Vai menu di sezione

Applausi al film prodotto dal Cinformi

08/09/2009

Applausi al Palazzo del Cinema di Venezia, vetrina mondiale della cinematografia di qualità, per il mediometraggio “Reame del nulla” prodotto dal Cinformi.

Il mediometraggio, diretto dal regista afghano Razi Mohebi (che attualmente si trova, con la moglie e il figlio, nella condizione di rifugiato in Italia), affronta il problema della ricerca della casa da parte dei cittadini immigrati. “Reame del nulla” è stato proiettato nella Sala Pasinetti del Palazzo del Cinema nell’ambito del Premio “Città di Venezia” della 66° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Sabato la proiezione è stata replicata al Teatro del Centro culturale Candiani di Mestre. Venerdì, al Lido, il mediometraggio del Cinformi è stato introdotto dal coordinatore del Premio Città di Venezia, Michele Serra. Accanto al professor Serra il regista Razi Mohebi con la moglie Soheila (aiuto regista) e i rappresentanti dello staff di produzione, guidati dal coordinatore responsabile del Centro informativo per l'immigrazione della Provincia autonoma di Trento, Pierluigi La Spada. “Uno studio ad hoc realizzato dal Cinformi – ha spiegato La Spada al pubblico del Lido – ha evidenziato che, nella ricerca della casa, ai problemi economici che si trovano ad affrontare normalmente anche gli italiani, per gli immigrati si aggiungono problemi di altro genere, come quelli linguistici, la mancanza di parenti e amici ai quali appoggiarsi, la scarsa conoscenza del territorio, la diffidenza e il pregiudizio nei loro confronti. Per questo abbiamo voluto sensibilizzare la comunità sperimentando anche un linguaggio particolarmente efficace come quello del cinema”. La comunicazione a tutti i livelli, peraltro, è uno dei cardini del Piano Convivenza approvato in Trentino dalla Giunta provinciale su proposta dell'assessorato alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza. “Approdare a Venezia con il primo film realizzato dal Cinformi è un traguardo che premia non solo l'entusiasmo dello staff di produzione – afferma l'assessore Giovanazzi Beltrami – ma anche la volontà di raccontare, attraverso la magia comunicativa del grande schermo, il dramma che i cittadini immigrati vivono nella ricerca di un'abitazione. L'entusiasmo riscontrato al Lido ci spinge a continuare su questa strada, in questa attività di sensibilizzazione che non può prescindere da uno strumento di divulgazione efficace e carico di emozioni come il cinema. Cogliere le emozioni raccontate dal “Reame del nulla” e più in generale dal cinema dedicato ai migranti aiuta a capire il vissuto, spesso segnato dalla sofferenza, di chi arriva carico di speranza nella nostra comunità.” Si è già rimessa in moto, quindi, la macchina organizzativa per la realizzazione del secondo film del Cinformi, incentrato stavolta sull'inserimento dei cittadini immigrati nel mercato del lavoro. I lavoratori stranieri occupano infatti un ruolo di primo piano nello scenario dell'immigrazione in Trentino come in tutta Italia. Sono una risorsa fondamentale per rispondere ai fabbisogni dell'economia locale e in particolare del lavoro stagionale, soprattutto nei settori agricolo, turistico e alberghiero. Talvolta, però, i cittadini immigrati si scontrano col pregiudizio e con situazioni di irregolarità come lavoro nero, mancati pagamenti e contratti inadeguati. Al regista Razi Mohebi il compito di raccontare, supportato dallo staff di produzione, questo “lato oscuro” del mondo del lavoro.

Il commento a “Reame del nulla” di Michele Serra (critico cinematografico) “Ho visto più volte il film – spiega al Cinformi il professor Serra – e devo dire, come hanno fatto molti altri qualificati addetti ai lavori con i quali mi sono confrontato, che il mio commento è assolutamente positivo. E' stata notata, in particolare, una ricerca direi perfetta nel montaggio e nella bellezza della fotografia, sia nelle immagini in movimento che nelle inquadrature fisse.” Fra gli esperti c'è chi ha parlato di mediometraggio “raggelante”. “Non è una critica negativa – precisa Michele Serra –; anzi, dimostra che il film ha saputo mettere in forte risalto i problemi di comunicazione fra comunità autoctona e cittadini immigrati.” Il coordinatore del Premio “Città di Venezia” propone poi una riflessione sul vissuto professionale del regista afghano Razi Mohebi. Nel mediometraggio – afferma Serra – si coglie una sorta di contaminazione fra la cultura e lo stile cinematografico d'origine del regista, carichi di spiritualità e serenità, e lo stile occidentale, più razionale. Il mio augurio, per la prossima produzione, è che il regista possa recuperare appieno la propria identità e che questa contaminazione rappresenti quindi un passaggio verso una capacità espressiva ancora più completa.”

Sinossi del mediometraggio "Reame del Nulla" Viviamo in case, in appartamenti, in stanze adiacenti, ma mentre le pareti comunicano, noi neppure ci vediamo, la volontà di conoscenza è stagnante nella sua fissità. Il film narra delle vite di Stefano e Basir. Entrambi, a loro modo, prigionieri delle proprie pareti. Stefano, con il suo caffè nero e bollente, i quotidiani quasi collezionati e quel suo sguardo colmo di cecità, rivolto alla ragazza che ogni giorno lava lo stesso identico, pulito pavimento. E Basir, intrappolato nelle pareti delle sue paure, delle sue allucinazioni e perso in un'esistenza priva di qualsiasi parvenza di verità. Coinvolgere gli altri nella propria pazzia o essere coinvolto nella pazzia degli altri. Guardare il cielo attraverso la Sloi, la fabbrica abbandonata e distrutta della città; forse è questo l'inizio di una possibilità di vita, tra pareti che si capiscono di più.

torna all'inizio del contenuto
Pubblicato il: Martedì, 08 Settembre 2009 - Ultima modifica: Mercoledì, 27 Giugno 2018

Valuta questo sito

torna all'inizio del contenuto