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Banche più attente agli immigrati

19/02/2009

Su oltre 4 milioni di immigrati in Italia, ben l’82% è “cliente medio” di una banca, ossia fa ricorso a una pluralità di strumenti finanziari che rispondono ad esigenze semplici e basilari.

Su oltre 4 milioni di immigrati in Italia, ben l’82% è “cliente medio” di una banca, ossia fa ricorso a una pluralità di strumenti finanziari che rispondono ad esigenze semplici e basilari. Il 16%, invece, investe e valorizza i risparmi. È quanto emerge dalla recente ricerca ABI–Cespi intitolata “Banche e nuovi italiani: i comportamenti finanziari degli immigrati”. Lo studio analizza il grado di utilizzo dei servizi bancari da parte dei cittadini non italiani. “Oggi le banche - è stato detto alla presentazione della ricerca - si confrontano sempre più con le aspettative e i bisogni finanziari anche di nuovi soggetti, in particolare degli immigrati, che si sono inseriti nel tessuto economico e sociale italiano e che rappresentano un segmento del mercato non più trascurabile”. Secondo l’Abi (Associazione bancaria italiana), è necessario comprendere le esigenze che emergono dai nuovi clienti e individuare soluzioni che possano rispondere ai bisogni ed alle attese degli interlocutori. Lo studio, in particolare, mostra i diversi livelli di incidenza nell’utilizzo degli strumenti finanziari da parte dei clienti non italiani. Fra le curiosità, in base ai dati raccolti gli albanesi preferiscono il bancomat, i ghanesi la carta di credito, i filippini le carte prepagate, mentre i cinesi sono al primo posto per libretti di risparmio e prestiti personali.

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Pubblicato il: Venerdì, 10 Luglio 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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