13/05/2010
L’evento di consegna della bandiera è stato organizzato dall’associazione degli albanesi BeselidhjaBandiera albanese alla Campana dei Caduti
Dall’8 maggio scorso sul Colle di Miravalle a Rovereto attorno alla Campana dei caduti, assieme ad altre 87 bandiere, sventola anche la bandiera albanese. L’adesione della Repubblica di Albania al Memorandum di pace simbolicamente rappresentato dalla Campana dei Caduti “Maria Dolens” è avvenuta nel corso di un’apposita cerimonia alla presenza dell’ambasciatore della Repubblica di Albania a Roma, che ha consegnato a nome del proprio governo la bandiera della nazione. L’evento è stato organizzato dall’associazione degli albanesi “Beselidhja” di Rovereto in collaborazione con la Fondazione Opera Campana dei Caduti. La presenza al Colle di Miravalle della bandiera di uno Stato o di un popolo ne sancisce l’adesione ufficiale alla missione della Fondazione: diffondere nel mondo un messaggio di pace, il “suono-messaggio” della Campana dei Caduti. Per l’associazione Beselidhja l’evento ha rappresentato un momento emozionante e indimenticabile, come ha affermato il presidente Alfred Isufi nell’intervista concessa al Cinformi in questa occasione.
Com’è nata questa iniziativa?
Qualche anno fa abbiamo visitato insieme ad alcuni ospiti albanesi la Campana dei Caduti e abbiamo notato che tra le bandiere che sventolavano attorno alla Campana mancava quella albanese. Quindi abbiamo chiesto ai rappresentanti della Fondazione Opera Campana dei caduti quale percorso dovevamo seguire per aggiungere anche la bandiera del nostro popolo a quelle già esistenti. Il presidente della Fondazione ci ha spiegato che la richiesta doveva pervenire dallo stato albanese. La lettera inviata poi all’Ambasciata di Albania a Roma è stata accolta con molto entusiasmo dall’Ambasciatore Llesh Kola, con cui abbiamo approfondito il discorso in un incontro pubblico tenutosi un anno fa a Trento. Poi due mesi fa ne abbiamo parlato anche con il ministro consigliere presso l’Ambasciata di Albania a Roma, Visar Zhiti, venuto in Trentino per incontrare le associazioni degli albanesi e infine abbiamo discusso della nostra proposta con il sindaco di Rovereto. Abbiamo sollecitato alla Fondazione Opera Campana dei Caduti di stabilire una data che si avvicini a quella di 5 maggio, in quanto in Albania in questo giorno si ricordano i caduti della seconda guerra mondiale. Alla fine siamo riusciti a fissare la data dell’8 maggio per la quale abbiamo avuto la conferma della partecipazione dei rappresentanti dell’Ambasciata di Albania a Roma. Per questa occasione abbiamo organizzato anche uno spettacolo sostenuto dall’associazione, un pranzo etnico e un concerto della cantante Artjola Toska e Mago, Dashnor Bushi.
La bandiera è stata consegnata dall’Ambasciatore di Albania a Roma, Kola. Cosa ha significato questo momento per l’associazione e per la comunità albanese del Trentino?
L’ambasciatore Kola è rimasto sorpreso del numero delle bandiere che sventolavano attorno alla Campana e anche del grande pubblico formato in gran parte dai cittadini albanesi presenti all’evento. Oltre ai rappresentanti della nostra associazione, hanno partecipato alla cerimonia anche quelli delle altre associazioni degli albanesi che operano sul territorio trentino. Per noi la bandiera ha un significato molto importante, in quanto ci ricorda il passato storico del nostro Paese. Ogni anno, infatti, anche noi festeggiamo in Trentino il 28 novembre l’Indipendenza dell'Albania avvenuta nel 1912 e poi sempre il 28 novembre, ma del 1944, c’è stata la liberazione dai nazisti. L’ambasciatore stesso ci ha promesso che ritornerà per commemorare insieme i caduti in Albania. La cerimonia è stata un momento molto emozionante e felice per tutti i partecipanti. Quindi, come presidente dell'associazione Beselidhja, ringrazio a tutti coloro che hanno collaborato e hanno partecipato alla nostra iniziativa.
Come vede l’impegno della Provincia autonoma di Trento a favore della convivenza?
La bandiera significa per noi un motivo in più per essere orgogliosi di essere albanesi ma anche di vivere in provincia di Trento, che ringraziamo molto per l’impegno a favore della convivenza e dell’integrazione delle varie comunità degli immigrati. Attraverso le diverse iniziative messe in campo, come ad esempio quella della giornata mondiale del donatore organizzata dall’Avis, dall’Aido, dall’Admo e dalla Lega Pasi Battisti con la partecipazione del Cinformi per informare e sensibilizzare anche le associazioni di immigrati sull’importanza per l’intera comunità dell’atto di donare, ci fa sentire sempre più a casa nostra e ci aiuta a conoscerci meglio. Anche l’acquisto della cittadinanza italiana da parte di tanti albanesi che vivono a Rovereto vuol dire che essi hanno scelto il Trentino come seconda loro terra.
Infine quali sono le attività che l’associazione sta svolgendo in questo periodo?
L’associazione Beselidhja è nata nel 2008 con lo scopo di aiutare gli immigrati albanesi ad inserirsi nella comunità trentina. L’associazione svolge anche attività culturali come la danza, spettacoli teatrali e musicali in lingua albanese e italiana e attività sportive come calcio e giochi vari. Beselidhja punta molto anche sul mantenimento delle nostre radici e della nostra cultura che vogliamo trasmettere ai nostri figli, molti dei quali nati in Italia. Attualmente l’associazione sta investendo in musica e balli tradizionali albanesi, che poi verranno anche proposti in occasione di varie iniziative promosse sia dal Comune di Rovereto sia dall’assessorato alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza della Provincia autonoma di Trento. Inoltre stiamo progettando un gemellaggio tra la città di Rovereto e una città dell’Albania, le cui basi sono già state poste nel corso di un incontro tra il sindaco di Rovereto e il poeta albanese Visar Zhiti.