Vai menu di sezione

Blocco confine Ungheria, la cronaca

16/09/2015

Dalla mezzanotte fra il 14 e il 15 settembre 2015 in vigore nuove norme più restrittive in fatto di immigrazione

L'operatrice del Centro Astalli (che collabora col Cinformi nell'accoglienza profughi) Valentina Merlo, è in queste ore sul confine ungherese. Ha scelto di seguire da vicino, in veste privata come cittadina europea, quanto sta accadendo a poche ore dal “blocco” stabilito dalle autorità ungheresi. Alla mezzanotte fra il 14 e il 15 settembre 2015 - lo ricordiamo - in Ungheria sono entrate in vigore nuove norme più restrittive in fatto di immigrazione, in base alle quali l'ingresso illegale sul territorio dello stato è considerato un reato punibile con l'espulsione o la condanna fino a tre anni di carcere.

***‪#‎Ungheria‬ aggiornamento 16 settembre 2015 h22*** (vm)
"Per un 'muro' distrutto se ne costruisce subito un altro. Lacrimogeni di vario genere lanciati dalla polizia ungherese contro tutti i presenti: giovani, donne, bambini, giornalisti e volontari. Al confine con l'Ungheria viene distribuita una cartina ai presenti dai volontari."

***#Ungheria aggiornamento 16 settembre 2015 h14*** (vm)
Code per cibo e acqua. Per ora non ce n'è a sufficienza per tutte/i. WC nemmeno uno, solo 4 rubinetti. E l'esercito ungherese nel frattempo continua a fortificare il muro.

***#Ungheria aggiornamento 15 settembre 2015 h20*** (vm)
Ad un chilometro dall'autostrada e parallelamente ad essa passa una rotaia inutilizzata che porta al confine ungherese. Sulla linea di confine passa il famoso muro di filo spinato costruito in queste settimane e le rotaie sono quindi state interrotte con un vagone rosso ricoperto anch'esso di filo spinato. Lungo queste rotaie in questi mesi e probabilmente anni sono passate migliaia e migliaia di persone senza nessun problema. Oggi non portano più a nulla, ma anche in queste ore continuano ad arrivare migranti soprattutto siriani, iracheni e afghani che sperano ancora nel passaggio. "Qui il confine è chiuso!" "Eh, ma siamo siriani!" ti rispondono alcuni, convinti che dopo le dichiarazioni della Merkel per loro sia più facile. Non ne siamo più convinti.
Nessuno si vuole fermare in Ungheria, l'assoluta maggioranza pensa alla Germania, alcuni ai paesi scandinavi, all'Olanda e qualche rara persona all'Italia. Parliamo con Sara, siriana, che stringe fra le braccia la figlia neonata: ha soli 6 giorni ed è nata in viaggio, durante una sosta in Macedonia. Passa anche un gruppo composto da 20 kurdi sulla ventina. Da sola, seduta sulle rotaie, troviamo una donna provata dal viaggio, 40 anni. Non riesce ad alzarsi da quanto ha male ai piedi e alle gambe. Ci racconta che è cristiana e il marito è stato ucciso dai fondamentalisti. La convinciamo ad aggregarsi a Sara per andare a un chilometro in linea d'aria, vicino al varco sull'autostrada, dove ci sono almeno un migliaio di persone e può trovare acqua e un po' di cibo.

***‪#‎Ungheria‬ aggiornamento 15 settembre 2015 h16.45*** (vm)
"No food! No water! Open border open border!" urlano i migranti davanti al muro metallico filospinato che chiude l'autostrada all'altezza della frontiera fra Serbia e Ungheria. Sopra gira un elicottero. Non passa nessuno, nè migranti nè cittadini europei o serbi. Qui però continuano ad affluire persone. E nel frattempo i primi diniegati della commissione lampo ungherese vengono fatti uscire dal confine ungherese, verso la Serbia. Non si capisce se abbiano avuto la possibilità di fare ricorso. GUARDA IL VIDEO di Valentina Merlo

***#Ungheria aggiornamento 15 settembre 2015 h12*** (vm)
Gruppi di persone camminano ai bordi dell'autostrada. Confine della statale chiuso; la polizia ungherese consiglia alle persone di andare ad un altro punto di confine, vicino all'autostrada. La polizia serba, invece, lo sconsiglia e non si esprime più di tanto. Il varco sull'autostrada viene aperto e chiuso a seconda delle necessità, ma solo per i mezzi autorizzati (macchine, pullman, camion) ed è iper militarizzato. Ad un centinaio di metri dall'autostrada in un container pare che l'Ungheria stia facendo commissioni lampo (sui 30 minuti a testa) con risposta "sì" o "no" ("rimani in Serbia"). Non si sa se la risposta negativa possa avere delle conseguenze per la richiesta di asilo in altri stati Europei.

***#Ungheria aggiornamento 15 settembre 2015 h1*** (vm)
Chiuso il confine Serbia/Ungheria. Continuano ad arrivare persone, siriani, afghani hazara, somali. Anche tante donne, bambini e adolescenti.

***#Ungheria aggiornamento 15 settembre 2015 h00.15*** (vm)
Ragazza somala si ferma ad allattare la figlia di 6 mesi. Madre e fratello vanno avanti per capire cosa succede al confine. Sono le 00:15; improvvisamente fanno passare un blocco di persone che si era raggruppato davanti al cancelletto pedonale; confusione, chi è lì segue il gruppo. Madre e fratello passano. Poi però il confine si chiude. Lei rimane dall'altra, sola, con il bambino.

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Martedì, 15 Settembre 2015 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto