Vai menu di sezione

Calano le richieste di asilo, aumentano i dinieghi

02/03/2020

Analisi dei dati 2019 in Italia a cura della Fondazione Ismu

Dopo la significativa riduzione del numero di richiedenti asilo rilevata nel 2018, nel 2019 in Italia si è registrata un’ulteriore contrazione delle domande di protezione. Nel 2019 sono stati infatti 39mila i migranti che hanno fatto domanda di asilo, il 27% in meno rispetto al 2018, anno in cui le domande pervenute erano state 54mila. I dati vengono analizzati dalla Fondazione Ismu, Iniziative e Studi sulla Multietnicità.
Andando indietro nel tempo – afferma la Fondazione – il trend delle richieste di asilo ha registrato in Italia (così come in altri paesi UE) un significativo aumento negli anni della ‘crisi dei rifugiati’, quando si verificarono consistenti arrivi via mare di persone in fuga dalle guerre in Medio Oriente e in Africa. Il primo consistente picco di richieste si registrò nel 2014, quando 63mila migranti presentarono domanda di protezione in Italia (contro i circa 26mila del 2013). Nel 2015 i richiedenti arrivarono a 84mila. Il 2016 fu poi l’anno del raddoppio: le domande presentate furono 124mila. Ma il record si è toccato nel 2017, con oltre 130mila richiedenti asilo: il numero più alto registrato in Italia in venti anni.

Aumentano le donne
A fronte di una riduzione del numero assoluto di richiedenti asilo rispetto a quattro anni fa, si registrano alcuni cambiamenti nelle caratteristiche demografiche. Primo fra tutti l’aumento della proporzione di donne tra i richiedenti asilo: mentre nel 2016 costituivano il 15%, nel 2019 rappresentano quasi un quarto del totale (23,8%). Passando all’età, si nota che chi cerca protezione in Italia è per la maggior parte giovane: ma se i 18-34enni costituivano l’80% nel 2016, nel 2019 rappresentano il 71% e sta crescendo la quota dei 35-64enni, che nel 2019 rappresentano il 27% del totale (erano il 10% nel 2016).

Componente africana in calo
Se nel 2016 e nel 2017 i richiedenti asilo di nazionalità africane erano largamente maggioritari (costituivano il 70% del totale, in numero assoluto rispettivamente 88mila e 92mila), nel 2018 e ancor più nel 2019 la componente africana tra i richiedenti asilo è drasticamente diminuita, scendendo rispettivamente a 25mila e 12mila persone (-86% in tre anni). In particolare la Nigeria, che dal 2014 al 2017 è stato il principale paese di nazionalità dei richiedenti asilo, ha registrato un fortissimo calo, passando da 27mila richieste nel 2016 a 2.950 nel 2019 (-90%).
In termini relativi, nel 2019 la componente africana è dunque scesa a un terzo del totale, mentre sono stati in particolare i cittadini di paesi dell’Asia a registrare l’incidenza più significativa: il 41% del totale, pari a oltre 16mila richiedenti asilo con nazionalità asiatica.
Il 2019 registra inoltre un’importante crescita delle provenienze dal continente americano: oltre 6.700 richiedenti asilo – il 17% del totale – proviene da paesi del Centro e Sud America. Da questo continente le richieste di asilo sono quadruplicate in tre anni.

Crescono i dinieghi
È aumentato il numero di domande di protezione che ha avuto esito negativo: nel 2019 rappresentano il 65% (contro il 58,6% del 2018), quindi più di due terzi delle persone che hanno chiesto asilo in Italia l’anno scorso non ha ottenuto alcuna forma di protezione (pari a 62mila persone).
Relativamente alle nazionalità, nel 2019 gli esiti negativi alle domande di asilo presentate riguardano soprattutto cittadini provenienti da Gambia (81% di dinieghi), Bangladesh (79%), Senegal (78%) e Ucraina (74%).
Tra i paesi con il più alto tasso di riconoscimento di una forma di protezione – e quindi con la più bassa percentuale di dinieghi – vi sono il Venezuela (solo il 2,5% di domande respinte), l’Iraq (16%) ed El Salvador (40%).
I dati del ministero dell’Interno rilevano che lo status di rifugiato è stato concesso a 4.800 persone nel 2016 e a oltre 10mila nel 2019, per un totale di quasi 30mila migranti ai quali è stato riconosciuto questo status in quattro anni. In termini relativi, lo status di rifugiato ha costituito il 5% degli esiti nel 2016 e l’11% del 2019. A ottenere lo status di rifugiato nel 2019 sono state soprattutto le donne: tra le richiedenti il 26% ha ottenuto questa forma di protezione, contro il 7,5% fra i richiedenti uomini.

Nota della Fondazione Ismu

Slide Fondazione Ismu

Cruscotto statistico ministero dell’Interno

Cruscotto statistico accoglienza in Trentino

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Lunedì, 02 Marzo 2020

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto