La formula individuata è quella del Fondo di garanzia, che garantisce ai proprietari degli alloggi il pagamento degli affitti.