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Cala l'immigrazione, cresce l'emigrazione

28/01/2014

Aumentano le migrazioni interne dal Sud verso il Nord Italia; i dati arrivano dall'Istat

Diminuiscono i migranti che arrivano in Italia. Secondo i dati Istat appena pubblicati nell’indagine “Migrazioni della popolazione residente”, nel 2012 gli arrivi si sono fermati a 351mila, 35mila unità in meno rispetto al 2011 (-9,1%). La comunità più rappresentata è quella romena, che conta quasi 82mila ingressi, seguita da quelle cinese (20mila), marocchina (circa20 mila) e albanese (14mila). Rispetto al 2011 calano le iscrizioni di cittadini moldavi (-41%), ucraini (-36%), peruviani (-35%) ed ecuadoriani (-27%). Crescono invece gli ingressi di cittadini africani (+1,2%), di alcune cittadinanze asiatiche e, soprattutto, di quelle comunità soggette a conflitti bellici nei Paesi di origine (Nigeria, Pakistan, Mali e Costa d'Avorio).
Dall'altra parte aumentano le emigrazioni, in particolare quelle di cittadini italiani, ma anche gli stranieri: nel 2012 si contano 106mila cancellazioni per l’estero, con un incremento di 24mila unità rispetto all'anno precedente. L'aumento delle emigrazioni è dovuto principalmente ai cittadini italiani, per i quali le cancellazioni passano da 50mila nel 2011 a 68mila unità nel 2012 (+36%). In aumento anche le cancellazioni di cittadini stranieri residenti, da 32mila a 38mila unità (+18%).
Nel 2012 il saldo migratorio si attesta ai livelli più bassi dal 2007, 245mila unità (-19,4% rispetto al 2011). Le principali mete di destinazione per gli italiani sono la Germania, la Svizzera, il Regno Unito e la Francia che, nel loro insieme, accolgono quasi la metà dei flussi in uscita.
L’indagine prende in esame infine le migrazioni interne all'Italia che coinvolgono, nel 2012, 1 milione 556mila individui (+15% rispetto al 2011). Le regioni che attraggono di più sono quelle del Nord e del Centro Italia, mentre si parte dalle regioni del Sud e delle Isole.

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Pubblicato il: Martedì, 28 Gennaio 2014 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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