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Banche e imprenditori immigrati

21/11/2013

In tre anni sono aumentati del 47% i conti intestati alle piccole imprese gestite da “nuovi italiani”

Alla luce della crisi finanziaria, di fronte ad un aumento del tasso di disoccupazione e alle maggiori condizioni di precarietà lavorativa, i cittadini di origine immigrata si riorganizzano e rispondono con lo sviluppo di piccole attività imprenditoriali. Nei tre anni oggetto di rilevazione dell’Osservatorio nazionale sull’inclusione finanziaria dei migranti (2009, 2010, 2011), i conti intestati alle piccole imprese gestite da immigrati sono aumentati del 47%. La maggior concentrazione dei conti correnti (pari al 63%) si registra presso le banche del nord Italia. Il 31% dei correntisti imprenditori sono concentrati nel Centro, il 6% al Sud.

L’Osservatorio nazionale sull’inclusione finanziaria dei migranti
Prima esperienza nel panorama italiano ed europeo, l’Osservatorio è un progetto pluriennale (con scadenza a giugno 2014) nato dalla collaborazione fra l’Abi e il ministero dell’Interno e coordinato dal Centro studi di politica internazionale (CeSPI). Obiettivo dell’iniziativa è fornire uno strumento di analisi e monitoraggio costante e organico del fenomeno dell’inclusione finanziaria dei migranti in Italia quale condizione necessaria per favorire il processo di integrazione e supportare così gli operatori nella definizione di strategie integrate. Oltre ad analizzare la relazione tra migranti e sistema finanziario dal punto di vista dell’offerta e della domanda di servizi e prodotti, l’Osservatorio dedica un focus specifico all’imprenditoria tramite l’analisi delle imprese condotte da immigrati presenti in quattro territori campione (Milano, Bergamo, Brescia e Roma).

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Pubblicato il: Mercoledì, 20 Novembre 2013 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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