01/04/2010
Le forze dell'ordine in alcune province impegnate da tempo contro le regolarizzazioni di badanti con contratti fasulliArresti per regolarizzazioni con contratti fasulli
La Questura di Trento ha arrestato nove persone (trentini e non) che utilizzando la recente regolarizzazione di colf e badanti procuravano - secondo gli inquirenti - contratti di lavoro fasulli per far ottenere a persone irregolari il permesso di soggiorno dietro compenso. Anche in Toscana nei giorni scorsi due persone sono state arrestate dalla Questura di Firenze per delle false regolarizzazioni di colf e badanti. I due sono stati colti in flagranza di reato mentre si scambiavano denaro e false attestazioni sul rapporto di lavoro. A Vicenza invece la Guardia di Finanza già nel mese di dicembre scorso aveva individuato centinaia di false regolarizzazioni di colf e badanti: 13 gli arresti (italiani e non) per un grosso giro d'affari illecito tra il Veneto e la Lombardia. Domande di regolarizzazione senza un vero rapporto di lavoro dove in alcuni casi i datori di lavoro erano conniventi intascando una quota del compenso sborsato dallo straniero per essere regolarizzato. Per tornare al caso trentino, per tutti gli arrestati l'accusa è di concorso in favoreggiamento alla permanenza di soggetti clandestini e falso. Mentre per le persone regolarizzate dovrebbero essere attivate le pratiche di espulsione dal territorio nazionale.
Norma sul reato di favoreggiamento alla permanenza di clandestini (D. Lgs. 286 del 1998) Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, chiunque, al fine di trarre un ingiusto profitto dalla condizione di illegalità dello straniero o nell'ambito delle attività punite a norma dell'articolo 12 del D. Lgs. 286 del 1998 (T.U. sull'immigrazione), favorisce la permanenza di questi nel territorio dello Stato in violazione delle norme del citato D. Lgs. 286 del 1998, è punito con la reclusione fino a quattro anni e con la multa fino a lire trenta milioni (euro 15.493,71). Quando il fatto è commesso in concorso due o più persone, ovvero riguarda la permanenza di cinque o più persone, la pena è aumentata da un terzo alla metà.
Norma sul reato di false dichiarazioni o attestazioni (Legge n. 102 del 2009) Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque presenta false dichiarazioni o attestazioni, ovvero concorre al fatto, nell'ambito della procedura di emersione di colf e badanti prevista dalla legge n. 102 del 2009, è punito ai sensi dell'articolo 76 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445. Se il fatto è commesso attraverso la contraffazione o l'alterazione di documenti oppure con l'utilizzazione di uno di tali documenti, si applica la pena della reclusione da uno a sei anni. La pena è aumentata se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale.
I dati sulla regolarizzazione di colf e badanti in Trentino (al 16/02/2010) Su 1168 domande di regolarizzazione, 956 hanno avuto esito positivo; 19 sono complessivamente i casi di annullamento o mancata presentazione delle parti; 42 gli avvisi di rigetto inviati; 151 le pratiche sospese in attesa di ulteriori verifiche. Il 73% del totale delle domande è stato presentato da datori di lavoro italiani, mentre le restanti da datori di lavoro stranieri (che devono avere un permesso di soggiorno CE di lunga permanenza, ex carta di soggiorno). I datori di lavoro stranieri sono originari soprattutto di Pakistan e Marocco, seguono Cina, Tunisia e Albania. I principali Paesi di provenienza dei lavoratori per i quali è stata presentata domanda di regolarizzazione sono nell’ordine Moldavia (27%) e Ucraina (16%), seguono Marocco (12%) e Pakistan (11%). Per quanto riguarda invece la residenza dei datori di lavoro, le domande sono arrivate da più di 150 comuni, con numeri significativi a Trento, Rovereto, Riva e Arco. Il 58% delle domande di emersione è stata presentata per colf, mentre le restanti per assistenza a persone non autosufficienti.