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Casa, ricerca sulle discriminazioni

26/02/2015

Fra gli annunci esaminati le discriminazioni riguardano in particolare gli affitti

Individuare l’esistenza e la consistenza della discriminazione in Italia nell’accesso all’alloggio da parte dei cittadini stranieri, tanto nel settore pubblico quanto in quello privato. Questo il principale obiettivo della ricerca realizzata dal Cirdi (Centro di informazione su razzismo e discriminazioni in Italia), realizzata con il contributo della presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le Pari opportunità. La ricerca è stata realizzata tra il 1° settembre e il 15 dicembre 2013. Sono stati monitorati i siti web in cui vengono pubblicati gli annunci relativi alle abitazioni, da parte di privati e agenzie immobiliari, e i bandi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) pubblicati dalle amministrazioni pubbliche (regionali, provinciali o comunali).
La ricerca è stata condotta analizzando gli annunci riferiti alle seguenti otto regioni italiane: Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Abruzzo, Puglia e Campania. Sono stati quasi 128mila gli annunci monitorati e la maggior parte di questi si concentrano nei capoluoghi regionali, soprattutto Milano, Roma e Napoli. Sono stati rilevati come discriminatori 93 annunci che riguardano principalmente affitti. I risultati hanno messo in evidenza le espressioni usate più frequentemente per escludere gli stranieri dalle offerte, quali, in particolare: “escluso stranieri incivili”, “si richiede massima serietà”, “no stranieri”; “solo a referenziati italiani”, “non vogliamo trans, escort, extracomunitari”, “no agenzia e no stranieri”, “no extracomunitari (non per razzismo ma per precedenti spiacevoli)”, “affitto anche a stranieri, ma solo della Comunità Europea”.
Per ciò che riguarda l’analisi inerente all'Edilizia residenziale pubblica (Erp), emerge che ad oggi alcune Regioni hanno inserito elementi ritenuti discriminatori (dai Tribunali interpellati al riguardo) nell’accesso all’Erp nei confronti di cittadini non comunitari. Dalle informazioni presentate nel Rapporto emerge dunque la presenza di una disparità di trattamento tra i cittadini stranieri e i cittadini italiani.

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Pubblicato il: Venerdì, 27 Febbraio 2015 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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