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“Cammino di fratellanza”, cammino di convivenza

15/03/2013

L'assessore Beltrami: l'armonia delle differenze è tra le sfide più grandi che il mondo deve affrontare

Fratellanza. E' forse questa la parola pronunciata nella Benedizione Apostolica "Urbi et Orbi" che più ha lasciato il segno nella prima apparizione di Papa Francesco di fronte al mondo intero. E un “cammino di fratellanza” è l'auspicio del nuovo Pontefice rimbalzato dal Vaticano attraverso i nuovi media in tutto il mondo. Un Papa, Francesco, preso “quasi alla fine del mondo”, come il Santo Padre ha voluto subito sottolineare; un mondo “lontano” che tuttavia, in un passato meno lontano, è stato meta di migrazioni da diverse parte dal globo, dall'Italia e dal Trentino. E dall'Italia era partito, alla volta dell'Argentina, anche il padre del nuovo Vescovo di Roma.

“L'appello di Papa Francesco, discendente di migranti – afferma l'assessore alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza della Provincia autonoma di Trento Lia Giovanazzi Beltrami – è un forte incoraggiamento al percorso di dialogo, vicinanza e scambio culturale che abbiamo avviato in Trentino. Il 'cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi' auspicato dal Pontefice trova in questa provincia terreno fertile grazie all'apertura verso il prossimo di una comunità solidale, dentro e fuori i confini del Trentino. Una comunità di cui oggi i migranti fanno pienamente parte. Tra questi, naturalmente, anche diverse decine di cittadini di origine argentina e diverse migliaia di latinoamericani, che attraverso il loro impegno contribuiscono alla costruzione in provincia di Trento di una piena coesione sociale. Un'armonia dove la diversità rappresenta una risorsa e non un motivo di divisione. E è proprio l'armonia delle differenze – sociali, culturali, religiose – una tra le sfide più grandi che la comunità globale deve affrontare. Di qui l'importanza delle parole pronunciate in questa direzione da Papa Francesco e da ogni altro rappresentante religioso o di governo. Nel nostro piccolo Trentino, la nostra comunità dà ogni giorno il proprio contributo."

Oggi il presidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher, nel corso della tradizionale conferenza stampa di Giunta, ha espresso a nome dell'esecutivo provinciale soddisfazione, apprezzamento e anche curiosità per la nomina del nuovo papa, l'argentino Jorge Mario Bergoglio che ha preso il nome di Francesco. "Il percorso del nuovo papa - sono state le parole del presidente Pacher - si apre in un momento difficile degli equilibri europei, in una fase caratterizzata ancora dalla congiuntura; al contempo, il nuovo papa ha dato subito alcuni segnali simbolici molto forti, sia nel modo in cui si è presentato ai credenti, sia sulla scelta del nome". "Sappiamo - ha proseguito il presidente Pacher - che papa Francesco ha svolto la sua vocazione pastorale in Argentina, un Paese che ha vissuto una crisi profonda e dove la situazione è ancora difficile, con tutte le problematiche sociali che ne sono derivate e che hanno interessato anche migliaia di cittadini argentini di origine italiana. Il nuovo papa è quindi una guida spirituale che ha nel proprio bagaglio di conoscenza un vissuto particolare, che conosce le problematiche e le dinamiche innescate dalla crisi economica, come anche le tensioni e gli impatti sociali che la congiuntura sta generando anche in Europa. Seguiremo - sono state le conclusioni del presidente - con grande attenzione e curiosità il suo percorso e le sue scelte".

I latinoamericani in festa per la nomina di Papa Francesco. Ma quanti e chi sono quelli che vivono in Trentino?
Una comunità attiva nel lavoro, nell'associazionismo e nella solidarietà. Sono questi i principali tratti che descrivono la presenza in Trentino dei cittadini provenienti dal centro e dal sud America. In base ai dati dell'ultimo Rapporto sull'immigrazione in Trentino del Centro informativo per l'immigrazione della Provincia autonoma di Trento (aggiornati al 31.12.2011), sono circa 3.200 i cittadini del centro e sud America residenti sul territorio provinciale; rappresentano il 6,3% dei residenti stranieri. Tra questi, 124 (77 donne e 47 uomini) sono cittadini originari dell'Argentina. Sul piano occupazionale la comunità centro-sudamericana è impegnata soprattutto nel terziario e in particolare nel settore del lavoro domestico e nella ristorazione. In Trentino vi sono sette associazioni di cittadini immigrati provenienti dall'America centrale e dall'America del Sud, per un totale di circa quattrocento soci. Le associazioni sono: Amici della Colombia – Asamdecol, Amici dell’Ecuador, Brasil - Trentino, Comunità ecuadoriana in Trentino, El Puerto - associazione di promozione sociale, Huenihuen - associazione culturale cilena/italiana e Mi-gente - associazione latinoamericana. Si tratta di realtà particolarmente attive nel mondo dell'intercultura e del volontariato. Contribuiscono, con progetti specifici e attraverso la partecipazione a iniziative ed eventi sul territorio, a favorire la conoscenza, il dialogo e lo scambio reciproco fra tutte le diverse culture e religioni presenti sul territorio provinciale. Ma queste associazioni rappresentano naturalmente anche un punto di riferimento e un luogo di aggregazione per i connazionali che vivono in Trentino. Inoltre, attraverso le attività che promuovono, mantengono vive le proprie radici culturali, stimolando nel contempo la curiosità della comunità locale di cui oggi fanno parte. Tra i valori fondanti che caratterizzano l'attività di queste associazioni vi sono, fra gli altri, anche la solidarietà e il mutuo aiuto. In questa direzione, spicca l'impegno nel campo della solidarietà internazionale, attraverso progetti di sviluppo nei Paesi d'origine. Fra i settori di intervento, anche la sensibilizzazione della comunità su tematiche come il turismo alternativo e più in generale sulle problematiche sociali che affliggono la realtà latinoamericana.

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Pubblicato il: Giovedì, 14 Marzo 2013 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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