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Asilo, "riformare il sistema di accoglienza"

06/12/2013

Si chiede al governo di garantire un’accoglienza minima anche nelle fasi successive al riconoscimento dello status

La Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato italiano ha approvato una risoluzione che impegna il governo a riformare il sistema di accoglienza dei richiedenti e titolari di protezione internazionale. L'intenzione è garantire a tutti un’accoglienza minima anche nelle fasi successive al riconoscimento dello status. L’impegno riguarda anche, nell’ambito del recepimento della Direttiva qualifiche 2011/95/UE, l’adozione di specifiche disposizioni volte a sostenere l’integrazione dei titolari di protezione internazionale, in particolare per quanto riguarda il lavoro e l’alloggio.
La risoluzione parte con la premessa che in Italia gli standard di accoglienza si sono progressivamente deteriorati a partire dal 2011 e che manca una strategia complessiva rispetto alle politiche di integrazione dei beneficiari di protezione internazionale.
“Il Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) - si legge nella risoluzione - non ha potuto sinora garantire una sistemazione adeguata a tutti i beneficiari di protezione internazionale; in questo senso, una ricerca dell'Asgi pubblicata nel 2011 ha messo in evidenza come solo il 32,4% dei cittadini di paesi terzi titolari di una forma di protezione internazionale o umanitaria abbia accesso ai progetti di accoglienza volti a favorire percorsi di inclusione sociale forniti dallo Sprar”. Secondo la Commissione, “una delle conseguenze più gravi di questa situazione è il numero crescente di rifugiati e di altri beneficiari di protezione internazionale che hanno necessità di essere ospitati nei centri d’accoglienza per persone senza fissa dimora. Sono sempre più numerosi - aggiunge la Commissione - i beneficiari di protezione internazionale, tra cui famiglie con minori e persone con disagio mentale, che vivono in condizioni di indigenza ovvero in sistemazioni improvvisate o in edifici occupati nelle aree metropolitane di Roma, Milano, Firenze e Torino.”

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Pubblicato il: Venerdì, 06 Dicembre 2013 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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