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Asilo e immigrazione nell’Ue

02/08/2013

I cittadini di paesi terzi nell'Ue ammontano all'incirca al 4,1% della popolazione totale

I cittadini non comunitari registrati nel 2012 nell’Ue sono 20,7 milioni, ovvero il 4,1% della popolazione totale dell'Unione europea. Lo scorso anno sono state presentate all’interno dell’Unione europea oltre 330mila domande d’asilo, aumentando, rispetto al 2011 del 9,7%. Gli Stati membri dell’Unione europea, nel 2012, hanno concesso protezione a 71.580 richiedenti asilo, dei quali 37.245 hanno ottenuto la protezione internazionale, 27.920 la protezione sussidiaria e 6.415 protezione per motivi umanitari. I richiedenti asilo provengono da Siria (23.510, 27%), Afghanistan (8%), Russia (7%), Pakistan (6%) e Serbia (6%).
In aumento anche i minori stranieri non accompagnati che richiedono protezione internazionale, che sono passati da 12.350 nel 2011 a 12.610 nel 2012. Principalmente provengono da Afghanistan (5.350), Somalia (850), Guinea (430) e Pakistan (415) e sono accolti, in buona parte, da Germania, Svezia, Belgio e Austria. I dati emergono dalla IV relazione annuale sull’immigrazione e l’asilo, realizzata dalla Commissione europea.
“L'Unione europea - sostiene il documento - deve favorire un'immigrazione regolare ben gestita e politiche di integrazione, e lavorare per una gestione più moderna ed efficiente dei flussi di viaggiatori alle sue frontiere esterne. Deve d'altra parte lottare più a fondo contro la tratta degli esseri umani e affrontare meglio la migrazione irregolare, garantendo al contempo che siano rispettati i diritti fondamentali dei migranti e dei richiedenti asilo”.
“Stiamo creando un sistema europeo comune di asilo solidale con le persone vulnerabili e in grado di proteggerle. Molte di queste persone sono altamente qualificate e devono avere la possibilità di sfruttare al meglio le loro competenze nei paesi in cui si trasferiscono; lo stesso vale per altri gruppi di migranti”, ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni, che ha aggiunto: “Il nostro approccio alla migrazione deve riflettere le priorità comuni e le esigenze future. Occorrono politiche ambiziose e una leadership politica lungimirante per fare della migrazione una forza dinamica di crescita e progresso”.

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Pubblicato il: Venerdì, 02 Agosto 2013 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

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